Il palio è una delle tradizioni più antiche e affascinanti della storia d’Italia. Si tratta di una gara tra le contrade (in questo caso suddivise tra rioni o borghi) di una città o di entità territorialmente ravvicinate. Può constare di diverse modalità, dalla corsa ippica alle gare fra giovani: c’è posto persino per la barche. Quasi tutti i palii nascono dalla tradizione delle giostre medievali o rinascimentali, omaggi organizzati in onore di nobili e ricorrenze speciali nei vari territori, poi radicatisi nel corso dei secoli. Ovviamente nel corso degli anni la competizione è stata affiancata da rievocazioni storiche e manifestazioni che, oltre al più antico spirito di competizione, sono volte a celebrare la cultura e la tradizione. I palii in Emilia-Romagna sono tanti e unici. Se volete passare un weekend tra le magiche atmosfere del passato e assistere all’emozione di una gara troverete tante proposte interessanti.
Il Palio di Ferrara
Il palio di Ferrara è il più antico palio documentato d’Italia, risalente al XIII secolo. Si dice sia nato dai giochi organizzati dopo la vittoria di Azzo VII d’Este, contro Ezzelino Romano. Si tiene l’ultima domenica di maggio per onorare, in seguito, la nomina a duca di Borso d’Este da parte di Papa Paolo II nel 1471. Fermatosi nel ‘600, viene ripreso nella prima metà del ‘900, interrotto nuovamente durante il secondo conflitto mondiale, e ufficilamente riportato ai suoi fasti nel 1967.
La gara della domenica si tiene nella suggestiva Piazza Ariostea, come chiusura di un mese intero di festeggiamenti, parate e altre competizioni tra le otto colorate contrade di Ferrara. La corsa è suddivisa in quattro categorie: corsa dei putti e delle putte (ragazzi e ragazze sotto i 15 anni), delle asine e, la più importante, dei berberi o cavalli mezzosangue.
Se avete già in mente di visitare Ferrara e le sue meraviglie, quella del palio è un’ottima occasione per farlo.
Il Palio delle Contrade di San Secondo Parmense
San Secondo Parmense vede il suo palio svolgersi regolarmente la prima domenica di giugno. Creato nel 1523, ricorda l’omaggio al matrimonio tra Camilla Gonzaga e Pier Maria III de’ Rossi al fine di stabilizzare il potere nel regno.
Le contrade si sfidano nell’antica pratica del quintano, o giostra saracena, sfidandosi in turni che ricoprono la durata di tre giorni. E’ davvero suggestiva la rievocazione storica che accompagna la competizione, celebrata dal venerdì alla domenica. Nella prima giornata si vedono sfilare gli sbandieratori, i musici e i figuranti in costume medievale. Il sabato, dopo la sfilata degli sposi e dei personaggi storici protagonisti della vicenda, le contrade si riuniscono per il rito della cena propiziatoria: un’ottima occasione per assaggiare le delizie tipiche della zona di Parma! La domenica, infine, prima del palio, si procede con la cerimonia di nozze e, a seguire, con la benedizione dei cavalli.
Il Palio di Parma
Il palio di Parma sembra risalire agli inizi del 1300, dove sarebbe stato creato per celebrare il matrimonio tra Giberto III di Correggio ed Engelenda Rossi di San Secondo. Dopo una lunga e travagliata storia viene ripreso definitivamente dalla federazione sportiva di Parma nel 1978.
I festeggiamenti durano due giorni e vengono celebrati a metà settembre. Nella cornice della piccola Parigi d’Emilia si intrecciano le rievocazioni storiche e le tre corse: ragazze, ragazzi e asine. I vincitori ricevono un vessillo disegnato e creato da giovani artisti locali.
Le competizioni tra sbandieratori sono forse le più originali in Emilia-Romagna: si svolgono, contemporaneamente, nei luoghi delle cinque porte storiche della città. Le stesse contrade partecipanti prendono i nomi delle porte medioevali: San Barbara, San Michele, Nuova, San Francesco e Santa Croce.
Il Palio delle Contrade di Bobbio
Non si sa molto sulle origini del Palio delle Contrade di Bobbio, ma, come per le altre manifestazioni di questo genere, è una manifestazione d’indubbio valore storico radicata nella tradizione. Le cinque contrade prendono i nomi delle storiche porte medievali della città: Alcarina, Fringuella, Agazzia, Legleria e Nova. L’antichità del palio è dimostrata dal fatto che le cinque porte esistevano già nel XII secolo. Dopo la sfilata della domenica i manifestanti competono in una serie di giocose sfide: lancio dell’uovo, tiro con l’arco, corsa coi mattoni, palo della cuccagna, tiro alla fune e, ultima ma non per importanza, la grande abbuffata.
La gare si svolgono nelle piazze e nelle vie della città: un ottimo spunto per esplorare un paesino posto dove le quattro province emiliane s’incontrano.
Il Palio del Niballo di Faenza
Giugno è, dal 1959, il mese del palio a Faenza. Ma la storia di questa manifestazione è molto più antica e complessa. Documentata per la prima volta verso la fine del ‘400, si pensa risalga però a tempi ancora più antichi.
Le contrade coinvolte sono cinque, di cui quattro che riprendono la tradizionale suddivisione della città tra cardo e decumano (Rioni Rosso, Giallo, Verde e Nero) e una creata appositamente per coinvolgere la moderna zona più periferica della città (Borgo Durbecco).
La particolarità del palio faentino è la gara principale: il palio della bigorda (presente sia nella versione tradizionale sia nella versione dei giovani). Questa gara riprende la classica conformazione della giostra medioevale, dove i cavalieri si sfidano a colpi di lancia. Originali sono anche i premi in palio: i primi classificati vincono il vessillo di stoffa (il vero e proprio palio), i secondi una porchetta e i terzi un gallo e una treccia d’aglio. Imperdibili sono i tornei degli sbandieratori: le stupende figure e coreografie s’intrecciano con i suoni dei musici in costume.
Il Palio di Terra del Sole
Originario di Terra del Sole, in origine vedeva contrapposti quest’ultimo e Castrocaro Terme, il comune di cui fa parte. Ora la suggestiva cornice delle colline forlivesi vede gareggiare i due borghi di Terra del Sole: Borgo Romano e Borgo Fiorentino, a ricordare l’antica divisione tra la Romagna e il GranDucato di Toscana.
La gara in cui ci si contende il vessillo è particolarissima e unica nel suo genere: una competizione di tiro con la balestra. La precede una parata di cinquecento tra figuranti, musici e sbandieratori e, immancabile, il rito della cena propiziatoria.
Il Palio del Mondaino
Detto anche Palio del Daino, ha visto nel 2017 la sua trentesima edizione ma sembra sia molto più antico e risalga al 1497, come celebrazione di una tregua tra i Malatesta e i Montefeltro d’Urbino.
Nel piccolo paesino di Mondaino, là dove ci sono i balconi di Piero, si indicono quattro giorni di festeggiamenti, giochi, banchetti e musica nel terzo fine settimana di agosto.
Oltre ai cortei, le sfilate e i classici tornei tra sbandieratori i contendenti si sfidano in duelli di spade, corse tra campioni scelti dai regnanti. Da non perdere assolutamente è la buffa corsa delle oche.
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