Crinali panoramici, foreste millenarie, antiche mulattiere: il Parco delle Foreste Casentinesi non smette mai di stupire i suoi ospiti.
Già, perché al cospetto di una tale e antica bellezza non si può che sentirsi ospiti del luogo che si sta visitando, muovendosi in punta di piedi tra i suoi tesori naturali.
Dopo avervi consigliato 6 idee per scoprirlo, oggi vi consigliamo alcuni itinerari da percorrere a piedi, per visitare il Parco delle Foreste Casentinesi nella maniera ideale: con lentezza, rispetto dei luoghi e curiosità di scoprirne la storia e i dettagli.
Sentiero Natura Acquacheta
Difficoltà: 2 scarponi su 5
Lunghezza complessiva: circa 9 km
Dislivello: 250 mt
Tempo medio di percorrenza: 4h 30′ circa
Questo sentiero natura, adatto a tutta la famiglia, prende il nome dalla scenografica Cascata dell’Acquacheta, celebre anche per essere stata menzionata da Dante Alighieri nella sua Commedia.
Ma questa cascata non è l’unico luogo interessante da scoprire lungo il tragitto. Proseguendo, il sentiero conduce alla Piana dei Romiti, una prateria punteggiata da alberi e arbusti con il torrente Acquacheta che scorre in lentissimi meandri.
Su uno sperone roccioso sopra la cascata sorge il Villaggio dei Romiti, di cui ormai restano solo pochi ruderi, ma dove un tempo sorgeva l’eremo dell’abbazia di San Benedetto in Alpe, fondato nel 986 dal monaco ravennate San Romualdo: un luogo ad alto tasso di spiritualità (affascinante anche per i non-credenti) immerso nella natura del parco.
San Paolo in Alpe: altopiano tra cielo e foresta
Difficoltà: 3 scarponi su 5
Lunghezza complessiva: 6.3 km
Dislivello: 400 mt
Tempo medio di percorrenza: 3h 30′ circa
Il percorso di San Paolo in Alpe è un breve e classico anello che conduce a una tra le mete più suggestive dell’intero Parco.
San Paolo in Alpe è un abitato contadino, completamente disabitato, collocato su un pianoro erboso in mezzo ai monti, di fronte alle Foreste di Sasso Fratino (Riserva Integrale UNESCO).
Dell’antico abitato rimangono solo la chiesa diroccata, il minuscolo cimitero e una casa colonica; rimane comunque un luogo magico, in cui è facile avvistare animali di montagna come daini, cervi e caprioli.
Un anello perfetto da Bagno di Romagna a Monte Carpano
Difficoltà: 3 scarponi su 5
Lunghezza complessiva: 14 km
Dislivello: 800 mt
Tempo medio di percorrenza: 5h 30′ circa
Questo giro ad anello adatto a tutti parte da Bagno di Romagna, piccolo borgo appenninico nel cuore della Romagna-Toscana celebre anche per le sue acque termali.
La prima parte, lungo la storica Mulattiera di Pietrapazza, è tutta in salita; poi dopo un falsopiano si trasforma in discesa, lungo la cresta di Corzano. Il tratto sommitale, molto panoramico, permette di affacciarsi sulla solitaria valle di Pietrapazza.
Il Sacro Monte della Verna e la cima del Monte Penna
Difficoltà: 3 scarponi su 5
Lunghezza complessiva: 4.6 km
Dislivello: 300 mt
Tempo medio di percorrenza: 2h 30′ circa
Questo breve percorso ad anello parte dal paese di Chiusi (già in territorio toscano) e segue le tracce di intere generazioni di pellegrini che risalivano il monte, a loro volta sulle tracce di San Francesco, diretti al Santuario della Verna.
Percorrendo le antiche mulattiere si giunge nell’incanto della foresta, fino a una delle più belle rupi che si possano immaginare.
Scoglio roccioso a forma trapezioidale, il Monte della Verna è prima di tutto un luogo sacro, indissolubilmente legato alla memoria di San Francesco, ma è anche un importante centro storico-artistico-culturale, che merita senz’altro una visita anche per il panorama che offre dalla sua sommità.
Per chi vuole, dalla località La Beccia è possibile prendere un altro sentiero: un anello attorno al Monte Santo attraversando uno dei boschi più belli d’Italia. Il giro è complementare a quello precedente ed entrambi sono consequenziali alla visita del Santuario.
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Sul tetto dell’Appennino
Difficoltà: 4 scarponi su 5
Lunghezza complessiva: 16.2 km
Dislivello: 1000 mt
Tempo medio di percorrenza: 6h 15′ circa
Questo stupendo itinerario d’alta quota, che prevede l’andata per la “Gorga Nera” e il ritorno per la pista del Lupo, tocca le vette maggiori dell’Appennino tosco-romagnolo: il Monte Falterona e il Monte Falco.
In teoria è possibile partire dalla Fonte del Borbotto, “limitandosi” – si fa per dire – all’anello escursionistico sommitale (circa 4 ore).
Con partenza e ritorno da Castagno d’Andrea si aggiungono invece così altre 2 ore e un quarto circa, ma con grande arricchimento degli aspetti paesaggistici e naturalistici.
Questi sono solo alcuni esempi di sentieri da seguire, ma il Parco delle Foreste Casentinesi, con la sua rete di oltre 600 km di percorsi, offre infinite possibilità escursionistiche, diverse per lunghezza, grado di difficoltà e ambienti naturali attraversati.
Non dovete fare altro che consultare il sito trekking.parcoforestecasentinesi.it e la mappa web maps.parcoforestecasentinesi.it
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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