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5 specialità di Romagna da gustare per i “Lom a Merz”

di /// Marzo 27, 2023
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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La bella Romagna ha sempre fatto della tradizione gastronomica uno dei suoi assi vincenti. Semplice per definizione, con un sapore che ci permette di rivivere le più antiche usanze contadine, o come meglio è stata descritta dal forlivese Piero Camporesi “di gusto primitivo, quasi di fondo barbarico”.

All’arrivo della primavera in Romagna un tempo i contadini eran soliti bruciare le potature in grandi falò per scacciare la malasorte nella speranza di buoni raccolti a venire, occasione questa per festeggiare il rito propiziatorio in gruppo tra cibo, danze e canti.

Questi sono i Lòm a Merz (Fuochi di Marzo) che quest’anno bruceranno ancora nelle diverse località romagnole per far rivivere ancora la tradizione contadina.

Quale occasione migliore quindi per divertirsi  e gustare qualche buon piatto romagnolo? Ecco 5 piatti Romagnoli DOP per tutti i palati!

TAGLIERE DI AFFETTATI E FORMAGGI

Antipasto romagnolo Ph. Silvanaincucina, giallozafferano
Antipasto romagnolo Ph. Silvanaincucina, giallozafferano

Ogni buon romagnolo che si rispetti sa che il migliore rito propiziatorio per l’appetito non è altro che un grande tagliere di affettati e formaggi. Tra coppa, musotto, prosciutto, salame e ciccioli di maiale adagiati su un letto di morbida piadina romagnola e accompagnati dal fresco delizioso squacquerone si aprono le danze di un perfetto pranzo “Made in Romagna”.

I CAPPELLETTI PASTICCIATI

Cappelletti @RistoranteLeGhiaine
Il cavallo da battaglia di ogni tavola romagnola, il cappelletto, incontra il sugo pasticciato: la primavera ci distoglie momentaneamente dal caldo brodo di cappone invernale e ci porta alla scoperta di un mix di ragù e panna, il tutto condito con ottimo Parmigiano Reggiano e solo una noce di burro.
Piatto irresistibile ai più piccoli e gustoso e sfizioso per gli adulti.

TAGLIATELLE AGLI STRIGOLI

Nel perfetto bis di pasta non possiamo che aggiungere un altro piatto della tradizione contadina: le tagliatelle agli strigoli! Gli strigoli o stridoli, sono erbe che solitamente crescevano nelle campagne romagnole in maniera spontanea vicino ai corsi d’acqua. Eran proprio le “zdore” a raccoglierli con enorme pazienza in una giusta quantità da consentirne poi la realizzazione di un buon sugo.
Le erbette venivan quindi cotte insieme ai saporiti listarelli di pancetta di maiale e unite poi con le tagliatelle fatte in casa tirando la sfoglia con “e sciadur”, il comune mattarello.
La realizzazione di questo piatto oggi è molto più semplice vista la più facile reperibilità degli ingredienti, ora coltivati, ma se volete assaporare la tradizione non vi resta altro che indossare un paio di stivali e partire alla ricerca del perfetto stridolo!

SEPPIE CON I PISELLI

Seppie e Piselli Ph. dolciricettecucina, giallozafferano
Seppie e Piselli Ph. dolciricettecucina, giallozafferano

Una delle caratteristiche più affascinanti della Romagna è il perfetto connubio tra i mari e i monti. Quale piatto migliore quindi per unire le gioie dell’orto con quelle della pesca? Le seppie con sugo di piselli rappresentano un piatto antico, semplice e gustoso con il quale deliziare i vostri commensali stupendoli con una ricetta di quella Romagna combattuta tra le specialità della riviera e quelle di una rigogliosa terra. Non dimenticatevi però due fette di pane abbrustolito nel falò dei Lom a merz per servire nel modo migliore questa ricetta.

CIAMBELLA ROMAGNOLA

In ogni occasione di festa , gioia ed ilarità generale il vero immancabile dolce protagonista delle tavole di Romagna è proprio la Ciambella Romagnola.  Tipico prodotto del forno della Pasqua romagnola a cui nessuno può resistere. Sposa indiscussa di un abbondante bicchiere ricolmo del migliore Sangiovese di Romagna. Composta con poche uova e qualche etto di farina, semplice ma mai banale, è il dolce perfetto da gustare di fronte al fuoco dei Lòm a Merz festeggiando l’arrivo della primavera.

Ciambella romagnola
Ciambella romagnola

Autore

Arturo Castellini

Curioso esploratore romagnolo, trascorre la sua settimana a pianificare la prossima gita nell’entroterra italiano, alla ricerca della più sincera tradizione

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