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Celebrare l’amore davanti alle grandi opere d’arte dell’Emilia Romagna
Un modo originale e carico di intensità per dire ti amo in occasione della festa degli innamorati?
Dichiararsi al cospetto di un’opera d’arte – un dipinto, una scultura, ma anche una fotografia – che celebri questo grande sentimento.
Tra Musei, Castelli e Palazzi antichi, ogni Città d’Arte dell’Emilia-Romagna custodisce almeno una grande opera che evoca l’emozione del grande amore.
Il 14 febbraio non solo i più romantici potranno scegliere queste mete per incantare la dolce metà, ma ogni coppia che sceglie di trascorrere la festa degli innamorati in una città dell’Emilia-Romagna, potrà immergersi in un’esperienza fatta di atmosfera e suggestione, tra passeggiate mano nella mano nelle piazze o lungo gli antichi porticati dei magnifici centri storici e una cena deliziati dai tanti piatti tipici che si possono gustare in ristoranti stellati, osterie tipiche e accoglienti enoteche.
Ecco 5 proposte per un originale San Valentino in Emilia-Romagna.
Piacenza | Galleria d’arte Moderna Ricci Oddi
Un luogo romantico dove dichiarazione d’amore è la Galleria d’arte Moderna Ricci Oddi, nello specifico di fronte al quadro dipinto da Sartorio Giulio Aristide nel 1895 dal titolo “Sirena o abisso verde”.
La composizione è costruita intorno alla figura della sinuosa sirena dai lunghi capelli rossi e dalla pelle diafana che cinge il corpo del giovane pescatore che si protende dalla barca per toccarla.
Un racconto di amore e passione, una tela di forte impatto erotico e passionale che non può lasciare indifferente nessun innamorato.
Parma | Palazzo della Pilotta
Tra i miti più interpretati del Romanticismo vi sono Amore e Psiche.
Lei è una bellissima principessa venerata da tutti tanto da fare invidia alla Dea Venere, che le manda Cupido perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto e avaro della Terra e sia coperta dalla vergogna di questa relazione, ma il dio sbaglia mira e la freccia d’amore colpisce invece il proprio piede ed egli si innamora perdutamente della fanciulla.
Una storia raccontata magistralmente nella tela “Amore e Psiche” custodita alla Pilotta di Parma.
L’artista Francesco Scaramuzza rende perfettamente il sentimento romantico espresso dall’abbraccio dei due amanti. Davanti a questo quadro è impossibile non lasciarsi andare e dire “ti amo” alla dolce metà.
Reggio Emilia | Pieve di San Valentino
La Pieve di San Valentino è una delle più antiche della Diocesi di Reggio Emilia, la sua fondazione con impianto romanico tra i più belli della Regione risale al VII secolo.
Siamo sulle splendide colline dell’Appennino emiliano, dove una gita romantica è d’obbligo, per poi fermarsi di fronte a questa antichissima Pieve che conserva nel nome la celebrazione dell’amore.
Si può scegliere di suggellare il proprio amore davanti alla facciata decorata con guglie e rosoni, oppure di entrare per dichiararsi di fronte all’altare maggiore ornato dalla preziosa pala di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, che la dipinse nel 1517.
Modena | Galleria Estense di Modena
Certo è che Venere e Cupido sono i simboli dell’amore più conosciuti nell’iconografia classica e rappresentano l’innamoramento nell’immaginario collettivo.
Quale luogo allora è più adatto per una dichiarazione di quello che ospita due grandi opere che vedono protagonisti questi miti. Sono due i quadri esposti negli stupendi spazi della Galleria Estense di Modena.
Avvolti da un’atmosfera piena di romanticismo, le due celebri tele attendono gli innamorati per una promessa d’amore.
Una tela è quella che ritrae “Venere e Cupido” nella visione dell’artista Annibale Carracci. Dipinto nel 1592, il quadro raffigura la Dea intenta a guardare Cupido, come ad invitarlo a benedire l’amore di chi li osserva.
L’altro dipinto è il capolavoro di Guercino: “Venere, Cupido e Marte” datato 1633. In questo magnifico quadro, tra una Venere svestita e Marte in armatura è il gesto di Cupido, mentre sta per far partire la sua freccia proprio verso lo spettatore, a colpire nel segno.
Ravenna | MAR – Museo d’arte della città di Ravenna
L’amore e la sua celebrazione è al centro della leggenda che accompagna da sempre la Statua di Guidarello, custodita al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna.
Scolpita da Tullio Lombardo nel 1525, rappresenta il famoso condottiero ravennate che giace morto con la sua armatura sulla lastra tombale.
Da sempre oggetto di grande attenzione, l’opera scultorea spicca per la ricercata e morbida espressività del volto, che ogni donna vuole baciare. Complice il fascino del cavaliere, la leggenda narra che le donne che avrebbero baciato il Guidarello si sarebbero sposate entro l’anno, mentre le donne già sposate avrebbero partorito un figlio “altrettanto bello come il giovane guerriero”.
Pare che oltre cinque milioni di donne, nel corso di due secoli, abbiano baciato il volto del Guidarello, tanto che la città ha dovuto vietarlo, e che vengano recapitate ogni anno centinaia di lettere d’amore e di mazzi di rose.
Scegliere quest’opera come luogo dove dichiarare il proprio amore non può che essere estremamente romantico e anche di buon auspicio.
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