E ‘l Mastin vecchio e ‘l nuovo da Verrucchio,
che fecer di Montagna il mal governo,
là dove soglion fan d’i denti succhio.
(Inferno, XXVII, 46 ss, Dante Alighieri)
Verucchio, l’antico borgo che domina la Valmarecchia, è posto strategicamente fra il mare e la collina.
Culla dei Malatesta, ha dato i natali al “Mastin Vecchio” Malatesta da Verucchio, capostipite della dinastia, è stato anche un importante centro della civiltà Villanoviana.
Storia, tradizione e cultura si fondono con una bellezza paesaggistica rendendo il borgo più bello d’Italia e Bandiera arancione, una tappa obbligata per chi transita in Romagna.
Verucchio è una meta ideale in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua posizione “arroccata” che regala scorci e panorami sempre suggestivi e affascinanti.
Di impianto medievale e ricco di edifici storici è adagiato tra due colline un tempo coronate da poderose rocche, quella del Passarello – sui cui ruderi oggi è insediato un convento – e quella del Sasso, oggi Rocca Malatestiana, edificata a dominio del paese, della valle e della pianura.
Sotto la rocca si apre il cuore dell’antico borgo con la piazza Malatesta sulla quale si affacciano il palazzo del Municipio, il settecentesco palazzo Giungi e il neoclassico palazzo Bedetti.
Se si ha la fortuna di visitarlo in una bella giornata, potrete ammirare un panorama mozzafiato dove l’occhio spazia dalla Valmarecchia fino a tutta la maestosa costa riminese.
L’antico borgo è una tappa da non perdere per chi in vacanza vuole conoscere un vero e proprio tesoro culturale poco distante dalle rinomate spiagge.
Ps: il borgo si chiama Verucchio non Verrucchio come capita spesso di pronunciare ai non emiliano-romagnoli.
Cenni storici
La storia di Verucchio ha radici che affondano nella civiltà Villanoviana, antesignana degli etruschi, prima di diventare la Culla dei Malatesta.
Conobbe il tramonto della società etrusca, fu influenzato da quella romana godendo della vicinanza con Rimini data la sua posizione sulle vie consolari Flaminia ed Emilia e visse lo splendore rinascimentale sotto la Dinastia dei Malatesta.
Il nome deriva dal latino “verrucula-verruculus” che significa piccola escrescenza e per estensione “altura”, indicando quindi la capacità di godere di una vista privilegiata sulla campagna circostante.
Cosa vedere
Per la visita a Verucchio suggerisco un itinerario storico temporale partendo dal Museo Civico Archeologico.
Ubicato nel Monastero dei Padri Agostiniani, espone i reperti provenienti dalle necropoli verucchiesi di epoca villanoviano-etrusca: la ricchezza, l’esclusività e l’eccezionalità di conservazione dei reperti (monili in ambra, tessuti e mantelli in lana e lino, cesti in vimini, arredi in legno e offerte in cibo) lo rendono una vera e propria perla d’arte dell’entroterra riminese.
Si passa poi alla Pieve Romanica di Sant’Antonio, risalente al 990, una delle costruzioni più antiche di Verucchio, raggiungibile seguendo la strada che dal paese scende verso valle fino a Villa Verucchio.
Rimanendo in zona c’è il convento francescano che la tradizione vuole fondato da San Francesco nel 1213. Nel suo chiostro un gigantesco cipresso che secondo la leggenda fu piantato da San Francesco d’Assisi.
Il tour prosegue con la visita alla Rocca Malatestiana detta anche Rocca del Sasso, una delle più grandi e meglio conservate.
Per raggiungerla è necessario inerpicarsi per una strada lastricata che ci conduce alla parte più alta del borgo. All’interno la Sala Magna con l’imponente albero genealogico dei Malatesta, i due cortili, le sale del Palazzo Baronale, le segrete e il Mastio mentre all’esterno da un’ampia terrazza si ammira uno stupendo panorama che spazio dall’Adriatico al crinale appenninico.
Uno sguardo poi alla Rocca del Passarello sui cui resti nel 1600 è stata costruito il Monastero delle Monache di Santa Chiara. L’antica porta, dalla quale si entra in Verucchio costeggiando le mura dette di San Giorgio, è stata ricostruita nel 2001 con materiali originali.
Di fine ‘800 invece la Chiesa Collegiata di San Martino, anche se l’impianto interno riprende i motivi barocchi e rinascimentali. Nella Collegiata sono raccolte diverse opere: tra tutte è notevole la tela dell’altar maggiore, con San Martino che dà il mantello al povero, dipinta da Giovan Francesco Nagli, detto il Centino e il Crocifisso dipinto su tavola sagomata di un ignoto artista riminese della prima metà del ‘300.
Perfetta per dissetare nelle calde giornate estive i tanti turisti e ciclisti che giungono in visita al borgo è la fontana della tartaruga (risalente agli anni ’50 del secolo scorso), di fronte al Municipio, in Piazza Malatesta.
In ogni caso, come avrete capito, sono tanti gli itinerari turistici che si possono fare tra arte, cultura e natura.
Cosa fare
Primavera
– Fare almeno una tappa del Cammino di San Francesco: da Rimini a La Verna seguendo i nostri consigli.
– Fare un salto all’estero per visitare la Repubblica di San Marino che dista solo una decina di chilometri.
Estate
– Visitare il Parco Marecchia che costeggia il fiume: un percorso ciclabile unisce tutta la Valle e poi ancora verso il confine con la Toscana.
– Scalare la parete rocciosa al di sotto dell’antico convento di S. Agostino e visitare l’Oasi WWF Ca Brigida.
Autunno
– Scoprire i paesaggi che hanno ispirato Piero della Francesca, visitando i Balconi di Piero, magari con le guide di Montefeltro Vedute Rinascimentali.
– Imparare tutti segreti o le prime mosse distinguendo le varie mazze nel campo da golf 18 buche di ispirazione americana di Villa Verucchio.
Inverno
– Fare il tour dei castelli dei Malatesta e Montefeltro, includendo la vicina Sant’Agata Feltria che a dicembre si trasforma nel Paese del Natale.
– Visitare le misteriose grotte che percorrono con lunghi cunicoli tutto il sottosuolo del centro storico, usate oggi dai cittadini come cantine e che da tempo indefinito collegano la Rocca del Sasso alla Rocca del Passerello.
Eventi
– Verucchio Music Festival – luglio
Ogni anno il Sagrato della Chiesa della Collegiata si anima per uno dei festival musicali più interessanti d’Italia. Sotto la direzione artistica di Ludovico Einaudi una programmazione mai scontata che propone musica di qualità senza vincolo di genere.
– Cene medievali – agosto
Appuntamento imperdibile per gli appassionati delle rievocazioni storiche, visto che si tratta di cene con pietanze d’altri tempi e spettacolo messo in scena da una compagnia teatrale locale. Location di eccezione la trecentesca Sala Magna del castello.
– Fiera di Santa Croce – Fira di Quatorg – settembre
Pilastro della tradizione folcloristica verucchiese è anche nota come “La fiera del bestiame e degli antichi mestieri”. Nei vicoli del borgo tornano gli animali della fattoria e gli antichi mestieri per fare riscoprire a grandi e piccini la bellezza delle tradizioni.
– La fira de Bagòin – la fiera del maiale – gennaio
L’antica tradizione contadina della “smettitura” del maiale, in una due giorni di festa in cui le specialità del maiale la fanno da padrone, allietate dall’inconfondibile musica folkoristica romagnola.
Enogastronomia
A tavola dici Romagna e pensi subito alla piada.
Dagli etruschi a Pascoli, che la definì il “pane rude di Roma”, non manca mai infatti in un pasto che sia degno di chiamarsi romagnolo. E per chi la preferisce ripiena ma richiusa, non può mancare l’assaggio del cassone. Prepararla è facile e veloce, se volete cimentarvi la ricetta la trovate qui.
Tanti inoltre gli oleifici della zona, visto che l’olio extra vergine di oliva rappresenta il segno di una tradizione secolare che caratterizza sin dall’antichità la gastronomia locale.
Tante le varietà dal gusto deciso e fruttato, con lieve cenno di amaro, un retrogusto di mandorla e pinolo e un sentore piccante finale, ideale da consumare a freddo o per accompagnare i piatti tipici della cucina romagnola sia di carne che di pesce soprattutto cotti alla griglia.
Personaggi
Malatesta da Verucchio detto “Mastin Vecchio” – condottiero, considerato uno dei capostipiti della famiglia, fu signore di Rimini dal 1295 alla morte. Citato da Dante nella Divina Commedia perchè decretò l’espulsione di tutte le famiglie ghibelline rivali, fu ritenuto dallo stesso sommo poeta.
Cammini e vie di pellegrinaggio
Alberi monumentali
Agli appassionati botanici segnalo che c’è anche un albero monumentale, la Roverella a Villa Verucchio.
Come raggiungere Verucchio
da Bologna: A14 fino al casello di Rimini Nord direzione Santarcangelo di Romagna, poi SS 258 – 125 km
da Milano: A1 fino al casello di Bologna Casalecchio, poi A14 Rimini Nord direzione Santarcangelo di Romagna, poi SS 258. – 335 km
da Firenze: A1 fino al casello di Bologna Casalecchio, poi A14 Rimini Nord direzione Santarcangelo di Romagna, poi SS 258. – 227 km
da Ancona: A14 fino al casello di Rimini Sud, SS 72 per San Marino, SP 32 e poi SP 22 – 148 km
da Perugia: E45 fino all’uscita di Sarsina, poi SS258 – 162 km
da Arezzo: SS73 fino a Sansepolcro, poi E45 fino all’uscita di Sarsina, poi SS258 – 128 km
La rubrica [Emilia Romagna Borghi] è realizzata basandosi sulle adesioni dei Borghi alle Associazioni: Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni, Borghi autentici d’Italia.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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