In quella “fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino”,
si sta bene “con un filo d’erba in bocca a guardare l’acqua che scorre lenta!”
Giovannino Guareschi
Per gli appassionati “23 lettori” di Giovannino Guareschi, il 2018 è stato ricco di anniversari (50 anni dalla morte, 110 dalla nascita e 70 dalla pubblicazione della prima raccolta di racconti della serie Mondo Piccolo – Don Camillo) ma per continuare a celebrarlo abbiamo pensato di proporre un itinerario in Emilia Romagna alla scoperta del Mondo Piccolo di Guareschi.
Giovanni Guareschi, uomo dal carattere forte e strettamente legato al suo territorio, fu scrittore, giornalista, disegnatore ma anche ristoratore; partendo dal suo mondo piccolo nella Bassa è arrivato al grande mondo globalizzato, essendo uno degli autori italiani più venduti e in assoluto il più tradotto (ben 142 lingue).
Preparati ad un viaggio dai ritmi slow, avvolto dal silenzio e immerso in un paesaggio suggestivo dall’atmosfera rarefatta. Scoprirai “la Bassa” che lui amava raccontare, un luogo legato non solo alla geografia, ma anche a persone, cose e fatti dove, nel raggio di 70/80 metri dal centro trovi tutto: la chiesa, il cimitero, la scuola, la cooperativa rossa e l’osteria e dove gli amici/nemici di sempre litigano e poi fanno fraternamente pace.
Un luogo nel quale bisogna sapersi perdere, prima di riuscire a scoprirlo nella pienezza più genuina dei suoi significati.
Sentieri, argini e campanili che si stagliano tra le nebbie; luoghi vissuti ancora come una volta; la semplicità, il rispetto, l’ironia e l’umanità della gente di paese. Il tutto da scoprire lentamente in sella ad una bici, ad una moto o in ogni caso lontano dai ritmi frenetici della vita di oggi.
Se deciderai di utilizzare il treno, a Brescello ti sembrerà di tornare indietro nel tempo perché tutto è ancora come nei film di Don Camillo e Peppone. Ti porteremo nel mondo piccolo fatto di “strade lunghe e diritte, case piccole pitturate di rosso, di giallo e blu oltremare, sperdute in mezzo ai filari di viti”.
Il figlio Alberto, in alcune interviste, spiega come la stessa ispirazione dei celebri personaggi abbia radici ben precise, nel suo Mondo Piccolo: per Don Camillo si ispirò all’arciprete di Marore, Don Lamberto Torricelli, un omone altro quasi due metri e con due mani grandi, mentre per Peppone al sindacalista socialista Giovanni Faraboli, “omaccione alto e massiccio come una quercia, una chiara e onesta faccia”, come lo descrive lo stesso Guareschi.
L’itinerario si snoda nei territori legati all’autore, capace di parlare al cuore della gente: ecco le tappe imperdibili per una full immersion nel Mondo Piccolo di Guareschi.
Fontanelle di Roccabianca (PR)
È in questa piccola frazione di Roccabianca, dove vivrà fino a 6 anni, che tutto ha inizio venendo al mondo in una delle case che si affacciano sulla piazza principale, sede locale dell’allora Cooperativa Socialista, non lontano dalla Chiesa parrocchiale di San Martino, prima ispiratrice della chiesa di Don Camillo. Una dualità che ben racconterà in tutte le sue opere.
Due le soste consigliate:
- il Museo Il Mondo Piccolo, ospitato nell’antica scuola dove insegnò la madre dello scrittore e che lui stesso frequentò e inaugurato in occasione del centenario della sua nascita, dove sono raccontate le vicende storiche e sociali della pianura parmense dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento, compresa la drammatica esperienza della guerra vissuta in prima persona; – momentaneamente chiuso
- il Gruppo amici di Giovannino Guareschi, visitabile solo su appuntamento, fonte di ispirazione per chiunque voglia costruire il proprio viaggio nel Mondo Piccolo, dove poter ammirare una piccola mostra e alcune prime edizioni delle opere dell’autore.
Diolo di Soragna (PR)
Se deciderai di aggiungere questa tappa potrai visitare, su appuntamento il Centro del Boscaccio, piccolo museo ubicato nell’antica torre campanaria del paese dove la famiglia Bertozzi, amica dello scrittore, ha raccolto interessanti documenti e cimeli relativi a Guareschi e al suo Mondo piccolo. Il nome del museo trae origine dal termine usato in una serie di racconti guareschiani e si riferisce al podere ”Bosco” dove hanno vissuto i suoi nonni paterni.
Roncole Verdi, Busseto (PR)
È a Roncole di Busseto che Guareschi visse i suoi ultimi 15 anni, dedicandosi alla scrittura, alla terra e alla buona cucina.
Fino al 1995, per una sosta culinaria, avresti potuto sederti al ristorante Guareschi, disegnato e realizzato da Giovannino nel 1964 e gestito per trent’anni dai figli dello scrittore. Oggi quella struttura, Casa Guareschi, è la sede de Il Club dei Ventitrè (che prende il nome dai 23 lettori che Guareschi era solito salutare nei risvolti di copertina dei suoi libri), un gruppo di estimatori e amici, che si occupa di valorizzare l’opera dello scrittore.
Visitabile, ma solo su appuntamento, l’Archivio Guareschi, con oltre 200.000 documenti (tra cui anche lettere di ex deportati salvati dalle sue parole) e una mostra antologica permanente documenta la sua vita e le sue opere.
L’ultima tappa è la Tomba di Guareschi, nel piccolo cimitero di paese, a pochi metri dalla casa natale del Maestro Verdi, con cui aveva non poche cose in comune: l’amore per la terra e le cose buone e l’animo insieme ironico e poetico.
Brescello (RE)
Spostandoci sull’argine destro del grande fiume ecco Brescello, il borgo/set dove in ogni angolo potrai imbatterti nei personaggi da lui inventati.
Tre le soste consigliate:
- il Museo Don Camillo e Peppone dove potrai ripercorrere le avventure dei famosi personaggi attraverso oggetti di scena, locandine, manifesti originali, ricostruzioni sceniche e fotografie dai set oltre alla motocicletta di Peppone e la bicicletta di don Camillo. Ad accogliervi, nel cortile, il carro armato, utilizzato sul set di “Don Camillo e l’onorevole Peppone”;
- il Museo Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema in cui potrai ammirare la ricostruzione di un set cinematografico originale della fortunata saga, oltre a una mostra di fuori scena che descrive gli intrecci tra la storia reale del paese e dei suoi abitanti (le tradizioni contadine, i personaggi, la grande alluvione del Po ecc.) e la loro rilettura cinematografica anche grazie alla presenza degli abitanti di Brescello come comparse. All’ultimo piano poi, se ti interessa, troverai un allestimento sulla realtà contadina degli anni 50 con ricordi della Grande alluvione del novembre del 1951, le tipiche imbarcazioni del Po e gli strumenti dei barcaioli;
- la Chiesa di Santa Maria Nascente che ancora oggi, in una cappellina laterale, ospita il noto Cristo parlante.
Non puoi venir via da Brescello senza perderti tra le strade del borgo, fare le classiche foto ricordo con le statue bronzee di Don Camillo e Peppone che presidiano la piazza centrale, sede di Chiesa e Comune, fare uno spuntino con vista sull’argine o prendere un caffè…scegliendo se farlo al Caffè Peppone o al Bar Don Camillo!
Conselice (RA)
Spostandoti in Romagna, a Conselice potrai ammirare la fiabesca Piazzetta Guareschi, nel cuore della cittadina, capace di portarti indietro nel tempo. I suoi muri infatti sono popolati da animali, paesaggi, personaggi e visi noti della città e dei romanzi di Giovannino Guareschi. La piazza, recupero innovativo grazie all’esperienza dello scenografo Gino Pellegrini, si sviluppa in una sequenza di quadri pittorici che raccontano il paesaggio della bonifica, le sue trasformazioni, l’acqua che attraversa tutti i personaggi e ne colora la condizione epica.
Cervia (RA)
L’autore, che molti cervesi chiamavano Nino, era solito passare le estati nella località romagnola, che aveva scelto come sua seconda casa e dove morì il 22 luglio del 1968.
È qui, tra quella gente di Romagna che si muove in bici, che Guareschi aveva ricostruito il suo “piccolo mondo”: tra le botteghe, le piazze e il porto canale, dove amava chiacchierare coi pescatori. Gente di mare, dai discorsi semplici ma profondi, in cui probabilmente ritrovava delle similitudini con quelle persone della Bassa che egli tanto amava.
In Via Bellucci ti sarà facile individuare la casa dove trascorreva le vacanze, ora frequentata dai figli e nipoti, grazie all’inconfondibile firma con la “G”, iniziale di Guareschi, a forma di naso appuntito con l’accenno dei baffetti neri, apposta sulla facciata dell’abitazione.
In memoria dello stretto legame con il famoso concittadino estivo, già cittadino onorario, la città di Cervia nel 1992 ha intitolato il piccolo Parco pubblico in prossimità di via Martiri Fantini.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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