Circondato da dolci colline ricche di vigneti, querce ed alberi da frutto, sorge a pochi km da Vignola un piccolo, grazioso borgo, entrato a far parte dei Borghi Autentici d’Italia.
Stiamo parlando di Savignano sul Panaro, nell’entroterra modenese: terra di storie antiche e ottimo cibo.
Cenni storici
Savignano sul Panaro vanta origini antichissime: numerosi reperti trovati negli insediamenti e nelle necropoli locali testimoniano insediamenti databili all’epoca etrusca, ma il territorio era abitato fin dalla preistoria.
Nella seconda metà del XIX secolo sono infatti stati rinvenuti alcuni ritrovamenti risalenti alla preistoria, in particolare i resti dello scheletro di un elefante pliocenico e una statuetta della Venere risalente al paleolitico superiore.
L’Elefante fu ritrovato nell’autunno del 1980 in località Bocchirolo, a nordest di Savignano, ed oggi è conservato nel Museo dell’Elefante presso il locale Centro Civico.
La Venere, una piccola scultura di cm 22,5 risalente a 25.000 anni fa e scolpita in una pietra dura di color giallo/verde serpentino, fu ritrovata nel 1925 in località Prà Martin, in frazione Mulino di Savignano sul Panaro, ed oggi è conservata al Museo Pigorini di Roma.
Facendo un salto fino a un’epoca più recente il borgo fu prima possedimento di Matilde di Canossa poi, fra il 1400 e la prima metà del 1500, della Famiglia dei Contrari, prima di seguire la stessa sorte di Vignola finendo sotto il controllo dei Boncompagni nel 1577.
Cosa vedere
Una visita a Savignano sul Panaro parte sicuramente dalla parte alta della cittadina, quella medievale caratterizzata dal Castello, a cui si accede da via Crespellani, una strada pavimentata con ciottoli di fiume che si snoda attraverso il borgo.
Tra le antiche case, oggi ristrutturate, svettano alcune torri, come l’antichissima Torre di Guardia del secondo voltone, che costituisce l’accesso alla parte più sicura del Castello, e la Torre del Cappellano, a presidio dell’antica cinta muraria.
Tra i luoghi da non perdere nel centro storico segnaliamo anche:
- la Chiesa di Santa Maria Assunta, di origine medievale ma ricostruita nel ‘700, composta da una sola navata con volta a botte e percorsa da cinque cappelle, con opere pittoriche e decorative di pregio;
- l’Oratorio di San Rocco, costruito per scongiurare la peste del 1631;
- la “Casa di Matilde”, un edificio in cui, secondo la leggenda, era solita soggiornare Matilde di Canossa;
- la “Casa del Capitano” o “Casa del Vescovo” che presenta tracce di affreschi, fra cui uno stemma della Famiglia dei Contrari, la famiglia che conquistò la Signoria di Savignano nel 1409 (la vicenda è ricordata ogni anno durante la manifestazione storica “La Lotta per la Spada dei Contrari”).
Altri luoghi che meritano una visita sono:
- il Museo dell’Elefante, che custodisce i resti dello scheletro di un elefante pliocenico vissuto circa 2 milioni di anni fa e rinvenuto nel greto del fiume Panaro nel 1980;
- il Museo della Venere di Savignano;
- il Mosaico Riscoperto, un mosaico policromo che decorava l’ambiente di una ricca dimora di campagna degli inizi del V secolo d.C, ritrovato nel 1897 dallo storico locale Arsenio Crespellani lungo l’antica via Claudia vicino a Savignano sul Panaro e che oggi può essere ammirato presso la Casa natale di Giuseppe Graziosi, nella vicina località Mulino;
- le sculture di Giuseppe Graziosi, celebre scultore locale, e in particolare: il Compianto sul Cristo Morto all’interno della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, la statua in bronzo del Redentore presso la tomba di famiglia, un monumento ai Caduti della prima guerra mondiale nello spazio antistante il cimitero.
Cosa fare
Oltre alla visita del centro storico già menzionata, innumerevoli sono gli itinerari nel verde che si sviluppano nei dintorni di Savignano sul Panaro, percorribili a piedi o in bicicletta per la maggior parte dell’anno.
Tra questi itinerari menzioniamo i 3 percorsi natura del Mostino, da Monticelli a Montebudello e quello dell’Acqua Fredda.
La Via delle Querce è invece un’interessante zona collinare che fiancheggia a sud-est la statale Bazzanese e nasconde una rigogliosa concentrazione di querce dalle gigantesche dimensioni, tanto che alcuni esemplari possono essere considerati dei veri e propri monumenti.
Non distante si trova anche il Parco dei Sassi di Roccamalatina, con le sue imponenti le guglie arenacee, che offre numerosi itinerari per partire alla sua scoperta.
Non distante anche il centro storico di Vignola, con la sua Rocca, la scala a chiocciola del celebre architetto locale Jacopo Barozzi nel Palazzo Contrari-Boncompagni e l’Acetaia comunale.
Eventi
Ecco un elenco dei principali eventi che si svolgono ogni anno a Savignano sul Panaro:
- in maggio “Un grande prato d’erbe“, festa delle erbe aromatiche ed officinali, con esposizione di prodotti naturali e biologici e gastronomia a tema;
- la terza domenica di maggio la Magnalonga diurna, che offre l’occasione di degustare i vini DOC locali e assaggiare alcune delle specialità tipiche passeggiando lunghe le colline;
- a luglio la Magnalonga notturna, suggestiva passeggiata sotto le stelle con tappe enogastronomiche allietate da intrattenimenti musicali;
- tra settembre e ottobre il festival del fumetto “Betty B“;
- il terzo weekend di settembre la rievocazione storica cinquecentesca della “Lotta per la Spada dei Contrari“
- l’ultimo week end di novembre i “Mercatini medievali“, con esposizione di presepi, spettacoli itineranti, concerti e degustazioni nelle locande gestite dalle associazioni savignanesi.
Enogastronomia
Savignano sul Panaro vanta una spiccata vocazione agricola, dovuta anche al fatto che il territorio è compreso nei prestigiosi Consorzi per la tutela del Parmigiano Reggiano, del Prosciutto di Modena e della Ciliegia di Vignola.
Qui i piatti tipici della montagna come crescentine e borlenghi si mischiano alle tradizioni delle aree pianeggianti come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e il nocino.
Ma Savignano è celebre anche per la sua produzione vinicola, famosa già nei primi secoli dell’anno mille, come testimoniano le numerose richieste di vino “bruschetto” di Savignano da parte di vescovi, abati e della stessa Matilde di Canossa; ad oggi sono 11 i vitigni coltivati nella zona, tutti riconosciuti come DOC.
La rubrica [Emilia Romagna Borghi] è realizzata basandosi sulle adesioni dei borghi alle Associazioni: Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni del Touring Club, Borghi autentici d’Italia.
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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