Là, nei miei giorni quieti, il mare è tenero e fresco,
e si posa sulla riva come una rugiada
Elsa Morante
In autunno ho voglia di quiete. Ho voglia di coprirmi con dei maglioni di lana e affrontare il primo freddo. Ho voglia di lunghe passeggiate al tramonto prima che sia nuovamente inverno. Ho voglia di prendermi tutto il sole che posso. Ho voglia di mare come in estate, ma di più dell’estate.
Perché in estate, se vivi vicino al mare, lo dai per scontato. In autunno, invece, no. Hai voglia di lasciare la giacca a casa, prendere la macchina e andare al mare con il tuo grosso maglione.
In spiaggia non c’è nessuno, o quasi. Questo aumenta il suo fascino. Allontana ogni problema. L’aria fredda cristallizza lo sguardo su te stesso, la potenza e la forza delle onde fanno il resto, ridimensionando ogni stress e ogni ombra della mente.
Spazio infinito e libertà. Sono questi i due aspetti che pretendo che il mare mi trasmetta. Solo così la mia immaginazione diventa più fervida e io posso vagare tra i miei pensieri con gli occhi colorati di blu e i piedi sporchi di sabbia.
Per farlo ho le mie spiagge. Tratti di costa adriatica che ho battezzato rifugi per l’anima dai contorni romantici, poetici e selvaggi.
Isola dell’Amore (Goro, FE)
Situata nel Parco del Delta, tra il ramo più a sud del fiume Po e la Sacca di Goro, l’Isola dell’Amore è una spiaggia sabbiosa raggiungibile esclusivamente via mare.
Nel 2007 è stata segnalata da Legambiente come una delle 13 migliori spiagge italiane.
Un faro ne troneggia il panorama, conferendole un irresistibile aspetto romantico. Tutt’attorno un paesaggio fatto di dune e vegetazione palustre, tagliato dal vento e dal silenzio.
→ Come arrivare: in motonave con partenza dal piccolo centro di Gorino o da Porto Garibaldi.
Lido di Volano (FE)
Un’area verde rubata al mare segnata da flora verdeggiante e valli d’acqua che ne definiscono le forme mai uguali all’anno prima.
Un paesaggio in continuo cambiamento in cui è dolce perdersi se si ama la natura incontaminata e si è alla ricerca della voce del mare.
→ Come arrivare: percorrendo in macchina la Strada Statale Romea (SS309) si arriva fino all’abbazia di Pomposa e da qui, imboccando la via Girarlda Centrale, a Lido di Volano.
Ancona di Bellocchio (Lido di Spina, FE))
Al confine tra Comacchio e Ravenna si estende – incontaminata – per 3km la laguna salmastra di Bellocchio.
Molto frequentata in estate, in autunno è quasi priva di visitatori, regalando “assordanti” silenzi, interrotti qua e là dal richiamo di qualche rara specie di volatile che popola l’area.
→ Come arrivare: percorrendo in macchina la Strada Statale Romea (SS309) arrivate a Lido di Spina. Sopraggiunti in spiaggia, il percorso presegue verso sud fino agli argini della foce del fiume Reno.
Foce del Lamone (Marina Romea, RA)
Animata in estate da schiere di turisti, in autunno è il luogo perfetto per una lunga passeggiata in spiaggia in armonioso silenzio. Costeggiando il fiume Lamone si giunge al mare.
Verso sud si apre un lungo bagnasciuga punteggiato all’orizzonte da qualche coppia, un padrone e il suo cane, dei surfisti alla ricerca di onde e un gruppo di escursionisti a cavallo.
A guardare il mare, insieme a queste comparse, una pineta secolare.
→ Come arrivare: imboccate la strada che costeggia l’argine sud della foce del fiume Lamone. Giunti in un piccolo parcheggio ai margini della spiaggia, proseguite a piedi lungo il bagnasciuga.
La Bassona (Lido di Dante, RA)
Un tratto di spiaggia di circa 1km dal fascino selvaggio privo di servizi e strutture turistiche. Alle sue spalle, la vegetazione incontaminata della storica pineta di Classe, uno dei polmoni verdi di Ravenna, ne invade le dune di sabbia dorata, tutelate della Riserva Naturale della Foce del Bevano.
Spiaggia naturista in estate, in autunno è il luogo ideale per camminare in silenzio, parlando con il mare e con sé stessi.
→ Come arrivare: abbandonate il centro di Ravenna e arrivati in località Ponte Nuovo, in corrispondenza dell’Antico Porto di Classe, prendete via Marabina in direzione Lido di Dante. La spiaggia della Bassona parte si estende verso sud fino a raggiungere la foce del fiume Bevano.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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Francopi
Peccato che se vai a piedi costeggiando il mare sino alla foce del Bevano ti becchi una multa essendo riserva naturale interdetta alla presenza dell’uomo.
Davide Marino
A tal proposito abbiamo appena sentito al telefono l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato. Ci comunica che la foce del Bevano può essere raggiunta da sud passando dalla spiaggia di Lido di Classe. Da Lido di Dante, invece, per motivi di salvaguardia è possibile proseguire solo fino a un certo punto, dopo di che si è costretti a ritornare indietro. Al netto di tutto, entrambi i tratti di spiaggia rimangono dei luoghi magnifici per una passeggiata autunnale.
Davide – staff tER