In arte Guercino.
Un pittore che ha lasciato alla sua regione d’origine, l’Emilia-Romagna, un patrimonio inestimabile di opere tutto da scoprire.
Da Piacenza a Rimini passando per Cento (sua città natale) e Bologna (dove visse per molti anni, fino alla morte), sono tanti i luoghi che custodiscono l‘eredità dell’artista maestro del barocco.
Entriamo allora nelle chiese, nei musei e nei palazzi per ammirare da vicino la sua arte e approfondire lo stretto legame del pittore con la sua terra d’origine.
Tra Cento e l'Europa
“Dato da parenti ad allevare ad una nutrice, per poca cura di quella restò spaventato da un imprevisto rumore di una gran voce, mentre dormiva, onde risvegliatosi rimase con l’occhio dritto travolto in maniera, che la pupilla restogli per sempre sequestrata nell’angolo dell’occhio”.
Così Carlo Cesare Malvasia descrisse il presunto incidente che trasformò Giovanni Francesco Barbieri, nato a Cento nel 1591, nel Guercino che tutti noi conosciamo: uno dei più grandi maestri della scuola emiliana del Seicento.
Proprio a Cento inizia la sua formazione, completata in seguito a Bologna dove il giovane artista ha modo di osservare il lavoro dei Carracci. Guercino ha solo 21 anni quando iniziano ad arrivare le prime commissioni.
Ai lavori giovanili nella città natale seguirà una lunga serie di viaggi, che lo porteranno a passare di città in città. Venezia, Ferrara e poi Roma, Mantova e ancora Bologna: man mano che la sua fama cresce, Guercino è sempre più richiesto, persino all’estero.
Non accetterà mai però di trasferirsi presso le corti dei re di Francia ed Inghilterra, preferendo soddisfare le richieste dei committenti locali.
Il soggiorno romano, in particolare, rappresenta una pietra miliare nel percorso artistico del Guercino. Nel 1621 il pittore raggiunge la capitale su invito di Papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi), che gli affida l’importante compito di affrescare la Loggia delle Benedizioni in San Pietro.
Mai portato a termine a causa della morte del pontefice, sopraggiunta solo due anni più tardi, a Roma Guercino realizzerà tuttavia alcune opere significative come la celebre “Aurora”, affresco destinato a decorare l’omonimo Casino della perduta Villa Ludovisi.
Nel 1623 Guercino fa ritorno in Emilia, dove rimane e lavora fino all’anno della sua morte (1666).
Le opere di Guercino a Cento
Il nostro viaggio alla scoperta delle opere di Guercino non può che partire dalla sua Cento, che oggi custodisce gelosamente un centinaio di opere dell’artista.
In questa cittadina al confine tra le province di Ferrara, Modena e Bologna, Guercino dà prova del suo talento già in età giovanile, grazie all’incontro con Padre Antonio Mirandola che gli affida la decorazione della Chiesa dello Spirito Santo (1613). A Cento il pittore fonda persino un’accademia di disegno, che chiama l’Accademia del nudo.
Ma dove andare oggi per osservare da vicino le sue opere?
La prima tappa obbligatoria è sicuramente la Civica Pinacoteca il Guercino, che ha riaperto di recente le sue porte in seguito ai lavori di ripristino dopo il terremoto del 2012.
Situata in pieno centro, la pinacoteca vanta la maggiore concentrazione di opere del Guercino e della sua bottega, tra cui ‘Cristo risorto appare alla madre’ (1628-30), ‘San Giovanni Battista’ (1650) e una ‘Madonna con Bambino benedicente’ (1629).
La pinacoteca di Cento è il luogo ideale per apprezzare il percorso dell’artista e l’evoluzione del suo stile, dalle prime opere giovanili all’età matura. Ma non è l’unico in cui poter ammirare le sue opere.
A questi si aggiungono i dipinti presenti all’interno della Pinacoteca Civica dell’ex chiesa di San Lorenzo, oggi sconsacrata e di proprietà della Fondazione Patrimonio degli Studi.
Tra i dipinti esposti, spiccano quelli realizzati dal Guercino per la Chiesa del SS. Rosario di Cento, un luogo di culto al quale il maestro era profondamente legato. Inoltre, vi sono alcune recenti acquisizioni legate al Guercino, come l’‘Annunciazione’ (1648) e la ‘Predica di San Giovanni Battista’ (1653-1655), in prestito temporaneo dalla Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi” di Forlì.
Poco distante dalla città natale, nella Collegiata di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento, si trova ad esempio una celebre ‘Annunciazione’ risalente al 1646.
Non si può lasciare Cento senza aver visitato la sua piazza principale intitolata proprio al Guercino, al cui centro si erge la statua che lo raffigura.
Dove vedere il Guercino a Bologna
Se c’è un luogo che ha segnato l’esistenza di Guercino in età matura, è Bologna. Dopo un primo e breve soggiorno di formazione giovanile, l’artista vi fa ritorno nel 1642, stabilendovisi fino alla morte, avvenuta nel 1666.
Il motivo del trasferimento è da ricercare da un lato nella guerra di Castro, che sembrava approcciarsi minacciosamente alla sua Cento, e dall’altro nell’invito del conte Filippo Aldrovandi, di cui fu ospite prima di acquistare una residenza propria nell’attuale via Sant’Alò.
Ulteriore incentivo fu probabilmente la volontà di prendere il posto di Guido Reni – deceduto nel 1642 – nel ruolo di capofila della scuola bolognese.
Oggi a Bologna troviamo una cinquantina di opere del pittore barocco, disseminate tra i palazzi e le chiese del centro storico.
Prima meta imperdibile di un itinerario guerciniano a Bologna è la Pinacoteca Nazionale, che conserva 11 opere dell’artista tra cui l’affascinante ‘Madonna del Passero’ (1616).
Il viaggio prosegue tra gli edifici religiosi che ancora oggi custodiscono i capolavori del maestro nella loro sede originale. Ci riferiamo ad esempio alla Chiesa di San Domenico con il suo ‘San Tommaso d’Aquino scrive l’inno del SS. Sacramento’ (1662-3) e alla Chiesa di San Giovanni in Monte che ospita il ‘San Francesco prega il Crocefisso’ del 1645.
Quanto ai palazzi storici, da non perdere è la ‘Madonna della rosa con Bambino’, un affresco dipinto dal Guercino a soli 25 anni e inserito nel percorso espositivo del Museo della Storia di Bologna di Palazzo Pepoli, così come la “Lucrezia” (1644) della Quadreria di Palazzo Magnani Salem e l’affresco raffigurante ‘Ercole e Anteo’ presso Palazzo Sampieri Talon (1631), visitabile però soltanto in occasioni speciali.
Il Guercino in Emilia-Romagna
La presenza del Guercino in Emilia-Romagna è davvero capillare, tanto che si conta almeno un’opera per provincia. Vediamo allora dove andare per ammirarlo, città per città.
Piacenza è una tappa imperdibile per gli amanti del Guercino. L’artista è presente nel capoluogo tra 1626 e 1627, epoca in cui completa la decorazione della cupola del Duomo avviata da Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.
Un’opera di ampio respiro, che oggi si può osservare da vicino grazie all’opportunità di salire fino alla cupola e rimanere a tu per tu con i profeti e le sibille affrescati dal pittore centese.
Scendendo lungo l’asse della via Emilia ci fermiamo per una visita alla Galleria Nazionale Palazzo della Pilotta di Parma, che ospita due opere del Guercino (‘Susanna e i vecchioni’, 1649-50, e ‘Madonna col Bambino appare a San Francesco e a Santa Chiara’, 1639-41).
Anche a Reggio Emilia troviamo alcuni lavori di Guercino, sparsi in vari edifici della città. Da vedere in particolare la ‘Madonna assunta con i santi Pietro Papa e Girolamo’ nella Cattedrale di Santa Maria Assunta (1625-6) e la ‘Crocefissione con i santi Prospero, Giovanni Evangelista, Maddalena e la Vergine Maria’ all’interno della Basilica della Madonna della Ghiara (1624-5).
Del patrimonio di opere conservate a Modena, il gruppo più consistente è racchiuso all’interno della Galleria Estense, che comprende il capolavoro dal titolo ‘Venere, Marte e Amore’, commissionata nel 1633 dal duca Francesco I d’Este.
L’itinerario sulle orme del maestro del barocco ci porta poi a Ferrara. Qui Guercino ha lasciato alcune tracce del suo lavoro presso la Cattedrale di San Giorgio con il ‘Martirio di San Lorenzo’, (1627-8) e nella Pinacoteca Nazionale ospitata all’interno di Palazzo dei Diamanti.
Concludiamo il nostro viaggio in Romagna, tra le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
Oltre alla pala d’altare ‘San Francesco riceve le stigmate’ , conservata nella Chiesa dei Cappuccini a Cesena, troviamo altre opere di rilievo del Guercino in diversi musei.
Al Museo MAR di Ravenna è esposto ‘San Romualdo e un angelo che bastona un diavolo’, mentre il Museo Civico Giuseppe Ugonia di Brisighella custodisce ‘San Francesco d’Assisi e San Ludovico di Francia’ (1618).
Infine, a Rimini, presso il Museo della Città, sono presenti tre dipinti dell’età matura dell’artista. Tra questi spicca la ‘Visione di San Girolamo’ dipinta nel 1641.
Autore
Maria Grazia Masotti
Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.
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Laura Anselmi
Vale la pena di citare anche quel che c’è a Cento, nella chiesa e nella pinacoteca, non crede?
Davide Marino
Buon pomeriggio Laura,
la ringraziamo molto per il suo commento.
Come da lei sottolineato, abbiamo aggiornato l’articolo inserendo la Pinacoteca di San Lorenzo con le sue nuove collezioni. Inoltre, abbiamo dedicato ulteriore spazio alla Civica Pinacoteca Il Guercino, già precedentemente menzionata.
Per maggiori approfondimenti, può consultare il nostro sito regionale, dove è stata realizzata una mappatura dettagliata di tutte le opere del Guercino presenti negli spazi pubblici del territorio regionale.
Un caro saluto,
Davide