Tempo
24 h
Sulle mura di Ferrara ci si va a piedi, in bicicletta, per fare jogging o anche solo per rilassarsi, magari dopo un buon pranzo. Qualunque ora della giornata è ideale per fare un giro sulle antiche mura della città.
Sono lì, ferme e imponenti, che da più da 500 anni custodiscono, tra alterne vicende e trasformazioni, quel gioiello architettonico che è il centro storico di Ferrara, dal 1995 Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Per secoli hanno svolto un’importante funzione militare e difensiva, proteggendo i suoi abitanti da qualunque pericolo.
I cittadini ricambiano i servigi rivolgendo loro estrema cura e attenzione: i viali alberati e i grandi prati verdi sono ben tenuti, le strutture ben restaurate e un percorso di oltre 9 km ne segna l’andamento con piste ciclabili ben tracciate.
L’antico sistema difensivo è d’altra parte uno dei circuiti murari tra i più completi e vari esistenti in Italia, studiato persino da Michelangelo Buonarroti quale alto esempio di arte militare.
Oggi non assolve più quelle funzioni ma tuttavia mantiene quel ruolo cardine all’interno del paesaggio cittadino. Col tempo si sono trasformate in un magnifico “giardino” all’aperto che unisce, non separa più come un tempo.
Il grande Parco Urbano dedicato a Giorgio Bassani, immediatamente a nord di Ferrara, ne è la conferma. È infatti il punto di partenza della Ciclovia “Destra del Po” che con i suoi 125 km taglia a metà la pianura fino all’Adriatico.
La struttura delle mura
Anche se la loro genesi è molto più antica e articolata, quattro sono i tratti delle mura di Ferrara che oggi riusciamo a identificare, tutti costruiti tra il XV e il XVII secolo.
Ci sono quelli costruiti nell’area settentrionale con l’Addizione Erculea tra il 1493 ed il 1505, progettati da Biagio Rossetti; quelli voluti dal duca Alfonso I° d’Este tra il 1512 e il 1518, e occupanti la parte orientale; quelli costruiti su richiesta del duca Alfonso II° d’Este tra il 1575 e il 1585, posti nella parte meridionale.
Infine, il tratto più a sud realizzato da papa Paolo V tra il 1608 e il 1618, dopo l’annessione di Ferrara allo Stato Pontificio, caratterizzato dal Baluardo dell’Amore che, con quella sua tipica forma ad “asso di picche”, è sede di un nuovo parco archeologico.
Percorrendo le mura
Tra torrioni, cannoniere, porte e passaggi, le mura – ma anche il tratto del vallo posto immediatamente sotto (un po’ più lungo e meno riparato dal sole) – possono essere percorse in tutta la loro lunghezza a piedi e in bicicletta, garantendo in alcuni punti suggestive visuali sulla città.
È il caso ad esempio del tratto compreso tra la Porta degli Angeli e il Torrione di San Giovanni (vedi mappa).
Da qui è possibile ammirare, da una parte, il complesso monumentale della Certosa, il Cimitero Ebraico e gli orti (tra cui si segnala Via delle Erbe, una particolare campagna urbana, incastonata nel cuore del centro storico), dall’altra il Parco “Urbano” Bassani (ex riserva di caccia degli Este).
Punto imprescindibile della geografia delle mura e sede di diversi eventi temporanei, rimane Porta degli Angeli, nota tra l’altro ai ferraresi come “Casa del Boia”.
Posta a conclusione del rettifilo di Corso d’Ercole I d’Este, secondo tradizione fu proprio da quest’accesso che Cesare d’Este, l’ultimo duca di Ferrara, uscì dalla città nel 1598 quando fu devoluta allo Stato Pontificio.
A seguito del suo restauro, oggi è possibile salire sulla sua sommità per spaziare con la vista a 360° come avveniva proprio nel ‘500.
Le mura di Ferrara sono un luogo vivo della città, un punto d’incontro e non solo un testimone inerte di un passato glorioso, visitabili oggi anche attraverso la Realtà aumentata grazie al Progetto Mura Aperte.
Di giorno (solitamente il venerdì) l’area di Porta Paola diventa un mercato contadino, ricco di prodotti locali provenienti dalle campagne circostanti; la sera, invece, gli amanti della musica jazz si danno appuntamento nell’incantevole Torrione di San Giovanni.
Una frenesia costante caratterizza le loro giornate che tende solo a scemare al calare della sera quando la città va a dormire e con essa anche la vita su questo protagonista della storia dell’Emilia-Romagna.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
Potrebbe interessarti
Ferrara in 3 minuti: le cose migliori da fare e vedere
di Davide Marino /// Dicembre 7, 2017
Le città Unesco dell’Emilia-Romagna
di Davide Marino /// Novembre 8, 2018
Le “Città Ideali” dell’Emilia-Romagna
di Davide Marino /// Novembre 21, 2019
Conosci la nostra newsletter?
Ogni primo del mese, una email con contenuti selezionati ed eventi in arrivo.
Chiese e cattedrali da visitare in Emilia-Romagna
di Davide Marino /// Settembre 20, 2018
Cristina Salanitri
Una delle più belle Regioni d’Italia, ogni cosa è illuminata.