SKult (tedesco) o Sculca (longobardo) “vedetta”, la radice de il Borgo LA SCOLA (*)
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Strategia di guardia e di difesa del centro monastico di Montovolo nel 1200.
Così le origini del Borgo La Scola nel Comune di Grizzana Morandi in provincia di Bologna.
I maestri COMACINI, provenienti da Milano e da Como, presenti in questi luoghi dal ‘300, trasformarono le antiche torri, i baluardi e le case-forti in abitazioni.
Negli estimi del 1375 sono nominate le famiglie residenti del luogo.
La funzione militare e di protezione cedette il posto al Borgo dove gli abitanti del contado presero possesso delle terre abbandonate dai monasteri e dalle famiglie nobili che rientrarono nelle città.
La famiglia Parisi, proveniente da Prato, il cui stemma resiste ancora, fu fino al ‘700 la proprietaria del Borgo.
Gli Oratori di San Pietro (1616) ancora esistente con una bellissima pala d’altare (**), di San Francesco (XVII secolo) e l’edicola di San Rocco (1481) testimoniano la vocazione religiosa.
Nel Borgo si possono osservare elementi di unicità.
L’edicola di San Rocco, in arenaria, è la sola nell’Appennino bolognese e, il “Pavaglione”, complesso di case-torri collegate con corridoi pensili, fu anche la sede delle attività degli artigiani.
Non solo le pietre e l’architettura restano monumenti e segni di una storia plurisecolare, ma anche la natura, con il maestoso cipresso, alto 25 metri, e datato 7 secoli, rendono questo Borgo medievale, omogeneo e incantevole.
Una passeggiata di circa un paio d’ore rende al visitatore un’emozione d’altri tempi, l’acciottolato risuona ai passi femminili, le arcate, le volte e i portichetti ricadono a immagini di gioco a nascondino, il vento bizzarro scompiglia i capelli e raffredda le guance. Meridiane, sassi, panchine e l’affaccio delle finestrelle lasciano immaginare un cavaliere che si appresta a raggiunge al la
sua dama.
Ogni angolo merita di essere fotografato.
Nel periodo natalizio il Borgo diviene un Presepe a cielo aperto.
(*) Nell’Estimo del 1235 si cita una sola casa denominata “Sculcula”, che sta ad indicare la sede di un piccolo distaccamento militare.
(**) Dipinto seicentesco de “la Madonna della Cintura”, culto tipico della città di Prato, da cui proveniva la famiglia Parisi.
Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che sono nate, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
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Autore
Nadia Galli
Nadia Galli, nata a Castel Maggiore (BO), laureata all’Università di Bologna, in Economia e Commercio, in Sociologia e poi in OMAPSOS (Organizzazione, Mercati, Ambiente, Politiche Sociali e Servizio Sociale) con curriculum Politiche Sociali e del Benessere è Istruttore presso l’Unione di Comuni Reno Galliera. Giornalista pubblicista dal 2011 con la passione per la lettura e scrittura.
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