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Ferrara a piedi, in 10 tappe

di /// Ottobre 17, 2024
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Ferrara è la città delle biciclette, ma è perfetta anche per essere scoperta a piedi.

Ecco un itinerario giornaliero tra i luoghi più belli della città estense: un trekking urbano in 10 tappe tra monumenti, vie, piazze e palazzi storici.

Tutti i luoghi di Ferrara da non perdere racchiusi in una passeggiata.


Info utili:

🚘 Se arrivate a Ferrara con la vostra auto, potete lasciare il mezzo nei parcheggi a pagamento BorgoRicco (Contrada di Borgoricco 16) o San Guglielmo (Via Palestro).
🚆 Se arrivate a Ferrara in treno, potete raggiungere la prima tappa del nostro trekking urbano con una passeggiata di una ventina di minuti percorrendo il principale Viale Cavour o le più interne strade Via Cassoli / Via Garibaldi, oppure potete prendere il bus che in 5 minuti vi porta alla fermata Cavour Giardini.

Castello Estense

Ferrara, Castello Estense, vista aerea Ph. trabantos via shutterstock
Ferrara, Castello Estense, vista aerea Ph. trabantos via shutterstock

L’itinerario parte dal simbolo della città, che sorge proprio nel cuore del suo centro storico: il Castello Estense.

Circondato ancora oggi da un fossato pieno d’acqua, il Castello Estense fu fondato nel 1385 da Niccolò II d’Este per proteggere la corte dalle rivolte popolari del periodo.
Con le sue quattro torri quadrate e i suoi interni affrescati, il castello è testimone indelebile della grandezza e magnificenza della Famiglia D’Este, che qui ha avuto sede fino al 1598.

Potete circumnavigare il castello, accedere al suo cortile interno da Viale Cavour e quindi uscire su Piazzetta Castello, da cui godere di un altro bello scorcio del maniero.
Proseguite quindi verso Piazza Savonarola, con una doverosa sosta ai piedi della statua del Savonarola in atteggiamento oratorio, per poi fermarvi davanti alla Cattedrale.

Ferrara, Statua di Savonarola Ph. Mauro Marletto via shutterstock
Ferrara, Statua di Savonarola Ph. Mauro Marletto via shutterstock

Cattedrale di San Giorgio

Ferrara, Cattedrale di San Giorgio Ph. claudio zaccherini via shutterstock
Ferrara, Cattedrale di San Giorgio Ph. claudio zaccherini via shutterstock

La Cattedrale di San Giorgio, Duomo di Ferrara, è stata costruita a partire dal XII secolo e porta i segni di tutte le epoche storiche attraversate dalla città.

La parte bassa della sua grandiosa facciata, dalla particolarissima struttura a tre cuspidi, è in stile romanico, mentre la parte superiore è in stile gotico; vi si possono ammirare un magnifico Giudizio Universale e una loggia gotica contenente una statua (anticamente dorata) della Vergine con il Bambino.

L’imponente campanile rinascimentale, in marmo bianco e rosa, è un’opera incompiuta attribuita a Leon Battista Alberti, mentre l’abside in laterizio è opera del celebre architetto e urbanista ferrarese Biagio Rossetti.

Dando le spalle alla Cattedrale e passando sotto al Volto del Cavallo, con ai lati le statue di Nicolò III e di Borso d’Este, si accede alla Piazza Municipale, dove si può ammirare l’imponente scalone d’onore del Palazzo Municipale.

A pochi passi da non perdere anche il Giardino delle Duchesse, un angolo verde nascosto nel cuore della città, dove le dame di corte amavano passeggiare.

Piazza Trento Trieste

Ferrara, Piazza Trento Trieste Ph. trabantos via shutterstock
Ferrara, Piazza Trento Trieste Ph. trabantos via shutterstock

Ritornando sui propri passi a lasciandosi la Cattedrale sulla sinistra, si arriva in Piazza Trento Trieste, la piazza centrale di Ferrara.

La piazza si apre sul lato lungo della Cattedrale e una delle particolarità più sorprendenti è proprio che sul lato della chiesa si trova la Loggia dei Merciai, un porticato occupato da negozi e botteghe fin dai tempi del Medioevo.
Al centro della fiancata si notano le strutture superstiti dell’antica Porta dei Mesi, distrutta nel XVIII secolo, le cui sculture sono in parte conservate nel Museo della Cattedrale.

Il Museo della Cattedrale si trova giusto sull’altro lato della piazza rispetto alla Cattedrale, ed è immancabile una sosta come minimo per ammirare il magnifico chiostro della ex chiesa di San Romano.

Ferrara, Museo della Cattedrale, chiostro di San Romano Ph. Gaia Conventi via shutterstock
Ferrara, Museo della Cattedrale, chiostro di San Romano Ph. Gaia Conventi via shutterstock

Via delle Volte

Ferrara, Via delle Volte Ph. Stefy Morelli via shutterstock solo uso editoriale
Ferrara, Via delle Volte Ph. Stefy Morelli via shutterstock solo uso editoriale

Uscendo dal chiostro, proseguite a sinistra lungo Via San Romano, fino ad incrociare la suggestiva Via delle Volte. Si tratta di una via di epoca medievale caratterizzata da numerosi volti, utilizzati in passato per collegare i magazzini sulla riva del fiume alle botteghe-abitazioni verso il centro.
Ci troviamo qui nel cuore medievale della città; infatti forse non tutti sanno che Via delle Volte rappresenta anche l’asse lungo il quale si sviluppò la città – la cosiddetta lineare – tra il VII e l’XI secolo.

Ci troviamo qui anche ai margini di quello che era il ghetto ebraico di Ferrara, dove la numerosa comunità ebraica ferrarese – tra le più antiche d’Italia – venne segregata dal 1627 all’Unità d’Italia.
Via Mazzini era la strada principale dell’antico ghetto, dove un tempo si concentravano i negozi della comunità ebraica. Altre vie facenti parte del ghetto erano le attuali Via Vignatagliata e Via Vittoria.
Per chi fosse interessato ad approfondire la storia ebraica della città (e non solo) consigliamo una visita al MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in Via Piangipane 81.

Palazzo Schifanoia

Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi Ph. trabantos via shutterstock solo uso editoriale
Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi Ph. trabantos via shutterstock solo uso editoriale

Con una breve passeggiata nella Ferrara Medievale (Via Romiti, Vicolo del Granchio, Via Carmelino, Via Borgo di Sotto) si raggiunge la tappa successiva del nostro itinerario ferrarese.

Palazzo Schifanoia è, tra le Delizie Estensi, quella più vicina al centro città. Questa residenza ricreativa venne creata verso la fine del Trecento (1385-1391) per “schifar” – ovvero “schivar” – la noia, da cui il nome, e sucessivamente ampliata per volere di Borso d’Este (1450-1471). Qui la corte si ritrovava per svagarsi, oziare e banchettare.
Sontuosamente affrescato, il palazzo è l’emblema della grandiosità della famiglia d’Este e dei fasti dell’epoca rinascimentale ferrarese.

La sala più celebre e suggestiva del Palazzo è sicuramente il Salone dei Mesi, al piano nobile, dove si può ancora oggi ammirare da vicino uno dei cicli d’affreschi più importanti del XV secolo in Italia, opera collettiva di diversi pittori ferraresi della scuola di Cosmé Tura, fra cui Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti.
In origine il grande salone era suddiviso verticalmente in dodici scomparti, uno per ogni mese, ma sono giunti fino a noi solo quelli da marzo a settembre, da leggersi in senso antiorario.
Ciascun mese è a sua volta diviso in tre riquadri orizzontali. In quello superiore è raffigurato il mondo divino, delle divinità pagane, circondate da scene mitologiche o di vita quotidiana. Nella parte inferiore troviamo invece il mondo degli uomini, con raffigurazioni delle attività del popolo e della corte; qui ricorre anche la figura del committente, il duca Borso d’Este. Nella fascia centrale, fra uomini e divinità, si trovano infine i segni dello zodiaco occidentale accompagnati dai decani di quello egiziano.

Museo di Casa Romei

Ferrara, Casa Romei Ph. trabantos via shutterstock solo uso editoriale
Ferrara, Casa Romei Ph. trabantos via shutterstock solo uso editoriale

La passeggiata prosegue tornando verso il centro città; imboccando Via Pergolato (dove si trova il Monastero del Corpus Domini, luogo in cui, assieme alle memorie di Santa Caterina Vegri, sono conservate le spoglie di alcuni esponenti di spicco della Famiglia d’Este, tra cui Lucrezia Borgia) e poi Via Savonarola, si arriva a Casa Romei.

Il Palazzo rappresenta un suggestivo esempio di residenza signorile fra Medioevo e Rinascimento. Fu costruita dal mercante Giovanni Romei alla metà del XV secolo e successivamente ingrandita e abbellita in occasione delle sue seconde nozze con Polissena d’Este (1468).
Particolarmente suggestivo è il cortile d’onore, dai modi tardo-gotici con decorazioni fiorite, ma anche i suoi interni colpiscono per le pregiate decorazioni parietali e i soffitti lignei.

Oggi il Palazzo è sede del Museo di Casa Romei, che raccoglie opere artistiche provenienti da chiese, conventi e palazzi di Ferrara; qui sono custodite opere di Donatello, Francesco del Cossa, Gregorio di Lorenzo, Bastianino e Alfonso Lombardi.

Uscendo da Casa Romei e proseguendo di pochi passi su Via Savonarola vale una sosta la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1494 ad opera di Biagio Rossetti su incarico del Duca Ercole I.

Rotonda Foschini del Teatro Comunale

Ferrara, Teatro Comunale, Rotonda Foschini Ph. loreanto via shutterstock
Ferrara, Teatro Comunale, Rotonda Foschini Ph. loreanto via shutterstock

Dalla Chiesa di San Francesco proseguiamo l’itinerario imboccando Via Voltapaletto e Via Guglielmo degli Adelardi (dove si trova quella che è nota per essere l’enoteca più antica del mondo, Al Brindisi) fino a tornare su Corso Martiri della Libertà di fronte al Castello Estense.
Qui, sulla sinistra, sorge il Teatro Comunale di Ferrara, dedicato al maestro Claudio Abbado.
Il Teatro, costruito tra il 1773 ed il 1797 su progetto di Antonio Foschini e Cosimo Morelli secondo le linee generali del cosiddetto “teatro all’italiana”, ha una particolarità che lo rende unico: la Rotonda Foschini, ovvero un piccolo cortile interno a forma ellittica che serviva anticamente per il transito delle carrozze.
Sicuramente uno degli angoli nascosti più fotografabili della città!

Corso Ercole I d'Este

Ferrara, Corso Ercole I d'Este Ph. Ragemax via shutterstock
Ferrara, Corso Ercole I d’Este Ph. Ragemax via shutterstock

Lasciandoci Teatro e Castello alle spalle, attraversiamo ora Viale Cavour per accedere alla strada più emblematica che Rinascimento ferrarese: Corso Ercole I d’Este.

Anticamente chiamata Via degli Angeli, questa strada, tutt’oggi priva di esercizi commerciali, è costeggiata da prestigiosi palazzi e mantiene intatto il suo fascino rinascimentale.

Questa strada è uno dei due assi portanti della cosiddetta Addizione Erculea, l’espansione della città a nord di Viale Cavour / Corso Giovecca che Ercole I nel 1492 fece costruire su progetto di Biagio Rossetti. Il grande urbanista concepì un piano che, per la sua originalità e razionalità, fece di Ferrara la “prima città moderna d’Europa”.

Proseguendo lungo il corso, si giunge allo scenografico Quadrivio degli Angeli, l’incrocio tra Corso Ercole I d’Este e Corso Biagio Rossetti / Corso Porta Mare; qui sorgono 3 imponenti palazzi storici: Palazzo Turchi di Bagno, Palazzo Prosperi Sacrati ed il magnifico Palazzo dei Diamanti.

Palazzo dei Diamanti

Ferrara, Palazzo dei Diamanti Ph: Vanni Lazzari
Ferrara, Palazzo dei Diamanti | Credit: Vanni Lazzari, via Wikimedia

Palazzo dei Diamanti è considerato il capolavoro architettonico di Biagio Rossetti; le sue due facciate sono caratterizzate da più di 8000 bugne in marmo bianco e rosa a forma di piramide, o di “diamante”, da cui il nome.

Oltre che per la facciata, il palazzo vale una sosta per almeno 3 motivi:
– il suo suggestivo cortile interno;
– le pregiate mostre temporanee che vengono organizzate al piano terra;
– la Pinacoteca Nazionale di Ferrara ospitata al piano nobile, che offre una significativa rassegna della pittura a Ferrara dal Duecento al Settecento.

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, cortile interno Ph. Alex_Mastro via shutterstock
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, cortile interno Ph. Alex_Mastro via shutterstock

Porta degli Angeli e Mura di Ferrara

Ferrara, Mura, Porta degli Angeli Ph. Utwice via shutterstock
Ferrara, Mura, Porta degli Angeli Ph. Utwice via shutterstock

Dopo la visita a Palazzo dei Diamanti, riprendiamo il nostro cammino e ci dirigiamo verso la tappa conclusiva del nostro trekking urbano a Ferrara, proseguendo su Corso Ercole I d’Este.

Nella seconda parte del corso, i palazzi vanno gradatamente diminuendo di numero e d’importanza, fino a che la via diviene simile a una strada di campagna, fiancheggiata da alti pioppi.
Si giunge così alla Porta degli Angeli. Nata come torre d’avvistamento, costituiva l’antico accesso alla tenuta ducale di caccia, che sorgeva dove ora si trova il Parco Urbano Giorgio Bassani.

Ci troviamo qui sulle antiche Mura di Ferrara, che circondano il centro storico per 9 chilometri pressoché ininterrotti e vengono oggi usate dai cittadini come luogo d’incontro nonché come percorso ideale per passeggiate a piedi o in bicicletta.
Le Mura di Ferrara rappresentano un riuscitissimo connubio tra bellezza monumentale e funzionalità bellica; passeggiare sulla sommità dei terrapieni è la maniera perfetta per salutare la città estense in maniera dolce ed emozionante.

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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