Itinerari culturaliItinerari culturali

Viaggiare col naso all’insù. Volte e cupole imperdibili in Emilia-Romagna

di /// Ottobre 23, 2024
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

SHARE

SHARE

Abituati come siamo a camminare a testa bassa, lo sguardo fisso sullo schermo, spesso non ci accorgiamo della bellezza che ci circonda. A volte basta alzare gli occhi al cielo per trovarsi davanti uno spettacolo inaspettato: una notte stellata, uno stormo di rondini in volo, una meravigliosa opera d’arte.

Ed è proprio il mondo dell’arte ad offrirci molteplici occasioni per interrompere la nostra routine quotidiana, sollevare la testa ed immergerci in un turbinio di pennellate, chiaroscuri e trompe l’oeil. Sì, stiamo parlando delle cupole affrescate che sormontano gli altari nelle chiese, ma anche delle volte decorate nelle antiche dimore nobiliari: cariche di simbolismi religiosi o mitologici, sono come libri aperti che non aspettano altro che essere sfogliati con attenzione.

Non resta allora che partire alla volta degli edifici storici e religiosi che custodiscono alcune delle volte e cupole più impressionanti dell’Emilia-Romagna, da Piacenza fino a Ravenna.

 

Cupola della Cattedrale - Piacenza

Cattedrale di Piacenza, cupola del Guercino Ph. Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza
Cattedrale di Piacenza, cupola del Guercino Ph. Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza

Iniziamo il nostro viaggio da Piacenza, più precisamente dalla Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e Santa Giustina, edificata tra il XII e il XIII secolo. Un esempio di architettura romanica che custodisce al suo interno una duplice sorpresa.

Oltre ad ospitare un ciclo di affreschi dei maestri Ludovico Carracci e Camillo Procaccini, il duomo piacentino è infatti sede di un grande capolavoro della cosiddetta scuola emiliana, ad opera del pittore Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino.

Pur non essendo l’unica opera dell’artista centese che possiamo ammirare in Emilia-Romagna, soltanto qui possiamo salire fino alla cupola per rimanere a tu per tu con i suoi affreschi, realizzati tra il 1626 e 1627.

Giunto in città per completare l’opera del Morazzone – morto poco dopo l’inizio dei lavori – Guercino dipinse sei degli otto spicchi che suddividono la cupola con altrettanti profeti dell’Antico Testamento (Aggeo, Osea, Zaccaria, Ezechiele, Michea e Geremia), così come le quattro lunette sottostanti con scene del Nuovo Testamento e infine i putti del fregio.

Per tutti i dettagli sulla salita in cupola consultare il portale del Comune di Piacenza.

Le tre cupole del Correggio - Parma

A Parma sono tre le cupole che vi consigliamo di ammirare, tutte e tre eseguite dalla stessa mano – quella del Correggio (1489-1534) – e accomunate da prospettive ardite e sublimi illusioni ottiche.

Si tratta di tre edifici religiosi situati nel centro storico, a pochi minuti a piedi l’uno dall’altro, che celano altrettante volte affrescate dal maestro del Rinascimento.

La Camera della Badessa o Camera di San Paolo

Parma, Camera di San Paolo o della Badessa | Ph. poszstos via Shutterstock, solo per uso editoriale
Parma, Camera di San Paolo o della Badessa | Ph. poszstos via Shutterstock, solo per uso editoriale

Situata all’interno dell’ex monastero di San Paolo, la Camera della Badessa è davvero una meraviglia per gli occhi. Questo capolavoro realizzato tra il 1518 e il 1519 è una delle prime opere ad affresco del Correggio a Parma, e una di quelle che maggiormente hanno lasciato il segno.

Entrando nella stanza veniamo catapultati all’interno di un giardino dipinto: giocando con la prospettiva, l’artista ha ricreato un ambiente naturale che culmina nel pergolato della volta, suddivisa in sedici spicchi ed animata da ricchi festoni e delicati putti. Più in basso troviamo invece una serie di lunette che ospitano statue dipinte a trompe l’oeil.

Chiesa di San Giovanni Evangelista

Parma, Chiesa di San Giovanni Evangelista| Ph. Lorenzo sala via Shutterstock, solo per uso editoriale
Parma, Chiesa di San Giovanni Evangelista | Ph. Lorenzo Sala via Shutterstock, solo per uso editoriale

Dopo la fama raggiunta con gli affreschi della Camera della Badessa, il Correggio ottiene altre due importanti commissioni. La prima lo vede impegnato nelle decorazioni della Chiesa di San Giovanni Evangelista, che oggi possiamo osservare nell’area della cupola.

Quest’ultima raffigura la Visione di San Giovanni, che colpisce subito sia per l’intensità cromatica che per la tecnica utilizzata dal pittore, il cosiddetto sfondato. Le figure degli apostoli, disposte a cerchio, e lo stesso Cristo sospeso al centro della volta vengono infatti collocati all’interno di un illusorio cielo aperto.

Per quest’opera Correggio decide inoltre di eliminare ogni elemento architettonico, allontanandosi così dai suoi predecessori quattrocenteschi.

Duomo di Parma

Parma, cupola del Duomo | Ph. Livioandronico2013

Per la seconda commissione ci trasferiamo direttamente all’interno della cattedrale di Parma, dove il Correggio è impegnato dal 1524 al 1530 nella raffigurazione dell’Assunzione della Vergine.

Così come nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, anche in questo caso l’artista si occupa della decorazione della cupola, puntando sulla costruzione di uno spazio privo di architetture. Il risultato è un animato vortice di nubi e figure umane in volo (santi, angeli, patriarchi) che si avvolge sempre più fino ad arrivare al centro della cupola e alla sua illusionistica apertura verso un cielo giallo intenso.

Palazzo Ducale - Sassuolo

Sassuolo (MO), Palazzo Ducale
Sassuolo (Mo), Palazzo Ducale | Ph: Modena & Dintorni

Nel caso del Palazzo Ducale di Sassuolo non prendiamo in esame soltanto una volta, ma un intero apparato decorativo. Questo incredibile esempio di arte e architettura barocca, nato nel 1634 per volere di Francesco I d’Este, racchiude infatti un ampio campionario di soffitti affrescati a tema mitologico, letterario ed allegorico, con raffigurazioni che esaltano la casata estense. A portare a termine un’opera di così ampio respiro furono, tra gli altri, i pennelli dei quadraturisti Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli; su tutti spicca però Jean Boulanger, artista francese che lavorava alla corte di Francesco I e a cui dobbiamo buona parte delle decorazioni del palazzo.

Visitandolo ci imbatteremo in meraviglie pittoriche come la Galleria di Bacco, il Salone delle Guardie e molte altre stanze in cui lasciar vagare stupito il nostro sguardo.

Rocchetta Mattei - Bologna

Rocchetta Mattei, arcate interne Ph. Gaia Conventi via shutterstock solo uso editoriale
Grizzana Morandi (Bo), Rocchetta Mattei | Ph. Gaia Conventi via Shutterstock, solo uso editoriale

Quella che troviamo all’interno della Rocchetta Mattei di Grizzana Morandi, sull’Appennino Bolognese, è una cupola inaspettata e decisamente sui generis, così come la struttura in cui è inserita.

La Rocchetta fu dimora del poliedrico conte Cesare Mattei, che la fece erigere nella seconda metà dell’Ottocento in stile eclettico. Chi la visita non ha solo l’opportunità di scoprire la singolare storia del conte, ma anche di partire per un viaggio tra le correnti artistiche più svariate: dal gusto medievale si passa infatti al gotico, dal liberty al moresco senza soluzione di continuità.

E proprio lo stile arabo-moresco ad aver ispirato la straordinaria Cappella e la sua volta, una serie di archi a fasce bianche e nere alternate che si ispirano alla Mezquita di Cordova, e che sostengono intarsi decorati con fioroni color oro. Attenzione però a non farsi trarre in inganno: le tarsie del soffitto non sono scolpite nel legno, bensì dipinte sulla tela.

Mausoleo di Galla Placidia - Ravenna

Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia | Ph. Renata Sedmakova via Shutterstock
Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia | Ph. Renata Sedmakova via Shutterstock

“Night and day, you are the one
Only you beneath the moon and under the sun
Whether near to me or far
It’s no matter darling where you are
I think of you night and day”

Entriamo ora nel Mausoleo di Galla Placidia sulle note di Cole Porter, che pare aver tratto ispirazione proprio dal monumento ravennate per la sua celebre “Night and Day”.

Risalente al V secolo, il Mausoleo è uno degli otto monumenti UNESCO della città dove il mosaico è protagonista assoluto. E non è difficile immaginarlo: basta varcare la soglia di questo piccolo edificio a croce latina per ritrovarsi circondati da miriadi di tessere multicolore.

Una volta ammirate le figure del Cristo Buon Pastore e di San Lorenzo Martire che campeggiano su lunette contrapposte, alziamo lo sguardo verso l’alto per tuffarci nel cielo stellato della cupola. L’effetto sorpresa è reso ancora più intenso dalla luce giallastra che penetra dalle finestre di alabastro, e accoglie i visitatori in un morbido abbraccio.

Palazzo Milzetti - Faenza

Faenza (RA), Palazzo Milzetti | Ph. raiscuola.rai.it
Faenza (RA), Palazzo Milzetti | Ph. raiscuola.rai.it

Spostandoci da Ravenna a Faenza facciamo un salto nel tempo per arrivare all’epoca neoclassica, rappresentata al massimo del suo splendore nei decori di Palazzo Milzetti, oggi Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna.

L’aspetto attuale di questa magnifica dimora faentina si deve all’iniziativa di Nicola Milzetti e del figlio Francesco, che a cavallo tra Settecento e Ottocento intrapresero una profonda ristrutturazione dell’edificio, affidandola alle mani sapienti dell’architetto Giovanni Antonio Antolini e al pennello di Felice Giani.

Il risultato fu un’opera di grande impatto visivo, ricca di affreschi e stucchi a tema storico e mitologico che catapultano il visitatore in una suggestiva atmosfera d’epoca. Come per il Palazzo Ducale di Sassuolo, anche qui consigliamo di lasciarsi trascinare dal fascino delle numerose volte che si aprono di sala in sala. Molto particolare è però indubbiamente l’antibagno ovale dipinto da Giani con grottesche e motivi ispirati all’arte ercolanese che si stagliano su sfondo nero.

Tags:


Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *