La leggerezza dell’immagine, il colore estenuato e insieme vivissimo del paesaggio, dei luoghi e dei non luoghi, la scoperta di un quotidiano che poco a che fare con lo sguardo che posiamo ogni giorno su cose e persone.
Questo è solo uno degli infiniti modi di lettura delle fotografie di Luigi Ghirri in mostra, a 30 anni dalla sua scomparsa, lungo la via Emilia per l’intero 2022.
Si tratta di una serie di eventi che, riuniti sotto il titolo Luigi Ghirri: Vedere Oltre, come in un ideale pop up, si aprono in successione per ricomporne il lavoro e presentarlo proprio a contatto con alcuni dei territori che ha documentato e interpretato.
Scrivendo di Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992) è necessario usare il verbo “lasciare” in più accezioni. Ci ha lasciato prematuramente, lasciando incompiuto il suo percorso di vita e lasciandoci curiosi per quelle che sarebbero state le sue prossime ricerche fotografiche. Ma ci ha lasciato anche un’enorme eredità, un modo di intendere la fotografia inedito per i tempi e che tuttora lascia stupiti per la sua attualità.
Mostre e non solo
Non resta che lasciarci condurre alla scoperta delle immagini raccolte in mostre inedite lungo un buon tratto della via Emilia.
A partire da Reggio Emilia, dove sono in corso sia la mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive al Palazzo dei Musei sia il Premio Ghirri per la Giovane Fotografia Italiana, in concomitanza con Fotografia Europea 2022.
Accanto alla mostra, la città di Reggio Emilia – capofila del programma di Vedere Oltre – dedica al maestro una sezione permanente presso i Musei Civici.
Si passa poi a Modena, dove da settembre di terrà una mostra a cura di Daniele De Luigi, centrata sulle opere presenti nelle collezioni gestite da FMAV – Fondazione Modena Arti Visive.
Altro centro nodale è Parma, dove in autunno al Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC una mostra e un volume ricostruiranno il complesso rapporto di Ghirri con l’Università di Parma e con la generazione di autori che, negli anni ’70, definirono con lui una nuova fotografia di paesaggio e che tra ricerca concettuale e riflessione sui media inventarono, appunto, un “nuovo vedere”.
Le immagini senza tempo di Ghirri
“Luigi Ghirri è stato uno dei fotografi italiani più importanti del Novecento, ma il suo sguardo è forse oggi ancora più attuale. Merito di immagini senza tempo, che evocano temi profondi e contemporanei, come il rapporto tra artificiale e naturale” (cit. Stefano Bonaccini).
Adele Ghirri si augura che l’opera di suo padre “consenta alle giovani generazioni di fotografi e di artisti visivi di cogliere l’importanza di trovare un proprio linguaggio visivo, oltre le mode”.
A questo punto, se vorrete scattare fotografie, vi troverete già in luoghi (o non luoghi) adatti: vi raccomandiamo di farlo, con stile differente, ma con la stessa passione con cui lo fece Luigi Ghirri.
Luigi Ghirri: Vedere Oltre, progetto promosso dalla città di Reggio Emilia assieme a Modena e Parma, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e di APT Servizi Emilia-Romagna, diventa anche parte del patrimonio fotografico dell’Emilia-Romagna, terra sempre più profondamente vocata alla fotografia, che nel 2021 ha ideato Photo Valley, la prima, completa, mappatura di tutto quello che ruota attorno alla fotografia in regione.
https://emiliaromagnaturismo.it/it/tags/luigi-ghirri
https://www.archivioluigighirri.com/
https://www.musei.re.it
https://www.comune.re.it/luigighirri
https://www.fotografiaeuropea.it/
https://gfi.comune.re.it/premio-giovane-fotografia-italiana/
https://www.csacparma.it/
https://www.fmav.org/
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