Esclusività, design innovativo e cura maniacale del dettaglio sono da sempre gli attributi che identificano le Supercar prodotte da Pagani Automobili. Caratteristiche che non potevano mancare nel nuovo stabilimento di 5800 mq a San Cesario sul Panaro, tra Modena e Bologna, vero e proprio atelier di uno stilista dell’auto e di cui si possono oggi visitare showroom, uffici di progettazione, e le linee di montaggio. Da qui infatti escono le futuristiche monoscocca in titanio e carbonio a tiratura limitata, che popolano i sogni degli appassionati di mezzo mondo; il tutto nel magico contesto della MotorValley dell’Emilia Romagna.
Storia
La storia della nascita di Automobili Pagani coincide con l’autobiografia del suo creatore, Horacio Pagani, uomo di origini piemontesi che il 10 novembre 1955 nasce a Casilda, piccolo paese dell’Argentina, e che da subito mostra i segni di una inclinazione ben precisa: la passione per la velocità e le automobili da corsa.
Già all’età di 12 anni infatti il piccolo Horacio, grazie anche all’assidua frequentazione con la bottega del locale progettista Tito Ispani, inizia ad interessarsi ai primi modellini navali ed aeronautici. La passione cresce cosi come la curiosità e la voglia di conoscenza, che il giovane Pagani soddisfa divorando pile di riviste automobilistiche per poi riprodurne gli schizzi. Proprio da una di queste ebbe modo di conoscere la vita e le imprese di quello che al tempo era l’idolo incontrastato di tutti gli argentini: Juan Manuel Fangio che in seguito avrebbe incontrato di persona e che tanta importanza avrebbe avuto nel proseguo della sua attività.
Ma il giovane Horacio non era solo affascinato dai grandi miti della Formula 1; legge, studia, analizza disegna, abbeverandosi di nuovi segreti tecnici e artistici. Appena adoloescente scopre il genio di Leonardo da Vinci che gli insegna come ogni oggetto, ogni creazione, dovesse essere bella e funzionale allo stesso tempo. L’adolescenza è il tempo delle sfide, quel periodo in cui ci si misura per le prima volta con il mondo circostante, ed è proprio in questo passaggio generazionale decisivo che Horacio mostra ancora le stigmate del designer motoristico.
A quattordici anni si cimenta, insieme ad un amico, alla costruzione di una motocicletta partendo da un motore di seconda mano che ha avuto in regalo e prima, della conclusione delle scuole superiori, è all’opera nella costruzione di una Dune-Buggy a partire da un kit carrozzeria in vetroresina che aveva comprato, adattata sulla scocca di una Renault Deuphine. In capo a cinque mesi di duro e paziente lavoro, il Buggy è finalmente terminato, immatricolato e circolante come un qualsiasi altro veicolo lungo le strade di Casilda.
E’ il 1978, Horacio ha 23 anni ed ha una sua “fabbrica”, certo è uno stabilimento piccolo e con lui stesso come unico dipendente, ma qui può essere libero di costruire quel che vuole, di realizzare tutte le creazioni che la sua passione gli ordina. Tra le prime creazioni Horacio Pagani realizza Camper e Pick-Up adibiti al trasporto merci, un ottimo inizio.
Le macchine da corsa ed il successo non tardano ad arrivare, nel 1979 realizza la sua prima Formula 2 da pista, nel 1982 collabora con il Laboratorio stradale dell’Istituto di ricerca e sviluppo dell’Università Nazionale di Rosario per alcuni prototipi di strumentazione stradale e nello stesso anno inizia la collaborazione con uno dei grandi marchi dell’automobilismo sportivo dell’epoca, la Lamborghini.
L’incontro con gli ingegneri di Lamborghini si rilevò positivo e le idee del giovane ragazzo argentino furono accolte con entusiasmo dal team di Lamborghini; sopratutto l’intuizione di lavorare con materiali compositi, cosa che porterà Pagani alla realizzazione della Countach Evoluzione nel 1985, una vettura che detterà le basi per tutte le future applicazioni della fibra di carbonio e dei materiali compositi nell’industria automobilistica.
Lo stallo creato dagli eventi bellici della Prima Guerra del Golfo e la crisi di oltreoceano convinsero Pagani a lasciare la Lamborghini e ad orientare la propria ricerca altrove. Dato che poco del suo inteso lavoro di progetto aveva visto la luce sotto forma di vetture effettivamente prodotte, iniziò a dare vita al suo sogno più ambizioso: una supercar tutta sua. Nel 1999 viene presentata al Salone di Ginevra la Zonda C12 da un progetto di Horacio Pagani completamente autofinanziato con l’obiettivo dichiarato di creare un’automobile talmente coinvolgente sul piano emotivo che un cliente l’avrebbe acquistata senza nemmeno pensarci.
“La forma doveva essere sensuale, i passaruota per il seno, il cofano posteriore per i fianchi. All’interno, i sedili avrebbero avuto una forma a piramide capovolta, per circondare le spalle, L’uomo doveva sentirsi forte, la donna coccolata. Una complicata ricerca di idee semplici. In una parola: la Zonda“.
La Zona C12 aveva tratti sensuali e combinava la sinuosità di una donna formosa con la linea aggressiva di un cacciabombardiere, espressione di velocità, tecnologia, esasperazione e ingegneria per eccellenza. La scelta del propulsore fu un atto dovuto. Fangio aveva consigliato un motore Mercedes e Pagani ne era ben contento; scelse quindi un V12, quel motore a dodici cilindri che rappresentava uno dei picchi dell’ingegneria tedesca.
La Zonda era la prima vettura stradale omologata a essere presentata con il carbonio completamente a vista, e sarà la prima, con l’avvento della Zonda Cinque, ad avere il telaio in carbo-titanio, testimoniando la lungimiranza di Horacio nel credere fermamente, fin dagli anni di Lamborghini, nei materiali compositi.
Il solco in cui Horacio Pagani avrebbe incontrato la sua passione ed ossessione per le macchine sportive era tracciato, bisognava solamente percorrere fino in fondo il proprio destino. Alla prima Zona seguiranno la Zona S, vettura potenziata che presentava una serie di variazioni sul progetto originario, la Roadster, una versione della Zona senza capote, e la mitica Zonda F, una sorta di summa filosofica delle idee di Juan Manuel Fangio ed Horacio Pagani.
Oggi il Pagani Automobili è uno dei marchi più famosi e desiderati al mondo, le sue creazioni sono oggetti a metà strada tra l’arte, il saper fare artigiano e le più alte tecnologie. La Huayra, l’ultima nata di casa, è una delle vetture più innovative, estreme e raffinate al mondo, capace di richiamare antiche potenze naturali, come ebbe a dire lo stesso Horacio:
“Antiche leggende degli Aymara narrano di Huayra Tata, dio del vento, che comanda le brezze, i venti e le bufere di neve che invadono le montagne, le scogliere e le colline degli altipiani andini.“
Showroom Pagani
Lo Showroom Pagani, spazio espositivo che sorge subito accanto alla Fabbrica automobilistica, è caratterizzato da quella eleganza e design innovativo che rendono i 5800 mq di San Cesario sul Panaro un ideale prosecuzione delle idee e delle suggestioni della casa di Horacio Pagani.
Composto da una struttura a serra, sembra che l’ispirazione per il progetto sia venuta allo stesso Horacio Pagani durante una visita nei pressi dello Chateau de la Grenerie quando vide una grossa serra con grandi superfici vetrate e supporti in ferro in stile Eiffel.
Nello spazio destinato sia all’esposizione che alla costruzione delle auto si è voluto ricreare l’ambiente tipico di una piazza italiana, dove sotto le arcate troviamo i box dedicati alle versioni speciali, al controllo della carrozzeria ed all’area post vendita.
Pagani Automobili è ovviamente lieta di ricevere visitatori presso il suo atelier a San Cesario sul Panaro (Provincia di Modena) ed offre su prenotazione visite guidate sia dello showroom che all’interno dell’area produttiva nel nuovo stabilimento di Via dell’Industria 26 per una durata di circa 45 minuti.
Come Arrivare a Pagani Automobili
Pagani Automobili S.P.A. si trova in Via dell’Industria, 24, 41018 a Graziosa, Modena ed è raggiungibile
In Auto
Da Bologna prendere la strada SS9 Via Emilia verso Modena, arrivati a Castelfranco Emilia prendere in direzione Via dell’Industria nella frazione di Graziosa.
In Treno
Biglietto regionale acquistabile presso Trenitalia fermata – Castelfranco Emilia
Dalla Stazione prendere l’autobus 760 per Autostazione Modena e scendere a Madonna degli Angeli. Proseguire sulla Via Emilia verso Modena per circa 20 minuti
In Aereo
Suggeriamo di atterrare all’Aeroporto di Bologna (BLQ) e continuare in taxi o con un noleggio auto.
Informazioni e contatti
Lo Showroom di Pagani Automobili è visitabile solamente su prenotazione (durata del tour circa un’ora) nei seguenti orari di apertura:
Dal lunedì al venerdì 9:30 – 17:00; sabato 9:30 – 12:30 (esclusi i festivi)
Il museo resterà chiuso nei giorni 7, 8 e 9 Marzo 2019 per un evento interno.
Modenatur è il booking center ufficiale per i factory tour presso la Pagani Automobili. Per ulteriori informazioni e per prenotare la propria visita è possibile scrivere all’indirizzo mail paganitour@modenatur.it, oppure telefonare al numero +39 059220022.
Autore
Walter Manni
Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web
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