Tempo
72 h
Quando voglio capire la storia d’Italia, prendo un treno e vado a Ravenna
(Arnaldo Momigliano, Cassiodorus and Italian culture of his time, 1957)
Adagiata a pochi km dal Mar Adriatico, e sospesa tra Oriente e Occidente nel cuore della Romagna, Ravenna è una città che riesce a sorprendere con discrezione e gentilezza.
Sette dei suoi otto monumenti, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, custodiscono gelosamente da più di 1500 anni un impareggiabile tesoro fatto di tessere preziose capaci di raccontare con i loro accostamenti cromatici lo splendore artistico di una città che, tra il V e il VI secolo d.C., fu uno dei principali centri del mondo antico.
Tre volte capitale (dell’Impero romano, del regno degli Ostrogoti, dell’esarcato Bizantino), Ravenna cela dietro l’apparente sobrietà delle facciate dei suoi palazzi una smoderata ricchezza di dettagli e storie da ascoltare.
Biciclette che sfrecciano, campanelli che tintinnano e passanti fermi a confrontarsi nella piazza principale, quella del Popolo, centro civico, di una realtà sociale che, apparentemente simile ad altre in Italia, mostra una dinamicità inaspettata.
Si parte sempre dai mosaici. Sono loro, al netto di tutto, croce e delizia di questa città.
Gli itinerari sono tanti e non sempre lineari. C’è chi decide di farsi rubare l’anima dalle stelle del Mausoleo di Galla Placidia o dalla magnificenza della Basilica di San Vitale; chi si perde, ruotando su se stesso, nelle cupole del Battistero degli Ortodossi o in quella degli Ariani; chi percorre, avanti e indietro, con lo sguardo i cortei dei martiri e delle vergini della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo; e ancora chi confronta la riservatezza della Cappella di Sant’Andrea alla maestosità della Basilica di Sant’Apollinare in Classe.
Ma Ravenna è molto altro… Gruppi di turisti si fermano immobili davanti all’imponenza del Mausoleo di Teoderico, anche lui monumento Unesco oppure cercano un contatto diretto con la storia visitando due dei più importanti siti archeologici rinvenuti in Italia alla fine del secolo scorso: la Domus dei Tappeti di Pietra e l’Antico Porto di Classe.
Un’area nel cuore della città, dai tratti marcatamente medievali, ricorda il forte legame con Dante Alighieri. Qui si trova la sua tomba, qui la Basilica di San Francesco tanto cara al Poeta, qui gli Antichi Chiostri Francescani e il museo tematico.
A ciò si aggiunge, a poche centinaia di metri, l’antico monastero camaldolese della Classense con l’Aula Magna e il suo ricco patrimonio libraio, sede di una delle più importanti biblioteche presenti in Italia. Insomma un mosaico di arte e bellezza.
Si può optare per un tour tra le vie e le piazze centrali, un passaggio tra le porte monumentali ma anche una sosta davanti al Palazzo Comunale; i laboratori artigiani di mosaico sparsi per il centro storico; il Teatro Alighieri e quello Rasi… E poi il Giardino Rasponi (o delle Erbe Dimenticate), Palazzo Rasponi dalle Teste, il verde dei Giardini Pubblici alle spalle del Museo MAR, la Cripta Rasponi e i Giardini Pensili della Provincia, la Rocca Brancaleone di costruzione veneziana, la Basilica di San Giovanni Evangelista e quella di Santa Maria in Porto Fuori.
In ultimo, è sempre consiglia una passeggiata fino alla Darsena per specchiarsi nell’acqua del Canale Candiano, passato e futuro della città.
I musei
I musei in città di certo non mancano. Si parte dall’arte contemporanea, dal MAR, che tra le sue mura ospita collezioni permanenti ma anche mostre periodiche di alto profilo.
Per poi spostarsi nel cuore del centro storico con il Museo Nazionale che ripercorre la storia di Ravenna attraverso reperti di epoca romana e bizantina, e non solo; il Museo Arcivescovile e le sue collezioni tra cui la famigerata cattedra di Massimiano e la Cappella di Sant’Andrea; e ancora il Museo Dante e il Museo Byron che a breve sarà inaugurato.
Per tutti gli appassionati di archeologica, di certo non può mancare una visita al nuovissimo Classis Ravenna, all’interno dell’omonimo Parco Archeologico, attualmente uno dei più importanti musei archeologici d’Italia, nonché un vero e proprio viaggio nella storia di Ravenna.
E poi c’è il museo della strada, libero e aperto a tutti, che raccoglie importanti opere di Street art sparse per le vie del centro e della periferia, tra cui i famosi Invader dell’omonimo artista francese.
Nei dintorni
La forza della città risiede anche nella bellezza del suo territorio che si estende in lungo e in largo a pochi km dall’Adriatico.
Nove località balneari con caratteristiche e storie diverse punteggiano la costa. Su di loro si cammina, in estate e in inverno, ci si incontra e ci si scontra.
Gli amanti della natura e delle escursioni emigrano tra le Valli di Comacchio e le storiche Pinete di San Vitale e Classe e nell’entroterra le pievi romaniche e la tradizionale enogastronomia chiudono il cerchio su una città in cui è un piacere perdersi.
Come arrivare a Ravenna
IN AEREO
L’Aeroporto Internazionale di Bologna “Guglielmo Marconi” si trova a circa 90 km d’autostrada da Ravenna ed è raggiungibile in circa 1h, anche con navette o vetture private.
IN AUTO
Si raggiunge con l’autostrada A14 proveniente da Bologna, in cui confluiscono l’A1 del Sole, l’A21 Torino-Piacenza e l’A22 del Brennero (www.autostrade.it).
Partendo da Venezia la direttrice più veloce è la strada statale SS309 Romea, sulla quale si innestano le strade provenienti da Padova e Ferrara (SS 16 Adriatica) mentre da Sud l’E45 collega la città con Roma attraversando l’Appennino.
IN TRENO
Dalla stazione di Ravenna, a soli 200 mt dal centro storico, si può raggiungere in poco più di 1h lo snodo ferroviario di Bologna e da qui collegarsi con il resto d’Italia e d’Europa: www.trenitalia.it
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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