Addentrarsi all’interno della natura fino al limite della civilizzazione umana, dove il bosco ritrova il suo stato originario, nel regno degli animali selvatici.
L’escursionismo a piedi nella natura è una di quelle attività che ancora oggi permette di accedere ad una dimensione “differente” dello spazio naturale; mano mano che ci addentriamo all’interno di un sentiero infatti iniziano a diminuire le tracce della civilizzazione umana: paesi, borghi e cascine lasciano lentamente spazio alle grandi distese boschive.
Qui e lì qualche traccia di antiche strutture di ricovero, segno di una civiltà oramai scomparsa e di un rapporto più diretto con l’ecosistema naturale.
Le grandi città del XIX secolo oramai da tempo attirano genti da tutti i territori, spopolando le aree collinari e montane più interne, che con lentezza stanno tornando al loro paesaggio originario.
L’escursionismo a piedi lungo i sentieri naturali permette di ritrovare questo paesaggio, insieme con le tracce degli uomini che lo hanno abitato, ed è per questo che vorremmo portarvi lungo 5 sentieri della rete escursionistica dell’Emilia Romagna di estremo valore storico e naturale.
5 sentieri a simbolo di una rete escursionistica ampia e di estremo valore, L’Emilia-Romagna è attraversata infatti da oltre 7000 km di percorsi: una fitta rete di percorsi escursionistici segnalati, che si estende dal crinale appenninico sino alla pianura e che, dalla fine degli anni ’80, ha dato vita ad un progetto di cartografia escursionistica realizzato in collaborazione con la delegazione regionale del CAI, realizzando una mappature delle tracce ed una loro pubblicazione per gli utenti finali su SentieriWEB e l’Applicazione mobile Maps4You.
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Alta Via dei Parchi
Di certo il più grande percorso escursionistico dell’Emilia Romagna, l’Alta Via dei Parchi è un fantastico itinerario da percorrere a piedi lungo l’Appennino fra l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche.
Quasi 500 chilometri di salite e discese che riassumono in sé il meglio che le montagne appenniniche sanno offrire, circhi glaciali, laghi immersi nello splendore delle praterie d’alta quota, sterminate foreste e limpidi torrenti, rupi vulcaniche e falesie di gesso, su quel crinale climatico tra Europa e Mediterraneo.
L’Alta via dei Parchi deve il suo nome al fatto che attraversa in totale otto parchi naturali:
due nazionali (Appennino Tosco Emiliano e il Foreste Casentinesi e del Monte Falterona e Campigna), cinque parchi regionali (Alto Appennino Modenese, Valli del Cedra e del Parma, Corno alle Scale, Laghi di Suviana e Brasimone, Vena del Gesso) ed un parco interregionale (Sasso Simone Simoncello).
Il percorso dell’Alta Via dei Parchi, suddiviso in 27 tappe, si presta ad essere affrontato anche in parte o in alcune singole tappe ed è chiaramente individuabile dagli escursionisti grazie a un’apposita segnaletica coordinata e completato da una serie di strutture a servizio dei visitatori.
Sul sito ufficiale dell’Alta Via dei Parchi è possibile trovare anche le tracce GPS delle 27 tappe che compongono l’itinerario, ognuna corredata di un file compatibile con i dispositivi GPS da escursionismo per seguire il tracciato del sentiero in modo sicuro e preciso. I file possono anche essere scaricati singolarmente, in formato GPX.
Inoltra a supporto degli escursionisti è disponibile anche l’App Maps4You (disponibile sia per Android che per Apple), applicazione gratuita che presenta una lista di mappe tematiche specifiche, oltre a tutti gli altri sentieri della Regione Emilia-Romagna.
Specifiche Tecniche
Percorrenza: 500 Km
Difficoltà: E++
Periodo consigliato: Da Maggio a Settembre, a seconda dell’andamento neve
Via Vandelli
La Via Vandelli nasce per volere del Duca di Modena, Francesco III d’Este, che desiderava avere un sicuro accesso al mare sul territorio del ducato. Fu cosi incaricato il matematico Domenico Vandelli di disegnare il tracciato impervio di una strada per carrozze per attraversare l’Appennino. Dopo dieci anni di lavori, nel 1751, la strada fu completata.
Purtroppo l’itinerario risultò da subito troppo impervio e infestato dai briganti, oltre all’impossibilità di percorrerlo per molti mesi all’anno a causa della neve, cosa che ben presto lo rese un itinerario abbandonato.
La Via Vandelli è oggi uno spettacolare percorso escursionistico che collega le città di Modena e Massa Carrara e che si dipana lungo l’Appennino Modenese e le Alpi Apuane. Con una settimana circa di cammino, partendo da Modena si raggiungono le montagne del Frignano fino ad entrare nelle Valli della Garfagnana in territorio toscano.
Ad oggi non esistono carte escursionistiche dettagliate della Via Vandelli, né è possibile percorrerla su un unico sentiero del CAI. Consigliamo quindi tutti coloro che intendono percorrere questo spettacolare itinerario di contattare preventivamente il CAI di Modena o la sezione del CAI Di Massa per un aggiornamento delle condizioni dei sentieri.
Specifiche Tecniche
Percorrenza: 200 Km circa
Difficoltà E++
Periodo consigliato: Da Maggio a Settembre, a seconda dell’andamento neve
Il Sentiero delle Foreste Sacre
Un connubio tra natura e spiritualità che attraversa il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna toccandone tutti i punti più significativi.
Questi boschi incontaminati hanno accolto per più di mille anni comunità di monaci che hanno vissuto in strettissimo rapporto con l’ambiente circostante, una natura da cui ricavavano prezioso legname e dove trovavano le condizioni necessarie alla contemplazione, al raccoglimento interiore e alla preghiera.
Il Sentiero delle Foreste Sacre è un percorso di circa 100 chilometri che si articola in sette tappe, da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna, sette giorni in cui raramente si incontrano automobili e centri abitati, ma si attraversa il verde manto delle Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi: la Valle dell’Acquacheta, il Monte Falterona, la Foresta di Campigna, la Valle Santa, Camaldoli e La Verna.
Il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO grazie alla presenza di faggete tra le più antiche d’Europa, con un patrimonio diffuso sul territorio nazionale di alberi vetusti che superano 400-500 anni di età e che si trovano nella sezione più meridionale del Continente.
Specifiche Tecniche
Percorrenza: 95 Km circa
Difficoltà: E
Periodo consigliato: Da Maggio a Novembre
Trekking della Linea Gotica
La Linea Gotica era la linea difensiva organizzata dall’esercito tedesco lungo l’Appennino Tosco-Emiliano, dalla costa del Tirreno fino all’Adriatico, e fu realizzata per frenare l’avanzata degli Alleati al termine della Seconda Guerra Mondiale, il cui percorso originario saliva dal borgo di Sarzana, a cavallo fra le odierne province di La Spezia e Massa Carrara, e proseguiva lungo le Alpi Apuane e la Garfagnana, seguendo i crinali dell’Appennino emiliano e toscano.
Il trekking della Linea Gotica nasce dal lavoro, iniziato negli anni ’90, dello storico Vito Paticchia presso l’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Il materiale informativo presente sul sito dedicato, cosi come le tracce GPS e i Waypoint si basano pertanto su una accurata ed approfondita ricerca documentale svoltasi in oltre trenta anni in Italia e all’estero.
Il trekking della Linea Gotica oggi è un percorso storico-naturalistico di più giorni che parte da Massa-Carrara e termina a Ravenna, ed è solitamente suddiviso in 25 tappe che attraversano sei differenti ambienti naturali: Alpi Apuane, Alto Appennino, Medio Appennino, Contrafforte Pliocenico, Vena del Gesso Romagnola e Pianura Romagnola.
Un itinerario spettacolare fra creste e crinali, ma anche viaggio nella memoria collettiva: un silenzioso ringraziamento a quanti, nostri conterranei o giunti da paesi lontani, fra quei boschi e quei dirupi hanno sacrificato i loro anni giovani per la libertà d’Italia.
Per tutti coloro che hanno intenzione di affrontare il trekking della Linea Gotica, o solamente parte di esso, consigliamo l’App dedicata che contiene le mappe digitali per smartphone e tablet iOS e Android consultabili anche in assenza di connessione internet.
Specifiche Tecniche
Percorrenza: 376 Km circa
Difficoltà: E++
Periodo consigliato: Da Maggio a Novembre
L’Abetina Reale
Nel 1451 buona parte dell’alta Val Dolo, sulle colline reggiane, fu ceduta al Duca d’Este in cambio di privilegi fiscali: la residua foresta mista di abete bianco e faggio fu detta così abetina ducale o reale per 4 secoli e venne sfruttata principalmente come legnaia del Ducato.
Dopo oltre un secolo di proprietà privata, da 30 anni fa parte del demanio regionale ed è oggi un vero polmone verde ricco di storia e cultura inserito nel suggestivo scenario del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
L’itinerario presenta un percorso ad anello che tocca tre rifugi, fino agli storici pascoli affacciati sulla Val d’Ozola, tra il Prado e il Cusna, con alcune varianti un poco più avventurose e segue i percorsi segnati dal CAI n° 605 – 605A – 633 – 631.
L’itinerario dell’Abetina Reale è oggi un affascinante trekking adatto a tutte le tipologia di camminatori che si snoda lungo il crinale dell’Appennino tosco Emiliano toccando una quota massima di 1772 metri sul livello del mare.
Specifiche Tecniche
Percorrenza: 9 Km circa
Difficoltà: E
Periodo consigliato: Da Giugno a Novembre
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Autore
Walter Manni
Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web
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