Se l’Emilia Romagna fosse un piatto sicuramente sarebbe una pasta fresca, spesso ripiena e fatta a mano.
La ricca tradizione culinaria regionale viene tramandata da generazione a generazione: in un’atmosfera di semplicità e calore, ogni domenica o giorno di festa, ci sono nonne che insegnano ai nipoti la preziosa arte del cucinare, rigorosamente seguendo la tradizione (anche se spesso quella famigliare ha delle personali variazioni ;-))
Tagliatelle, lasagne, tortellini, cappelletti, anolini, tortelli verdi, cappellacci di zucca, passatelli, spoja lorda ma anche tortelli con la coda!
Oggi vi portiamo alla scoperta dei tortelli con la coda (in dialetto Turteil cun la cuà) pasta ripiena tipica del territorio piacentino, cardine della cucina emiliana, che vanta una “colta” origine.
La storia
Si narra che videro la luce a metà del 1300, 1351 per l’esattezza, quando al Castello di Vigolzone, Bernardo Anguissola, il feudatario dei Visconti ebbe l’onore di ospitare l’illustre amico letterato Francesco Petrarca.
Le cuoche del castello, stimolate dalla nota presenza, si inventarono un nuova pasta, creando questi fagottini di pasta ripiena che, a differenza dei tortelli più noti, hanno appunto la coda.
Da allora questo è il primo piatto più tipico da assaggiare quando si visita il piacentino, quello che mette tutti d’accordo evitando i più consueti campanilismi e che racchiude il senso di appartenenza a questo territorio di passaggio al confine con 3 regioni.
Il poeta piacentino Valente Faustini gli ha addirittura dedicato una poesia , I Turtei, nel 1913 in cui lo celebra dicendo che è degno anche delle tavole dei Re
“Al turtel (quand al capitta) l’è cme al libar ad la vitta”…“in sla tàvla anca dal re”
La ricetta
Ma dopo un po’ di parole, muniti di mattarello e tagliere, proviamo a mettere le mani in pasta, seguendo la ricetta tradizionale.
Ingredienti (per 4 persone)
Pasta:
400 gr. di farina bianca, 2 uova, sale
Ripieno:
300 gr. di spinaci,
40 gr. di formaggio grana piacentino,
200 gr. di ricotta,
un uovo,
noce moscata,
sale.
Condimento:
Una noce di burro, qualche foglia di salvia,
formaggio grattugiato.
Preparazione
Pasta:
Mettere la farina a fontana sul tavolo, nel centro aggiungere le uova, il sale un po’ di acqua tiepida e impastare il tutto. Tirare una sfoglia sottile, dividerla in strisce di circa 8 cm. e farne tanti quadrati o rombi di 4 cm. per lato.
Ripieno:
Dopo aver lessato gli spinaci, scolateli, strizzateli e tritateli con la mezzaluna: amalgamare poi con l’uovo, la ricotta, il formaggio e un poco di noce moscata.
Su ogni riquadro di pasta mettere un cucchiaino di ripieno e ripiegare la pasta chiudendo il tortello a triangolo, poi girare i due angoli e formare una treccia o meglio due code ben strette e sottili arricciandole tra il pollice il medio e l’indice.
Cuocere i tortelli in acqua bollente e ben salata.
Scolati i tortelli in una zuppiera di ceramica, sarà sufficiente versarvi sopra il burro fuso, la salvia e una manciata di grana piacentino grattugiato per gustarli al meglio e deliziare il palato dei vostri ospiti accompagnandoli rigorosamente da un buon bicchiere di Gutturnio DOC
Infine vi segnaliamo che a Vigolzone, ogni anno si svolge la Festa del tortello che coinvolge l’intero paese per ben cinque giorni.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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