La cucina migliore del mondo? Sicuramente italiana, ma secondo l’illustre mensile Forbes si può essere ancora più precisi: la migliore cucina del mondo è quella dell’Emilia-Romagna, parola del blogger americano David Rosengarten, che intitola il suo articolo “Italy’s greatest gastronomic treasure, Emilia-Romagna“.
Se chiedete ad un italiano dove si trova il cibo migliore, esordisce Rosengarten, quasi tutti gli italiani risponderanno “da mia madre”. Ma se la richiesta è di indicare qual è la migliore cucina regionale della penisola, chiarisce Rosengarten, quasi sempre la risposta sarà Emilia Romagna.
Secondo la rivista internazionale le “grandi 5” – Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna – sono le città dove la cucina vanta un livello di eccezionale qualità, sia per i prodotti, sia per la preparazione.
Quando si parla di gastronomia emiliano romagnola il pensiero vola immediatamente alle tagliatelle, ai tortellini, alle lasagne, alla Mortadella di Bologna, al Prosciutto di Parma, all’Aceto Balsamico di Modena e al Parmigiano Reggiano, marchi di fabbrica per eccellenza della tradizione emiliano romagnola considerati i “gioielli” più preziosi del territorio.
Ogni regione ha le sue specialità – scrive Rosengarten – non è questo a distinguere l’Emilia-Romagna. Ho visitato anche Sicilia e Toscana, ma i miei piatti preferiti sono quasi tutti emiliani e mi sono chiesto perché. Mangiare così bene e così tanto lì non sembra pesare. Non ci si sente in colpa per non aver scelto un’insalata o per aver difficoltà nell’entrare in un vestito. Mangiare è un piacere, punto. I cibi sono fatti a mano come in altri posti, certo, ma in Emilia il piatto è servito con orgoglio.
I prodotti tipici della cucina emiliano-romagnola sono diventati dei veri e propri simboli della cultura enogastronomica del territorio, dei tesori da salvaguardare. L’Emilia-Romagna è ormai una tappa fondamentale del viaggiatore goloso e buongustaio.
La tradizione culinaria dell’Emilia-Romagna ha origini molto antiche e su alcune di esse si sono sviluppate nel corso degli anni varie e curiose leggende.
Partendo da Piacenza e passando per Parma troviamo gli anolini, a Reggio Emilia i tortelli alle erbe o alla zucca con amaretto e i cappelletti di carne, scendendo a Modena, Castelfranco e Bologna gustiamo i tortellini, proseguendo per Forlì abbiamo i cappelletti ripieni di formaggio e facendo una sosta a Ferrara mangiamo i cappellacci di zucca.
Tante varianti diverse di uno stesso prodotto culinario gustosissimo in ognuna delle sue versioni.
Il tortellino trova le sue origini in una leggenda che lo vede nascere a Castelfranco Emilia ad opera del proprietario della locanda Corona, il quale, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una nobildonna sua ospite e rimasto tanto colpito dalla bellezza del suo ombelico, volle riprodurlo in una preparazione culinaria.
Sempre legate ad una nobildonna sono le origini delle tagliatelle. Era il 1931 quando l’umorista bolognese Augusto Majani decise di nobilitare la famosissima pasta all’uovo legandone l’origine niente poco di meno che a Lucrezia Borgia, narrando che nel 1487, Giovanni II di Bentivoglio, a quel tempo signore di Bologna, chiese al suo cuoco personale, Mastro Zefirano, di organizzare una cena maestosa in onore di Lucrezia, che sarebbe stata ospite in città. La nobildonna, infatti, era diretta a Ferrara per andare a sposare il Duca Alfonso D’Este, e il Bentivoglio aveva intenzione di renderle onore.
Vista la richiesta, il cuoco si sbizzarrì e organizzò un banchetto memorabile, dove spiccò un nuovo tipo di pasta. Questa venne ricavata tagliando le tradizionali lasagne e dando forma a lunghe strisce dorate, in onore dei biondi capelli della futura sposa e dando così vita alle celebri tagliatelle.
Passando dal cibo alle bevande Rosengarten mostra infine anche il suo gusto per i vini: “Il mio viaggio è stato diverso, sono partito dal cuore della regione vinicola, dove si produce il vino perfetto per accompagnare questo tipo di cucina, il Lambrusco. La regione del Lambrusco è una delle ambientazioni rustiche più belle d’Italia, sembra perduta nel tempo, ed è forse il posto migliore per scoprire l’incredibile cibo dell’Emilia-Romagna“.
“Tra le vostre mete turistiche oltre a Venezia o Roma, mettete l’Emilia, dove ogni pasto è una festa spensierata“.
L’Emilia-Romagna ha dunque conquistato il blogger americano, che incorona la cucina emiliano-romagnola come regina del mondo.
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