C’era una volta un fiume in Romagna…
Inizia così la nostra storia quest’oggi. Una storia lunga 35 km tanto quanto è la distanza che separa e al contempo collega le suggestive bellezze storico-culturali di Russi e Bagnacavallo agli scenari di Ravenna e del mar Adriatico.
Un percorso ciclopedonabile sul fiume Lamone da percorrere a ritmo lento immersi in un ambiente fatto di storia, cultura e natura.
Il paesaggio che ci accompagna è qualcosa di unico. Ci sono le ACQUE, quella dolce e preziosa del fiume che rende la terra tanto fertile e quella salata del placido Adriatico, da secoli fonte di ricchezza per i pescatori di questa parte di Riviera. Poi c’è la TERRA con la sua pianura rigogliosa, i campi coltivati, le valli bonificate, le lagune salmastre, gli edifici rurali, le pinete e i casoni da pesca.
Sopra di noi incredibili stormi di uccelli migratori, quelli del Parco del Delta del Po, che ogni anno si muovono spediti tra i cieli del sud e nord del Pianeta. E a completare il quadro una miriade di emergenze culturali, artistiche ma soprattutto paesaggistiche che fanno di questo itinerario un museo all’aria aperta con eccellenze di primo piano.
Pronti a salire in sella? Si parte alla scoperta del percorso del fiume Lamone!
1. Il Muraglione
Risalente al XII secolo rappresenta i resti della chiusa che un tempo permetteva di alimentare un antico mulino di proprietà della famiglia Rasponi, risalente al XII secolo.
Conosciuto negli anni ‘50 come la “spiaggia dei bagnacavallesi”, era punto d’incontro per un bagno ristoratore, e ancora oggi è un luogo piuttosto frequentato per pescare o per piacevoli passeggiate.
2. Palazzo San Giacomo
Costruito per volere dei conti Rasponi di Ravenna probabilmente alla fine del XVII secolo, Palazzo San Giacomo fu una delle più belle e imponenti residenze nobiliari estive di tutta la Romagna.
Noto come il “palazzo delle 365 finestre” al suo interno custodisce, nonostante i danneggiamenti subiti, forse il più vasto ciclo pittorico che ci sia giunto in Romagna datato tra Sei e Settecento.
3. Villa Romana di Russi
A due km dal centro storico, l’area del sito archeologico della Villa Romana è uno dei ritrovamenti romani più importanti e meglio conservati del nord Italia: un importantissimo complesso residenziale e produttivo di oltre 3.500 mq, costruito in età augustea e attivo fino al IV secolo.
4. Castrum di Russi
A causa di un terribile terremoto che colpì la Romagna nel 1688, la piccola Russi conserva un centro storico prevalentemente settecentesco. Rimane la rocca edificata dai Da Polenta nel 1371, mentre di un secolo più tardi è la fortezza realizzata da Astorgio II Manfredi che oggi ospita il Museo Civico del Castello.
5. Torre di Traversara
Elegante e austera fu probabilmente costruita a guardia del fiume Lamone e della strada che conduceva a Traversara.
Unica superstite di un complesso di edifici più articolato, la Torre di Traversara era la dimora dei Conti Hercolani di Bagnacavallo, e tale rimase dal XV al XIX secolo soprattutto con funzioni di residenza di villeggiatura.
6. La Cagnazza
Posto nei pressi dell’argine sinistro del fiume Lamone, deve la sua strana denominazione alla presenza sulla sommità della facciata di una statua in terracotta, più alta del naturale, raffigurante un cane posto a guardia del complesso.
7. Area riequilibrio ecologico Podere Pantaleone
Un’oasi di quasi nove ettari si estende a pochi chilometri dal centro storico di Bagnacavallo. Si tratta di un Sito di Interesse Comunitario appartenente dal 2006 alla Rete Natura 2000 e caratterizzato da un bosco interrotto di pioppi, aceri, farnie, olmi, salici e ciliegi interrotto solo da piccoli spazi erbosi.
Degno di nota è un grande pioppo nero inserito per le sue dimensioni, l’età, il valore culturale ed ecologico nel primo elenco ufficiale degli Alberi Monumentali d’Italia: 27 metri d’altezza per oltre un secolo di vita.
8. Cimitero di Guerra dei Caduti Canadesi
Situato a Villanova di Bagnacavallo in via della Chiesa accanto al cimitero comunale, il Villanova Canadian War Cemetery fu costruito nel 1944 dal governo del Canada per ospitare le tombe dei soldati del Commonwealth.
9. Ecomuseo delle Erbe Palustri
Situato lungo l’argine sinistro del fiume Lamone, l’Ecomuseo delle Erbe Palustri conserva la memoria delle antiche genti indigene e l’utilizzo che quest’ultime facevano delle erbe di palude.
Una realtà unica nel suo genere che recupera un patrimonio tradizionale fatto di incastri, intrecci, trame, torsioni e filature che evidenziano lo stretto rapporto tra l’uomo e la valle.
10. Villa Savoia
Finita di costruire nel XVII secolo ad opera dei Conti Vaini di Bagnacavallo, la villa oggi è di proprietà della diocesi di Faenza. Una nobile dimora di campagna al cui interno è possibile ammirare due grandi pitture del ‘700 raffiguranti la parabola del Figliuol Prodigo.
11. Torri di Savarna
Edificate nel XVI secolo dalla famiglia Rasponi come rifugio per le orde di banditi che agivano nelle campagne ravennati, le Torri di Savarna hanno resistito al tempo arrivando ad oggi in forma di piccola fortezza, a metà tra il castello fortificato e la villa signorile.
12. Raccolta Etnografica dei Mestieri Rurali
Un museo della civiltà contadina con oltre duemila vecchi attrezzi e utensili tipici delle campagne e dei borghi di Romagna. Una bella collezione privata, realizzata da Romano Segurini, ospitata all’interno di un casolare ottocentesco, composto da abitazione, stalla, fienile, servizi e da due capanni realizzati con le erbe palustri.
13. Ex zuccherificio di Mezzano
Un grande complesso industriale costruito a partire dal 1907 completamente dedito alla lavorazione dello zucchero (anche se negli anni Trenta al suo interno fu impiantata una fabbrica di ceramiche), rimasto attivo fino al 1988 quando fu svolta la sua ultima campagna saccarifera.
14. Bacini dell’ex zuccherificio di Mezzano
Se un tempo erano i bacini di decantazione delle acque di lavaggio delle barbabietole dell’ex zuccherificio di Mezzano, il sito oggi è un interessante ecosistema palustre incluso tra i siti di Rete Natura 2000, composto da estesi canneti, specchi d’acqua e folte macchie di salici e sambuchi.
15. Sant’Alberto
Questo piccolo centro urbano è circondato dagli splendidi paesaggi del Parco Regionale del Delta del Po, e rappresenta l’accesso sud alle grandi Valli di Comacchio, facilmente raggiungibili con il pittoresco traghetto sul fiume Reno.
16 e 17. Il Palazzone e il Museo di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini”
Imponente edificio di grande valore storico, nonché avamposto ferrarese in terra romagnola voluto dagli Estensi nella prima metà del XVI secolo come Hostaria del Duca di Ferrara. Era luogo di ristoro per pellegrini e viaggiatori, magazzino per le derrate alimentari e, forse, sede di un posto di guardia. Oggi è sede del Museo di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini” e del Centro Visite del Parco del Delta del Po.
18. Punte Alberete
Meraviglioso complesso palustre d’acqua dolce, Punte Alberete è una foresta allagata molto suggestiva posta a sud del fiume Lamone. È composta da un affascinante mosaico di ambienti umidi, che ne fanno uno dei più pregiati ecosistemi a livello nazionale e comunitario tanto da appartenere alla Rete Natura 2000.
19. Valle Mandriole (o Valle della Canna)
Posta a nord del fiume Lamone, Valle Mandriole (o Valle della Canna) è un’area protetta appartenente a Rete Natura 2000 e al Parco Regionale del Delta del Po.
Dall’alto di una torretta di avvistamento è possibile ammirare un magnifico paesaggio di specchi d’acqua dolce alternati a dossi ricoperti da fitti canneti: un vero e proprio paradiso per gli amanti delle foto naturalistiche e del birdwatching, per via delle numerose specie di uccelli che qui vengono a nidificare.
20. Pineta di San Vitale
È la pineta più vasta e settentrionale di tutto il territorio di Ravenna. Una foresta di pini, di frassini, di pioppi bianchi, di querce e farnie nella quale si aprono bassure umide a due passi dal Mar Adriatico.
21. Piallassa della Baiona
Un ecosistema lagunare di grande valenza ambientale e floro-faunistica di circa 1100 ettari costituito da zone umide collegate al Mare Adriatico. Al suo interno si ritrovano tantissime specie coloniali nidificanti e una ricca avifauna migratrice.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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Chiara
Sono molto interessata a tutti i vostri programmi ho una casa a Marina Romea grazie
Chiara Moruzzi
Celestina Paglia
Siamo felici di esserti stati di aiuto. 😉
Celestina – Staff #inEmiliaRomagna
Roberta
Salve, ho una domanda: una volta completato il percorso come si torna indietro? Va rifatto al contrario o c’è modo di prendere un treno con trasporto bici?
Davide Marino
Buongiorno Roberta, una volta concluso l’itinerario si può decidere se tornare indietro, ripercorrendo pertanto la medesima strada oppure prendere il treno alla stazione di Bagnacavallo (Ra), caricando la bicicletta, in direzione Ravenna.
Davide | staff #inEmiliaRomagna