Il tempo qui al Castello di Bianello sembra essersi fermato. Siamo nelle terre di Matilde di Canossa, più precisamente a Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia. Un’atmosfera surreale a tratti misteriosa avvolge questi colli ricchi di vegetazione, teatro di gesta di erranti cavalieri al cospetto della grande Contessa.
Il Castello di Bianello domina sulla pianura circostante della Val D’Enza. Un osservatorio privilegiato anche ai tempi del Medioevo, quando questo maniero era la residenza prediletta da Matilde di Canossa e una forma difensiva strategica.
La sua storia è ricca di vicissitudini che hanno visto questa fortezza al centro della scena, grazie alla sua celebre proprietaria, considerata la figura femminile più potente del Medioevo in Europa.
La fortezza, che prende il nome dal monte su cui si trova, si dice sia presente almeno dal 1044, anno di cui si ha notizia certa. Al suo interno hanno alloggiato l’imperatore Enrico IV, Papa Gregorio VII e nel 1111 Enrico V.
L’edificio si caratterizza per la sua pianta poligonale e nel corso dei secoli è stato soggetto a modifiche, tuttavia conserva le strutture primitive visibili nei sotterranei.
Il Castello di Bianello dall’800 fino all’età contemporanea è stato posseduto da diverse famiglie nobiliari; solo negli anni 2000 è divenuto di proprietà del Comune di Quattro Castella.
Il Castello di Bianello oggi appare ai nostri occhi con gli ampliamenti apportati dai discendenti di Matilde di Canossa che lo hanno abitato fino al Settecento, rendendolo una dimora confortevole impreziosita da ambienti scenografici e dipinti di pregio.
Un viaggio nella storia. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e dove la Contessa Matilde di Canossa ha lasciato la sua impronta. Celebre è l’affresco che ritrae Matilde con in mano il fiore del melograno e il motto “tuetur et unit” presente in quella che è stata la sua stanza da letto.
Nel suo insieme il maniero mantiene in gran parte le caratteristiche del castello, conservatesi anche attraverso gli adattamenti degli ambienti interni. In alcune stanze è ancora presente l’arredo del XVII e XVIII secolo.
Una piccola curiosità è rappresentata dalla piccola cappella che era stata ricavata nel vano della torre con pitture raffinate e arredi sacri.
Infine si dice che sia abitato da un fantasma, come spesso accade nelle dimore dal passato glorioso. Si narra infatti di una figura femminile vestita con un abito verde, giallo e bordeaux di stoffa pesante che si aggira per le stanze del castello.
Ci sono testimoni oculari che dicono di aver visto questo corpo di donna apparire. Ma questa è un’altra storia.
Autore
Francesca Cuoghi
Francesca Cuoghi è traduttrice, giornalista e scrittrice. Adora scrivere storie e racconti. La sua passione per la scrittura nasce poco a poco negli anni dell’università e si è consolidata nella vita professionale.
Il suo CiaoEmilia.com è un blog di local storytelling dedicato al racconto dell’Emilia, con qualche incursione verso altri luoghi all’insegna del piacere per il girovagare. Un viaggio alla scoperta della provincia italiana, quella lontana dalle famose rotte turistiche dove si trova l’autenticità delle piccole cose e delle grandi storie.
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