Innanzitutto, dov’è Busseto? Busseto è un piccolo paese incastonato nella Bassa parmense, lontano dalle rive del Po ma non tanto da evitare che resti immerso per gran parte dell’anno nella nebbia padana. Il che non gioca necessariamente a suo sfavore, tutt’altro: contribuisce a donargli un’atmosfera fuori da tempo, perennemente ovattata.
Qui, nella piazza principale del paese (guarda caso, Piazza Verdi), si trova la rocca Pallavicino, la cui prima costruzione affonda le radici nel 985. Dopo numerose distruzioni e altrettanti rifacimenti, la rocca cominciò ad assumere l’attuale aspetto neogotico intorno alla metà del XIX secolo, quando l’architetto parmigiano Pier Luigi Montecchini si occupò di recuperare l’antica fortezza per farne la sede del comune. I lavori cominciarono nel 1856.
A quel tempo, Giuseppe Verdi era già famoso in tutta Europa come una rockstar, e i bussetani iniziarono a esprimere il desiderio di costruire in paese un teatro degno del loro illustre concittadino, che sostituisse quello all’epoca esistente all’interno della Rocca Pallavicino, considerato troppo piccolo ed inutilizzabile: fu così che, durante i lavori di restauro, l’architetto Montecchini trovò il modo di ricavare all’interno dell’edificio un teatro in puro stile ottocentesco.
Esternamente, niente lascia intuire l’esatta posizione di questo piccolo teatro: come molti altri tesori di questo territorio, è come un gioiello custodito lontano da occhi indiscreti.
Il teatro Giuseppe Verdi, la cui capienza raggiunge al massimo 307 posti, occupa l’ala sinistra della Rocca e vi si può accedere tramite una scalinata nascosta dietro un pesante portone di legno massiccio. L’unico segnale che ne tradisce l’esistenza è una lapide in memoria, ovviamente, di Giuseppe Verdi che riporta le parole di Cavour.
La scoperta dell’interno è doppiamente stupefacente: la pianta è a ferro di cavallo, con 32 palchetti sviluppati su due ordini tra cui spicca il palco reale. L’ultimo piano è occupato dal loggione, notoriamente la “casa” dei veri melomani. I tre livelli di palchi sono realizzati in legno e decorati con ricchi stucchi dorati: tutto questo contribuisce ad una qualità eccezionale dell’acustica.
Uno dei dettagli che più colpisce già dal primo sguardo è il soffitto: è decorato con gli affreschi realizzati da Gioacchino Levi, che dipinse nei quattro grandi medaglioni le figure allegoriche della Commedia, della Tragedia, del Melodramma e del Dramma romantico.
Il teatro Verdi fu inaugurato dopo 12 anni di lavori il 15 agosto 1868 con la messa in scena delle opere Rigoletto e Un ballo in maschera: in onore della solenne occasione dedicata al Maestro, il verde fu scelto come colore dominante degli addobbi e fu addirittura imposto per gli abiti delle signore e per le cravatte degli uomini.
Tuttavia, il più grande segreto custodito all’interno di questo teatro è che Giuseppe Verdi non presenziò all’inaugurazione, né mai vi mise piede negli anni a venire, nonostante avesse donato l’ingente somma di 10.000 lire per la sua realizzazione. Il palco di sua proprietà rimase vuoto fino alla sua morte.
Arte e Cultura
Dove si nasconde il teatro Verdi di Busseto?
di Alessandra Pradelli /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 2 minuti
Corrado Addabbo
cosa potrei dire CIRCA 30 anni fa visitai BUSSETO luogo che dette i natali G.VERDI visitammo la casa la villa non sapevamo che cera un teatro G. VERDI
0RA SE FOSSE possibbile verremmo io e figli ad assistere un opera di nostro gradimento
per tanto se fosse possibile avere programmi non solo per questa staggione
Grazie
Celestina Paglia
Buongiorno Corrado, la programmazione verdiana in Emilia Romagna la trovi su https://www.travelemiliaromagna.it/opere-verdi-2019/.
Presto pubblicheremo anche quella del 2020. Nel frattempo puoi preparare la visita a Busseto dando un’occhiata a https://www.travelemiliaromagna.it/emilia-romagna-borghi-busseto/.
Ti aspettiamo presto #InEmiliaRomagna
Celestina|staff #InEmiliaRomagna