A Forlì si può passare in rassegna un secolo di storia attraverso lo sguardo delle grandi fotografe, scorrendo 314 immagini che rappresentano un’epoca.
Attraversare Essere Umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo, in mostra fino al 30 gennaio ai Musei di San Domenico di Forlì , soffermandosi sui singoli momenti/eventi documentati negli scatti è un modo incisivo per leggere storia e società: da un lato attraverso l’immediatezza della fotografia e dell’azione rappresentata, dall’altro addentrandosi nell’immagine, indagando dettagli, occasione della ripresa, contesto.
Un secolo di storia
Questo percorso nella storia, come dicevamo, è dedicato alle grandi fotografe ed è, al tempo stesso, creato da ciascuna di loro. Fotografe sempre in prima linea, sia che si tratti di Dorothea Lange con le sue riprese durante la Grande Depressione degli anni ’30 per la Farm Security Administration, Tina Modotti (con le fotografie del periodo messicano), Margareth Bourke-White, prima fotografa straniera cui fu consentito fare riprese nell’allora Unione Sovietica o di Gerda Taro, con i suoi scatti sulla guerra civile spagnola degli anni ’30.
Si possono poi osservare le immagini inquietanti e spesso controverse di Diane Arbus, le fotografie di denuncia delle condizioni degradanti delle Carnival Strippers di Susan Meiselas, quelle di Carla Cerati (dalla serie dedicata alla realtà borghese dei cocktail party milanesi), di Lisetta Carmi, di Annie Leibovitz e gli scatti di Letizia Battaglia, dedicati alle bambine di Palermo e agli omicidi di mafia.
Un ritratto del mondo
La mostra è composta da tre sezioni, che suddividono il tempo della storia – la prima va dagli anni ’30 ai ‘50 e la seconda il periodo tra gli anni ’60 e ‘80 – mentre la terza, più articolata, va dalla fine di quello che è ormai “il secolo scorso” e l’inizio di quello attuale.
E qui lo scorrere della storia si può seguire attraverso le immagini, ad esempio, della sudafricana Zanele Muholi, protagonista della Biennale di Venezia 2019, oppure quelle dell’iraniana Newsha Tavakolian, membro dell’agenzia Magnum, che ritraggono le donne-guerrigliere delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). In questa sezione, anche l’installazione di immagini della serie Afronauts di Cristina De Middel, che ricostruisce, a distanza di mezzo secolo, l’avventura del primo (non ufficiale e non autorizzato) programma spaziale dello Zambia, e quella della forlivese Silvia Camporesi, che mette in dialogo tra loro trenta fotografie scattate durante il lockdown.
Tutte le autrici
Berenice Abbott, Claudia Andujar, Diane Arbus, Eve Arnold, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Silvia Camporesi, Cao Fei, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Cristina de Middel, Gisèle Freund, Shadi Ghadirian, Jitka Hanzlova’, Nanna Heitmann, Graciela Iturbide, Dorothea Lange, Annie Leibovitz, Paola Mattioli, Susan Meiselas, Lee Miller, Lisette Model, Tina Modotti, Inge Morath, Zanele Muholi, Ruth Orkin, Shobha, Dayanita Singh, Newsha Tavakolian e Gerda Taro.
Essere Umane è curata da Walter Guadagnini, ideata e realizzata in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari. La mostra è promossa da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, organizzata dalla società strumentale di Fondazione ‘Civitas srl’.
Fino al 30 gennaio 2022 @ Musei San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro 12
47121 Forlì FC
https://essereumane.it
Un mercato fotogenico
Dopo aver visto la “grande” storia dell’ultimo secolo attraverso le immagini di Essere Umane, ci si può dedicare a scattare fotografie. Magari di architettura, con un tocco di reportage. Così, consigliamo di fare un salto al Mercato Coperto, più propriamente “Foro annonario” (piazza Cavour 17), costruito tra il 1837 il 1840 dove sorgeva l’antica chiesa di San Francesco Grande, su progetto di Giacomo Santarelli, architetto forlivese. Con fotocamera o cellulare, tele o grandangolo – a seconda del particolare ritaglio di mondo che si vuole ottenere – non resta che interpretare al meglio questo edificio appena restaurato (ma la fase di rinnovamento riserverà ancora sorprese). Suggerimenti: giocare con linee, luci e ombre, sfruttare le prospettive, indagare i bassorilievi e l’esedra, cogliere la vivacità delle attività all’interno. (foto di Fabio Maggi).
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