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Le Oasi WWF in Emilia-Romagna

di /// Aprile 15, 2024
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

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Sin dall’anno della loro fondazione, il 1967, l’obiettivo delle Oasi WWF è stato quello di salvaguardare e conservare le aree naturali di particolare interesse nel nostro paese, preservandone la biodiversità e stimolandone conoscenza e fruizione da parte dei visitatori attraverso eventi di vario tipo.

In altre parole, quelle del WWF sono aree naturali protette – parchi, riserve, zone speciali di conservazione – dove ambiente, flora e fauna ricoprono un ruolo di grande importanza, tale da richiedere cure speciali.

Ad oggi in Italia se ne contano più di 100, di cui 10 nella nostra regione, diffuse capillarmente tra la provincia di Parma e quella di Rimini. Partiamo allora per un viaggio nel verde alla scoperta delle 10 Oasi WWF dell’Emilia-Romagna, e delle opportunità di visita che offrono a chi desidera esplorarle.

 

Oasi WWF dei Ghirardi

Oasi WWF dei Ghirardi (Parma) | Ph. wwf.it
Oasi WWF dei Ghirardi (PR) | Ph. wwf.it

L’Oasi dei Ghirardi si estende per 600 ettari tra i comuni di Borgo Val di Taro e Albareto, a sud-ovest di Parma. Riserva regionale e Oasi faunistica, Ghirardi è un ambiente naturale che si adagia sulle prime montagne dell’Appennino parmense e comprende boschi, prati, pascoli, calanchi, specchi d’acqua e torrenti, dove le specie tipiche del clima continentale incontrano quelle dell’area mediterranea.

Un’oasi di biodiversità, che ospita 33 tipi diversi di orchidee selvatiche e più di 550 specie di piante, oltre a un nutrito gruppo di daini, cervi e caprioli, uccelli in pericolo come il falco pecchiaiolo e l’averla piccola, lupi e razze poco conosciute di cavalli e vacche.

Per visitarla è possibile percorrere uno dei sentieri che la attraversano, tra cui il Sentiero Natura Botanico, osservare gli uccelli all’interno del capanno attrezzato o fare un pic nic presso il Centro Visite di Case Pradelle.

Area Naturalistica di Cronovilla

Oasi WWF Cronovilla (Parma) | Ph. wwf.it
Oasi WWF Cronovilla (PR) | Ph. wwf.it

Nel territorio di Parma c’è un’altra oasi, gestita dal comune di Traversetolo e dai volontari del WWF. Rispetto all’Oasi di Gherardi ci troviamo in un’area pedecollinare più vicina alla città, dove un tempo esistevano alcune cave di ghiaia.

L’Area Naturalistica di Cronovilla è frutto di un’opera di rinaturazione, ovvero del ripristino dello stato originario di un ambiente naturale trasformato dall’uomo, situato in questo caso lungo la riva sinistra del Torrente Enza.

Data la sua posizione, l’oasi di Cronovilla è un esempio perfetto di ambiente fluviale, caratterizzato da arbusti, boschi ripariali e praterie aride. L’habitat ideale per le numerose specie di uccelli che la abitano – se ne contano più di 190 – come il martin pescatore, l’airone cenerino, le garzette e i gruccioni, e naturalmente anche per gli anfibi.

L’accesso all’area naturalistica è libero lungo i sentieri segnalati al suo interno, percorribili a piedi, in bici e a cavallo.

Oasi di Marmirolo

Oasi WWF di Marmirolo (Reggio Emilia) | Ph. comune.re.it
Oasi WWF di Marmirolo (RE) | Ph. comune.re.it

Là dove un tempo sorgeva un invaso destinato all’estrazione dell’argilla oggi troviamo una Zona Speciale di Conservazione, oltre che un’oasi del WWF. Quello di Marmirolo, nel comune di Reggio Emilia, è un ambiente acquatico caratterizzato dalla presenza di numerose specie di uccelli, che ne hanno fatto un luogo di riproduzione, nidificazione e sosta durante le migrazioni.

Affacciandosi ai capanni di osservazione potrete ammirare uccelli acquatici come le anatre e gli ardeidi, ma anche rapaci come la poiana e lo sparviero e gli immancabili anfibi. L’accesso all’oasi è gratuito, ma è bene controllare sempre gli orari di apertura prima di mettersi in viaggio.

Oasi di Sassoguidano

Oasi WWF di Sassoguidano (MO) | Ph. visitmodena.it
Oasi WWF di Sassoguidano (MO) | Ph. visitmodena.it

La piccola Oasi di Sassoguidano (0,3 ettari) fa parte della ben più ampia Riserva Naturale di Sassoguidano (280 ettari), una Zona Speciale di Conservazione e di Protezione Speciale che si estende su un altopiano nella media valle del fiume Panaro, non lontano da Pavullo nel Frignano (MO).

A tutela integrale, l’oasi abbraccia da un lato un prato-pascolo di origine carsica situato all’interno di un bosco, e dall’altro parte di uno stagno, chiamato Sassomassiccio, che ospita numerosi anfibi: raganelle, tritoni, rane verdi, rospi e altre specie ancora. Testimone dell’eccezionale stato di conservazione dell’area è la presenza della rara violetta d’acqua o Hottonia palustris.

L’oasi può essere visitata percorrendo la rete di sentieri presenti all’interno della Riserva.

Oasi di Montovolo

Oasi WWF di Montovolo (Bologna) | Ph. www.it
Oasi WWF di Montovolo (BO) | Ph. www.it

Entrando nella provincia di Bologna incontriamo ben 4 oasi. La più estesa è quella di Montovolo, situata nel comune di Grizzana Morandi, località frequentata dal celebre pittore Giorgio Morandi e sede della Rocchetta Mattei.

Protetta dalle montagne dell’Appennino bolognese, anche l’Oasi WWF di Montovolo è parte di una Zona Speciale di Conservazione e di Protezione Speciale, ma a differenza delle precedenti è stata acquisita dal WWF, che la gestisce grazie alla sua rete di volontari.

L’oasi è caratterizzata dalla presenza di folti boschi che dominano una parete di arenaria, dove varie specie arboree dialogano tra loro: tigli, faggi, roverelle e aceri, solo per citarne alcuni. La fauna comprende rapaci notturni e diurni come l’aquila reale, mammiferi come i cervi, i daini e il lupo e anfibi come il geotritone appenninico. Per visitare l’oasi occorre contattare direttamente il WWF locale.

Parco del Belpoggio

Oasi WWF Parco Belpoggio (Bologna) | Ph. WWF Bologna
Oasi WWF Parco Belpoggio (BO) | Ph. WWF Bologna

Gestito dal WWF Bologna, il Parco del Belpoggio di San Lazzaro di Savena è un luogo ricco di biodiversità che ha lo scopo principale di accogliere e proteggere i preziosissimi insetti impollinatori. Collocato alle porte della città, in zona collinare, questa oasi comprende infatti alcune casette chiamate “bees hotels”, che offrono rifugio agli imenotteri impollinatori, un giardino delle farfalle, oltre a uno stagno e due piccoli bacini.

Inserito all’interno del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, il Parco del Belpoggio può essere visitato liberamente.

Parco dei Cedri

San Lazzaro di Savena (Bo), Parco dei Cedri | ph. wwf.it
San Lazzaro di Savena (BO), Parco dei Cedri | ph. wwf.it

All’interno del Parco dei Cedri di San Lazzaro di Savena – vero e proprio polmone verde a ridosso di Bologna – è stata ricavata una piccola oasi di 1.500 m². Si tratta di un’oasi urbana che si colloca lungo il fiume Savena, già compresa nel contesto dell’ampio Parco Regionale dei Gessi Bolognesi.

Anche in questo caso l’oasi è gestita dal WWF, che nel 1989 ha voluto portare avanti un esperimento: seminare alcuni alberi ed arbusti in un quadrilatero di terra e lasciare che la natura facesse il suo corso. Il risultato è un meraviglioso ambiente naturale che, seppur recintato, rimane visibile lungo il suo perimetro.

Oasi fluviale del Molino Grande

Oasi WWF Molino Grande (Bologna) | Ph. wwf.it
Oasi WWF Molino Grande (BO) | Ph. wwf.it

Nel territorio di San Lazzaro di Savena, precisamente nella frazione di Idice, è nata la prima oasi WWF della sezione di Bologna. È l’Oasi fluviale del Molino Grande, un’area protetta all’interno del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi che prende il nome da un vecchio mulino oggi diroccato, e abbraccia un piccolo bosco ripariale lungo il torrente Idice, un laghetto e una zona umida visitabili su prenotazione.

Qui la vegetazione tipica delle zone fluviali è stata lasciata libera di evolversi per più di 20 anni e oggi presenta una grande varietà di pioppi, salici, aceri e roverelle, solo per citarne alcuni; l’oasi da inoltre rifugio a tante specie di uccelli quali il gruccione, il topino e il martin pescatore.

Oasi della Garzaia di Codigoro

Oasi WWF Garzaia di Codigoro (Ferrara) | Ph. comune.codigoro.fe.it
Oasi WWF Garzaia di Codigoro (FE) | Ph. comune.codigoro.fe.it

Un ulteriore esempio di rinaturazione di un ambiente industriale è la Garzaia di Codigoro, in provincia di Ferrara. Dove un tempo sorgeva lo Zuccherificio Eridania – il primo stabilimento Saccarifero in Italia – nel 1986 è nata un’oasi naturale, che oggi si inserisce sia nella Rete Natura 2000 che nelle Zone di Protezione dell’Avifauna.

Conosciuta anche come la Città degli Aironi, in un’area di circa 8 ettari la Garzaia ospita una moltitudine di esemplari appartenenti alla specie degli ardeidi: aironi bianchi maggiori, cenerini, guardabuoi e rossi, garzette e sgarze sono di casa in quest’oasi. La presenza di un boschetto di pruni selvatici, sambuchi, robinie e pioppi rappresenta l’habitat ideale per la loro nidificazione, così come le vasche di decantazione dell’ex zuccherificio.

La Garzaia dispone di un centro visite con aula didattica e organizza visite guidate ed attività anche per i più piccoli.

Oasi Gregorina

Oasi WWF Gregorina (FC) | Ph. wwf.it
Oasi WWF Gregorina (FC) | Ph. wwf.it

Immersa nell’Appennino tosco-romagnolo, l’Oasi Gregorina rientra all’interno dell’omonima tenuta di proprietà del Gruppo Generali, nel territorio di Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC), ed è visitabile in occasione di eventi particolari.

L’oasi si contraddistingue per una notevole biodiversità oltre che per la sua vocazione agricola e biologica, volta all’uso di prodotti più possibile naturali. I suoi terreni sono punteggiati di vigneti e campi seminati a piante floreali, che forniscono l’habitat ideale per gli insetti impollinatori e garantiscono la produzione di miele millefiori.

Oasi di Ca’ Brigida

Oasi WWF Ca' Brigida (RN) | Ph. pagina Facebook Oasi Ca' Brigida
Oasi WWF Ca’ Brigida (RN) | Ph. pagina Facebook Oasi Ca’ Brigida

Per la decima e ultima Oasi del WWF in Emilia-Romagna ci spostiamo sulle colline riminesi, nel comune di Verucchio. Attraversata per un buon tratto dal Rio Felisina, l’area naturale di Ca’ Brigida può essere visitata in autonomia lungo i due percorsi segnalati che ne fanno parte.

Esplorandola si potranno osservare vari ambienti come boschi, campi coltivati e incolti, sorgenti e persino tracce di antichi insediamenti della civiltà villanoviana, oltre che una casa colonica – Ca’ Brigida appunto – il cui parco ospita alcune piante esotiche.

Flora e fauna sono particolarmente ricche e varie in quest’oasi. La vegetazione comprende alberi quali il pioppo nero, il salice bianco e il nocciolo, ed erbe come il cardo mariano, la verga d’oro, il fiordaliso e le orchidee spontanee. Tra gli uccelli che abitano l’oasi si possono avvistare picchi, upupe e torcicolli, mentre tra i mammiferi si annoverano lupi, caprioli, istrici, tassi e faine.

Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

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Questo articolo ha un commento

  • Norma Marenghi

    Chiedo un consiglio per amica di Piacenza. Ha Salvato piccione impallinato da cacciatore..ha sei mesi e vivace sta bene ala x rimasta lesa. .un luogo dove nn doverla sopprimere. X favore. ….grazie

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