Un tris di gioielli dell’ospitalità dedicato da Visit Emilia agli escursionisti dell’area di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Ogni cammino ha bisogno del suo luogo di riposo. Perché se è vero che il viaggio sta più nel percorso che nella meta finale, anche i posti del cuore disseminati lungo il tragitto fanno la loro parte.
Nella lussureggiante natura dell’Appennino Tosco-Emiliano e del Piacenziano, piccole costruzioni che a volte sembrano uscite da contesti alpini offrono emozioni, garanzie di ricordi e sapori insospettabili. Eccone alcune da prendere in considerazione per una gita nell’area compresa tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Rifugio Parco Monte Moria (PC)
Al rifugio nel cuore del Parco Provinciale del Monte Moria si arriva in auto, per poi dimenticarsi perfino di avere un’automobile. Il fascino dell’ambiente, esteso su una superficie di circa 1000 ettari nei comuni di Morfasso e Lugagnano, lancia naturalmente un incantesimo che imprigiona negli occhi e nel cuore un patrimonio boschivo dominato dalle curiose forme degli esemplari centenari di castagneti da frutto.
Ginestre, ginepri e faggi si disperdono nell’area, famosa per un sottobosco ricco di funghi. La tappa immancabile al termine o nel mezzo di ogni escursione naturalistica tra le morbide linee del Monte Croce dei Segni e i panorami regalati dal crinale di Monastero, è ovviamente il rifugio, confortevole luogo di ristoro prima della ripartenza.
Da non perdere: se i calanchi dell’area del Piacenziano (Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano) sono un piacere per la vista, senza contare i ritrovamenti fossili tra cui la balena conservata al Museo Geologico Cortesi di Castell’Arquato, al palato interessa forse di più un tour nella pasta fresca piacentina, che ha nell’anolino della versione valdardese (di solo formaggio senza carne) una delle sue innumerevoli espressioni.
Rifugio Mariotti al Lago Santo (PR)
Dedicato a una storica figura della città di Parma, il Rifugio Mariotti di Corniglio è una costruzione in pietra che si candida a luogo perfetto per chiunque voglia trovarsi a stretto contatto con lo specchio d’acqua di origine glaciale più vasto della regione.
Per la sua posizione a 1.507 metri d’ altitudine nella parte occidentale del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Lago Santo esercita un richiamo irresistibile in quanti sono alla ricerca di un posto del cuore dove oziare, pescare (con licenza) e perfino immergersi sotto ghiaccio in inverno.
Ma il rifugio, raggiungibile anche in seggiovia da Lagdei, con servizio cucina, 2 sale di accoglienza, 4 bagni e 42 posti per il pernottamento, è di per sé un punto di riferimento per gli escursionisti, che da qui possono raggiungere il Monte Marmagna e il Monte Orsaro.
Anche il Rifugio Lagdei offre servizio di ristorazione e pernottamento oltre ad un punto informativo del Parco. A poca distanza, il Rifugio Lagoni, sulle rive degli omonimi laghi, completa la triade dell’ospitalità nei rifugi dell’alta Val Parma.
Da non perdere: una sosta è d’obbligo per provare i tortelloni fritti di patate e porri, vera leggenda tra i buongustai d’alta quota.
Rifugi alpini (RE)
Con circa mille anni di storia, si può dire che l’Ospitale San Leonardo al Dolo abbia più esperienza di qualsiasi hotel stellato. A piedi, immergendosi nella natura del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, in mezz’ora si può raggiungere il rifugio dal paese di Civago.
L’antica Via delle Forbici ha lasciato il posto a un sentiero che lambisce questo piccolo gioiello alpino in pietra, dove è possibile lavarsi, dormire e soprattutto mangiare. Non lontano, tra i boschi di faggi e quelli che un tempo erano pascoli, si trova invece il Rifugio Battisti, posto tappa dell’Alta Via dei Parchi, da cui godere di splendidi panorami e partire alla conquista delle cime del Prado e del Cusna.
Da non perdere: a 30 minuti dal Battisti e a 15 dal Rifugio Bargetana, a 1740 metri nel comune di Ligonchio, l’incantevole lago che dà il nome a quest’ultimo è una cartolina liquida da contemplare preferibilmente dopo aver gustato le torte caserecce e le crostate con i frutti di bosco delle strutture.
Autore
Visit Emilia
Destinazione Turistica Emilia
www.visitemilia.com
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