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Foliage al Corno alle Scale: l’anello di Monte Acuto delle Alpi

di /// Novembre 13, 2023
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L’area del Corno alle Scale è sicuramente una meta prediletta per chi ama il trekking, passeggiare o cercare itinerari in luoghi rigeneranti immersi nella natura.

L’anello di Monte Acuto delle Alpi (Madonna del Faggio – Tresana – Monte Acuto delle Alpi) è un itinerario di circa 7 km, in provincia di Bologna, abbastanza semplice e con un dislivello di circa 400 metri.

Questo anello può essere condotto da tutti senza particolari difficolta. Svolgendosi quasi completamente immerso nella foresta, è praticabile sia estate nonostante il caldo sia nelle altre stagioni.
È in autunno però che la natura circostante regala uno scenario incantato, quando il giallo, il rosso e le relative declinazioni fanno da padrone, regalando suggestioni cromatiche straordinarie.

1° Tappa: Monte Acuto

Chiesa di San Nicola Monteacuto delle Alpi Ph. Claudia Golinelli
Chiesa di San Nicola Monteacuto delle Alpi | Credit: Claudia Golinelli

Arroccato su un crinale a 915 mt di altitudine, Monte Acuto è un borgo medievale in cui il tempo sembra essersi fermato.

La sua posizione ne fa una terrazza naturale da cui godere un meraviglioso panorama sulle Tese, su Monte Grande, sul Monte la Nuda e sul Corno alle Scale.

L’abitato, piccolo e minuto, è attraversato da stradine di acciottolato, strette e ripide. Nella parte alta svetta la Chiesa di San Nicola, eretta nel XII secolo circondata da antichi edifici in pietra arenaria che conservano ancora le caratteristiche tipiche di un castello fortificato.

Dal centro del borgo si imbocca il sentiero CAI n° 109 in direzione Madonna del Faggio e ci si inoltra nel bosco all’ombra di castagni e faggi rigogliosi e imponenti.

Lunga la strada ci si imbatte nel Molino della Squaglia, situato sul Rio Baricella, un tempo usato dagli abitanti per macinare le castagne essiccate e ottenere la farina. Nonostante lo stato d’abbandono, l’imponente edificio è ancora integro e mostra parte delle opere idrauliche che lo facevano funzionare.

Molino della Squaglia Ph. Claudia Golinelli
Molino della Squaglia | Credit: Claudia Golinelli

2° Tappa: Santuario della Madonna del Faggio

Percorrendo il sentiero che costeggia il torrente Rio Baricella, si giunge immersi nel silenzio del bosco al Santuario della Madonna del Faggio.

La struttura dell’edificio in pietra, le panchine dove ritemprarsi e la sacralità del luogo si fondono perfettamente con la natura circostante tanto da creare uno scenario suggestivo e magico, dove ogni elemento valorizza l’altro.

Alle spalle del santuario si trova una piccola cappella dove si dice che la Madonna sia apparsa a un pastorello, tanto da fare diventare questo luogo meta di pellegrinaggio.

Santuario della Madonna del Faggio Ph. Claudia Golinelli
Santuario della Madonna del Faggio | Credit: Claudia Golinelli

3° Tappa: il borgo di Tresana

Dopo la pausa contemplativa si prosegue verso il borgo di Tresana immerso in un antico castagneto e faggeto.

La prima cosa che si nota giunti qui sono il silenzio e la pace che regnano tra i pochi edifici che lo compongono. Aggirandosi tra le case in pietra sembra quasi di essere catapultati all’interno di una favola: attorno solo il verde dei prati, i colori dei fiori, il foliage degli alberi e il suono del ruscello che scorre.

Le case tutte ristrutturate e curate sono circondate da numerosissime ortensie che nel periodo estivo rendono i giardini un tripudio di colori.

Questo piccolo centro incastonato completamente nella natura sembra quasi riemerga dal passato in uno stato di perfetta conservazione, che lo rende una perla ricca di magia e fascino.

Tresana, panorama Ph. Claudia Golinelli
Tresana, panorama | Credit: Claudia Golinelli

Tra i numerosi castagni secolari che caratterizzano quest’area, c’è ne uno che più degli altri desta attenzione. Voci popolari affermano che abbia più di 400 anni!
Si tratta di un immenso albero al cui interno, in una cavità, è stata ricavata una piccola cappella e da cui rami continuano sempre a nascere nuovi getti e foglie, tanto da essere stato soprannominato “il castagno della speranza”.

3° tappa: il ritorno a Monte Acuto

Lasciato il borgo di Tresana alle spalle, si riparte verso Monte Acuto per terminare il percorso ad anello. Gli ultimi km sono sempre all’ombra e su salite non particolarmente ripide.

Tresana, castagno centenario Ph. Claudia Golinelli
Tresana, castagno centenario | Credit: Claudia Golinelli

Parlami di tER è una rubrica di racconto dell’Emilia-Romagna.
I suoi articoli sono sguardi d’autore scritti da persone che qui sono nate o cresciute, o che sono innamorate di questa bellissima terra con l’anima.

Se anche tu vuoi raccontare la tua Emilia-Romagna, manda un’email inemiliaromagna@aptservizi.com.

Autore

Claudia Golinelli

Nata e cresciuta nel cuore dell’ Emilia-Romagna, appassionata di fotografia e scrittura web con cui raccontare i luoghi, le persone e le storie di questa terra.

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