Il nostro viaggio alla scoperta del ricco patrimonio etnografico di folklore, tradizione popolare e contadina termina con i Musei del mondo rurale dell’Emilia, dopo quelli di Bologna e della Romagna.
Una storia antica che si riflette ancora nella nostra contemporaneità, che per non rischiare di scomparire deve solo essere tramandata.
Oggetti e testimonianze rappresentano il bagaglio di capacità e di valori legati alla vita vissuta, fatta di lavoro e fatica. Una vita dove la cucina è da sempre il vero cuore delle relazioni nel mondo della ruralità: capace di far riscoprire biodiversità dimenticate, tradizioni enogastronomiche e folkloristiche alla base dell’identità della comunità regionale.
E quando sarai giunto a destinazione, non lasciarti sfuggire l’occasione di ascoltare la testimonianza della gente del luogo: le loro facce, le loro mani e il loro orgoglio di appartenenza, ti arricchiranno rendendoti consapevole che ciò che abbiamo è frutto di ciò che siamo stati.
Seguici alla scoperta dell’identità e dei caratteri della comunità di questo territorio : ecco i 7 Musei del Mondo Rurale dell’Emilia.
Musei del mondo rurale nel piacentino
Museo della civiltà contadina dell’ITAS G. Raineri
Dove: Piacenza
Perché: Questo piccolo museo gestito da studenti e insegnanti si propone come testimonianza di un modello di vita, legato alle tradizioni ed ai suoi valori, in stretto rapporto con la natura.
Il museo del Campus agroalimentare conserva un patrimonio ormai irripetibile di macchinari ed attrezzi riguardanti il lavoro agricolo, la vita familiare ed i mestieri artigianali della civiltà contadina. Oltre duemila pezzi custoditi sia all’esterno che all’interno delle otto sale museali, tra cui quelli legati alla locale attività della raccolta dell’erba ‘spaiareina’ che cresce nel greto del Trebbia, adatta per la fabbricazione di spazzole per cavalli e per bucato.
Curiosità: In esposizione anche una piccola trebbiatrice da montagna, montata su slitta.
Museo contadino e dell’artigianato della Casa della memoria Casella
Dove: Fiorenzuola d’Arda
Perché: Presenta, nella vecchia cascina del fieno, una collezione di attrezzi del lavoro contadino e artigiano della Val d’Arda di fine ‘800 – inizi ‘900.
Questo museo “familiare” raccoglie tanti oggetti e utensili che non sono solo pezzi di legno o ferro freddi, ma ogni attrezzo rappresenta la storia di un uomo o una donna che li hanno utilizzati, con i quali hanno sudato e si sono piegati sotto il peso del duro lavoro della terra, attrezzi pieni di speranza o di illusioni. Obiettivo della Casa della Memoria trasmettere gli elementi essenziali della Memoria locale, del paesaggio rurale, del lavoro, attraverso progetti con scuole di ogni ordine e grado e con diverse associazioni culturali. Visite da concordare preventivamente.
Curiosità: La guida ufficiale del Museo è Damiano Sprega, il più giovane della famiglia, nato nel 1998.
Musei del mondo rurale nel parmense
Museo Ettore Guatelli
Dove: Ozzano Taro
Perché: Le installazioni artistiche e poetiche rendono questo museo etnografico unico.
Il primo nucleo del museo sorge all’interno del granaio del podere Bella Foglia, allargandosi poi alla casa di campagna della famiglia Guatelli: oltre 60.000 pezzi si susseguono nelle stanze delle scarpe, delle latte, degli orologi, degli scimmiai, degli orsanti. Definito anche il “Louvre dei contadini“, racconta l’Italia degli ultimi 50 anni e la vita dei lavoratori nelle campagne parmensi. Tanti gli oggetti di uso quotidiano che vi si possono trovare, ognuno custode di una sua storia e di un legame col territorio, comprensibili ancor meglio grazie alle “schede racconto” stile dal maestro Guatelli, che testimoniano come i contadini della zona chiamavano gli oggetti e come li vivevano.
Curiosità: Parte del materiale che è in esso contenuto è stato utilizzato durante le riprese del film “Novecento” di Bernardo Bertolucci.
Museo Uomo, Ambiente
Dove: Bazzano di Neviano degli Arduini
Perché: In questo museo tutto si può toccare
Il piccolo museo dove tutto è dinamico e in movimento e in cui gli oggetti si possono toccare e usare non è un semplice museo della civiltà contadina. Gli oggetti infatti devono parlare, raccontare e non solo di loro stessi, si devono mostrare nel contesto in cui hanno avuto origine e in cui venivano utilizzati, facendo entrare nel museo anche il territorio, il paesaggio, l’uomo. E per farlo al meglio ecco che l’interattività è la scelta vincente che non trasmette solo conoscenze ma anche emozioni ed esperienze. I percorsi di visita sono due: uno dedicato al ciclo della vite e uno a quello della canapa.
Curiosità: La sede del museo è una casa torre del 1200.
Musei del mondo rurale nel reggiano
Museo Cervi
Dove: Gattatico
Perché: Si tratta del museo simbolo della lotta antifascista
Un museo che è un luogo storico visto che è allestito nella casa colonica abitata dalla famiglia Cervi dal 1934 dove, nel 1943, furono fucilati dai Repubblichini i sette fratelli, figli di Alcide. Dopo la Liberazione la casa divenne luogo di grande valore simbolico della lotta antifascista e, per questo, meta di pellegrinaggi della memoria. 3 le sezioni, in altrettante stalle: la prima stalla è dedicata al lavoro contadino e alle sue trasformazioni nella prima metà del ‘900, la seconda è dedicata alla Resistenza e all’aiuto che i fratelli Cervi diedero ai loro compagni partigiani, mentre la “stalletta” è dedicata alla sezione della memoria e alla vita che continua.
Curiosità: La parte della casa dove viveva la famiglia è rimasta inalterata.
Museo dell’agricoltura e del mondo rurale
Dove: San Martino in Rio
Perché: Si tratta di un viaggio negli usi e nei tempi della mezzadria
Il museo documenta la storia del lavoro contadino e artigianale nella media pianura reggiana, prima della meccanizzazione agricola attraverso una grande quantità di testimonianze materiali, orali e documentarie del mondo contadino locale, tra cui una raccolta di orologi da torre ed una ‘corba’, contenitore usato per il trasporto dell’erba. Il percorso di visita si sviluppa attraverso 12 sezioni: Spazio / tempo / narrazione, Mondo contadino e produzione agricola, La canapa, il truciolo, la saggina, La farina, la carne, il formaggio, La dimora rurale, Uomo e simbolo – ciclo della vita, Cura della vite, produzione del vino, L’uomo e la terra, L’esperienza del saper fare – falegname, bottaio, calzolaio, sarto, maniscalco, Le ceramiche antiche della Rocca, La vita del bambino, Una famiglia padronale: i Bertani.
Curiosità: La sede del museo è la bellissima Rocca Estense
Musei del mondo rurale nel modenese
Museo della bilancia
Dove: Campogalliano
Perché: E’ l’unico museo in Italia dedicato alla bilancia e agli strumenti di misura.
La struttura espone numerosi (ad oggi 1231) pezzi, dall’epoca romana ai giorni nostri, per offrire ai visitatori la possibilità di sperimentare l’arte del misurare ripercorrendo l’evoluzione degli strumenti per pesare e di scoprirne curiosità e segreti. In esposizione si trovano bilance a bracci uguali, stadere, bascule, bilance a sospensione inferiore, a pendolo, a molla, ad altalena a torsione, semiautomatiche, rocker. Tematica la “Galleria dei mestieri e delle professioni” che raccoglie gli strumenti di pesatura utilizzati dai macellai e curioso il “Canale della storia”, in cui sono esposti gli strumenti, partendo dalla stadera romana in bronzo fino alle contemporanee bilance elettroniche. Il museo è molto attivo nell’offerta didattica rivolta a tutti i tipi di scuola.
Curiosità: Un gioco interattivo ti farà scoprire i segreti della salsiccia gialla fine, prodotto tipico di Campogalliano.
Dopo la visita a questi musei, tornerai a casa arricchito di quella memoria contadina, che rispecchia e testimonia lo straordinario capitale culturale alla base della moderna agricoltura dell’Emilia-Romagna.
Visto che si tratta di strutture talvolta gestite da privati o da associazioni di volontariato, come sempre vale l’indicazione di fare una telefonata prima della visita.
La rubrica Musei del Mondo Rurale è realizzata basandosi sull’elenco dei Musei riconosciuti dall’Assessorato agricoltura, caccia e pesca della regione Emilia-Romagna.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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di Celestina Paglia /// Giugno 4, 2020
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carla
buonasera
ho visionato il vostro sito veramente interessante.
Volevo segnalarvi la presenza del nostro Museo collocato all’interno del nostro agriturismo in provincia di Modena, presso il quale è esposta la raccolta di numerosi oggetti, macchinari ed attrezzature legati agli antichi mestieri, la casa rurale, il casello della produzione del parmigiano reggiano, la storia della famiglia Rocchi e tanto altro
Abbiamo anche una piccola acetaia all’interno della mostra con relativa degustazione dell’aceto da noi prodotto.
Abbiamo anche pubblicato la nostra raccolta di oggetti di vita contadina e vecchi mestieri in un volume
Ci piacerebbe avere un vs contatto anche per ospitarvi nella nostra struttura per mostrarvi ciò che abbiamo raccolto nel tempo
grazie
Carla
337 1280771
Celestina Paglia
Buonasera Carla, grazie per la segnalazione. Come hai potuto leggere la rubrica Musei del Mondo Rurale è realizzata basandosi sull’elenco dei Musei riconosciuti dall’Assessorato agricoltura, caccia e pesca della regione Emilia-Romagna.