Le Vie dei Pellegrini da Percorrere in Emilia Romagna (Prima Parte)
L’Emilia Romagna è una regione ricca di testimonianze di fede. Ne sono una tangibile prova i diversi percorsi cristiani, un tempo vie dei pellegrini, oggi itinerari religiosi e storico-naturali che attraversano le diverse località intersecando diverse regioni italiane. Nel passato il pellegrinaggio era inteso come un metodo di ricerca spirituale, devozione o anche di penitenza; ripercorrere oggi queste significa quindi vivere un’esperienza in grado di unire la propria anima al corpo del territorio e delle tante esperienze passate.
Chi intende oggi ripercorre queste antiche vie potrà godere delle meraviglie naturali dell’Emilia Romagna attraverso tracciati pedonali, piste ciclabili e talvolta anche parchi naturali e zone protette. Percorrere oggi le strade dei pellegrini a piedi significa infatti avere il tempo di fermarsi ad osservare l’arte della regione nei tanti centri di preghiera, chiese, abbazie, monasteri e Città d’Arte che sorgono lungo il tragitto..
Per tutti questi motivi dopo la prima puntata di Lunedì dedicato alle antiche Vie di Pellegrinaggio, oggi vi presentiamo altri 5 percorsi escursionistici di diversa durata per permettere a chiunque, esperto o meno, di intraprendere un viaggio alla scoperta dell’anima e del corpo dell’Emilia Romagna.
Sentiero Matilde
Rivivere la storia di Matilde di Canossa attraverso gli antichi luoghi del suo grande feudo è un’impresa di straordinaria suggestione che si può compiere percorrendo il Sentiero Matilde, una rete di itinerari lungo le antiche direttrici viarie del medioevo. Il percorso unisce Mantova, ove si trova il sangue di Cristo nella Chiesa di Sant’Andrea, opera massima di Leon Battista Alberti, a Lucca, dove è ospitato il Volto Santo, attraverso Reggio Emilia e la via di San Pellegrino in Alpe, ospizio medievale e da sempre meta di pellegrinaggi. Questo cammino è consigliato anche per chi vuole ammirare la natura del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ed della sua Area Mab-Unesco.
Il percorso presenta una segnaletica orizzontale costituita da segni bianco-rossi a vernice e una segnaletica verticale lungo tutto il tracciato costituito da frecce metalliche indicanti la meta ravvicinata, quella intermedia e quella di tappa, secondo lo standard nazionale dettato dal CAI – Club Alpino Italiano.
Via Romea Strata – Longobarda
Fondata da Sant’Anselmo, originario di Cividale del Friuli, la Via Romea Longobarda parte da Badia Polesine arrivando fino alla vetta di Croce Arcana e Pistoia. Seguendo le tracce degli antichi monaci benedettini della Pianura Padana, la Via Longobarda puntava a sud-ovest verso Nonantola, abbazia regia voluta da Astolfo, re dei Longobardi nell’Ottavo secolo e tappa obbligatoria per chiunque desiderasse ripercorrere le antiche vie dei pellegrini.
Superata la città di Modena la Via Romea Longobarda segue il Percorso Sole, che conduce dolcemente da Modena fino ai piedi dell’Appennino, in una meravigliosa immersione nel paesaggio fluviale del fiume Panaro incorniciato da Rocche e Castelli Merlati.
La Romea Strata rilascia la Credenziale del Pellegrino.
Via Romea Germanica
Forse non tutti sanno che l’antico tracciato della Via Romea Germanica fu indicato per la prima volta dall’Abate Alberto di Strade come la “Melior Via” per congiungere la Germania a Roma, il nome “Romea” infatti stava proprio ad indicare i pellegrini che si recavano a Roma per venerare la tomba di Pietro.
Il vecchio tracciato della Via che passava tra il Veneto e Ravenna (l’attuale strada Romea, antica Popilia) fu abbandonato prima del X secolo a favore di corsi interni alternativi. Un certo numero di pellegrini trovò invece ospitalità e conforto in quelle comunità monastiche sorte sulle isole fra acque dolci e salmastre che caratterizzavano il litorale ferrarese. Tra queste la più importante era certamente quella benedettina di Pomposa. Una ventina di chilometri a sud di Pomposa i pellegrini incontravano Comacchio, insediamento già esistente in epoca alto medioevale lungo un percorso derivato dalla Popilia. Un percorso interno portava dal Po verso Ferrara passando per il territorio di Argenta, dove sorge la suggestiva Pieve di San Giorgio, la più antica chiesa del ferrarese, fondata nel VI secolo.
L’Associazione Via Romea Germanica rilascia la Credenziale del Pellegrino.
Cammino d’Assisi
Il Cammino di Assisi ha origini antiche e sorge quasi spontaneamente, come sedimentazione di itinerari che i devoti di San Francesco affrontavano per raggiungere i luoghi della vita del Santo. Dovadola, in provincia di Forlì-Cesena, è il punto di partenza di questo cammino che prosegue poi per Rocca San Casciano, Portico, Premilcuore, Santa Sofia (Corniolo, Campigna) arrivando quindi in Toscana e infine ad Assisi. Da segnalare infine che per un 80% circa il percorso è transitabile anche in bicicletta.
La Compagnia del Cammino rilascia la Credenziale del Pellegrino.
Cammino di San Vicinio
Il Cammino di San Vicinio conta 14 tappe per un totale di 400 chilometri che si snodano lungo Emilia-Romagna e Toscana, attraversando 14 comuni nelle provincie di Arezzo, Rimini e Forlì-Cesena. Grazie al percorso circolare, è consentito scegliere da quale luogo partire, così come sceglierne solo alcune tappe.
Dedicato al primo vescovo di Sarsina, il Cammino di San Vicino offre l’opportunità di vivere intere giornate a contatto con la natura, dove nessun segno o rumore ricorda le pur vicine città: completamente segnalato, sia con la segnaletica orizzontale, sia con quella verticale, e dotato di una dettagliata guida cartacea e di un sito web, è percorribile in sicurezza a piedi, in bicicletta e anche a cavallo.
L’Associazione Il Cammino di San Vicinio rilascia la Credenziale del Pellegrino.
Autore
Walter Manni
Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web