Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che sono nate, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
Se anche tu vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto.
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Se non siete familiari con questa città non è difficile diventarne subito amici: la città di Piacenza si presenta facile da visitare, camminare tra le sue vie diventa un piacere per i più curiosi.
Primo dettaglio che voglio sottolineare è la bellezza dei suoi palazzi; che siate architetti o solo appassionati di perfezione, qui vedrete angoli in sintonia con l’ambiente; se come me adorate ingressi decorati e cancelli in ferro battuto, allora dovrete solo entrare velocemente in ogni portone che trovate aperto, contemplare e fare una foto.
I palazzi come il più imponente Palazzo Farnese vi terranno con il collo rivolto verso l’alto in ogni stanza in cui entrerete e potrete percepire l’aria di sfarzo di un’epoca che ha deciso le basi della nostra società. Non dimenticate infatti che l’Italia ha avuto famiglie e signorie importanti e dall’influenza fondamentale per dirigere le fila dell’intera Europa.
Questa importanza si vede in ogni scorcio che un occhio abile potrà ammirare nelle piazze, palazzi, chiese e statue che sono presenti in maniera frequente non solo per abbellire la città, ma anche per segnare il singolo passaggio nella storia di chi ha vissuto, fatto politica o pregato nella città di Piacenza.
Un consiglio che voglio dare a chi è appassionato di arte è la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi che presenta, in una struttura meravigliosa e geometrica, una collezione numerosa con le tecniche pittoriche di ogni regione d’Italia in epoca Novecento; ode particolare ad Antonio Fontanesi di Reggio Emilia che nel 1876 venne chiamato ad insegnare arte nella città di Tokyo. Di questa collezione, la cosa balza che all’occhio è il numero di dipinti che rappresentano le donne ed il momento della toeletta, quasi a sottolineare la bellezza del corpo femminile e la facilità a cedervi, proprio come il più irresistibile dei peccati.
Dopo il profano serve un tocco di sacralità per arrivare al giusto equilibrio di una visita: non perdetevi quindi la Cupola del Duomo dove potrete ammirare da vicino l’opera del Guercino che, dall’alto dei suoi 27 mt, guarda e assiste al totale silenzio della maestosa cattedrale datata 1122, che si altera solo al suono del suo bellissimo organo.
Oggi siamo abituati alle pubblicità, al marketing perfezionato per poter vendere di più, ogni tecnica di vendita è accettata se raggiunge il suo obiettivo; molte epoche prima dei social o dei cataloghi, il modo per comunicare era scrivere sulle facciate delle case hospites accipimus e a Piacenza la scritta è ancora visibile su alcuni edifici, mentre vi lascio scoprire cosa sia il benvegnù.
Finiamo la gita con una sosta dedicata al cibo: qui tassativi da assaggiare sono i salumi DOP, il vino Gutturnio fermo o frizzante rigorosamente in scodella e i tortelli con la coda (così chiamati per via della loro forma), il cui ripieno è una mousse che per la durata del pranzo vi farà dimenticare qualsiasi stress e concludere in bellezza la vostra esplorazione di una giornata.
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