Camminando per le città dell’Emilia-Romagna, capita spesso di scorgere sulle facciate dei palazzi storici targhe commemorative che ricordano al viandante distratto la vita o il passaggio di personaggi illustri proprio in quei luoghi specifici.
La tradizione di affidare alle parole incise su pietra la memoria di eventi, fatti e personaggi importanti è una pratica molto antica, in uso fin dall’epoca dei Romani. Nei secoli, questa usanza ha cambiato forma e significato, ma ha sempre caratterizzato la storia urbana delle nostre città.
Ancora oggi, l’apposizione di nuove lapidi è una pratica diffusissima, che sottolinea la necessità di trasmettere ai cittadini la memoria di fatti e persone che hanno segnato il loro presente.
Attualmente, la Regione Emilia-Romagna, esplorando il suo patrimonio culturale, ha individuato più di 90 realtà che, in forme più o meno ibride, rappresentano case museo, dimore, abitazioni, studi e archivi di artisti, letterati, musicisti, cineasti, scienziati, inventori, collezionisti, personaggi storici e famiglie illustri, risalenti prevalentemente agli ultimi due secoli.
Partendo da qui, ci concentriamo oggi sull’area della Romagna, per raccontare alcune di queste realtà che, attraverso l’intimità dei loro spazi e degli oggetti che racchiudono, riescono a narrare storie del passato con un calore e un’intimità senza eguali.
Casa Artusi - Forlimpopoli (FC)
Considerato a ragione il Padre della Cucina Italiana, Pellegrino Artusi (Forlimpopoli, 1820 – Firenze, 1911) è stato il primo a raccogliere le ricette regionali d’Italia in un’unica opera dal titolo “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” (1891).
Di certo un volume fondamentale per la gastronomia del nostro Paese, talmente di successo da posizionarsi nel 1931, qualche anno dopo la sua pubblicazione, nella classifica dei testi più letti dopo I Promessi Sposi e Pinocchio.
Pellegrino Artusi era originario di Forlimpopoli (nato 4 agosto 1820), una piccola cittadina nel cuore della Romagna posta lungo la via Emilia, a metà strada tra Forlì e Cesena.
Proprio qui oggi troviamo ospite, all’interno del convento della Chiesa dei Servi di Maria, il primo museo vivo della cucina dedicato alla memoria dell’illustre gastronomo: Casa Artusi. Una scelta, questa, compiutamente voluta dalla comunità locale dopo che la sua casa natale era stata demolita nel 1960.
Casa Artusi è uno spazio multifunzionale di oltre 3000 mq, composto da una biblioteca, una scuola di cucina, un ristorante e una bottega, oltre che un percorso espositivo alla scoperta della vita del suo ispiratore.
Aperta tutto l’anno, è un luogo che si rivolge a tutti coloro, dilettanti e professionisti, che sono desiderosi d’imparare i piatti della tradizione romagnola o semplicemente vogliono intraprendere un tour esperienziale nel gusto.
Casa Monti - Alfonsine (RA)
Poeta, scrittore e drammaturgo, Vincenzo Monti (Alfonsine, 1754 – Milano, 1828) è stato il più importante traduttore del grande poema dell’Iliade.
Ad Alfonsine (RA), una piccola cittadina a nord di Ravenna, si conserva ancora intatta la sua casa natale, Casa Monti, di fatto restaurata nel 1928 e oggi di proprietà del comune.
Al suo interno è possibile ritrovare un tangibile ricordo del poeta, grazie a una ricostruzione minuziosa dei suoi spazi, insieme al mobilio d’epoca, le lettere di corrispondenza e i manoscritti, tra cui le edizioni originali delle sue opere letterarie.
Casa Pascoli - San Mauro Pascoli (FC)
Nel 1855 Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna,1855 – Bologna, 1912) nasce nel piccolo paese di San Mauro di Romagna.
E qui, tra le sconfinate aperture sui campi coltivati che caratterizzano quest’ampia parte di terre, matura la sua poetica, individuando nell’infanzia e nel focolare domestico un luogo rassicurante dove rifuggire dal peso della vita.
Nel centro del piccolo paese, a poca distanza dalla centrale Piazza Mazzini, sorge ancora la sua casa natale, oggi divenuta un museo dedicato alla memoria.
Al suo interno sono conservati cimeli appartenuti alla madre, la sua culla, vari oggetti originali dell’epoca e documenti, tra cui quasi tutte le prime edizioni delle sue opere.
Ma il cuore pulsante rimane lo studio del letterato con la scrivania, il leggìo, le sedie e le librerie, tutte legate al periodo in cui insegnò letteratura italiana all’università di Bologna.
Casa Museo Secondo Casadei - Savignano sul Rubicone (FC)
Non c’è nessuno in Italia che non abbia mai sentito il nome di Secondo Casadei (Sant’Angelo di Gatteo, 1906 – Forlimpopoli, 1971) oppure ballato al ritmo di una delle sue canzoni.
Considerato il più grande interprete della musica folkloristica romagnola, è difatti considerato il creatore del fenomeno musicale del ‘liscio’.
Ha firmato motivi di grande popolarità, come Romagna Mia, e insieme al nipote Raoul ha esporto in tutto il mondo lo spirito gioviale della Romagna con la sua Orchestra Spettacolo Secondo & Raoul Casadei.
La sua casa-museo a Savignano sul Rubicone coincide oggi con la sede delle edizioni musicali Casadei Sonora, da lui fondate e dirette dalla sua famiglia, e il suo studio posto nell’abitazione accanto, in cui visse dal 1957 al 1971.
A Rimini e Gambettola con Federico Fellini
Quando si parla di Federico Fellini (Rimini, 1920 – Roma, 1993), poche sono le novità da aggiungere alla vasta bibliografia che lo riguarda. Celebre in tutto il mondo, è stato uno dei registi più visionari della storia del cinema, riconosciuto a livello internazionale con numerosi Oscar e premi alla carriera.
Con il suo inconfondibile accento romagnolo e una fantasia trasognante, Fellini ha raccontato l’Italia degli anni ’50 e ’60, immergendola in una cornice fantastica, solitaria e magica.
Sebbene abbia trascorso gran parte della sua vita altrove, accanto all’inseparabile Giulietta Masina, il ricordo e la passione per la Romagna, sua terra d’origine, non lo hanno mai abbandonato. Questo legame si rifletteva nel suo modo fatalistico e ironico di affrontare la vita
Oggi, è possibile esplorare la Rimini di Fellini attraverso un percorso speciale, che, sebbene non abbia mai ospitato le riprese dei suoi film, rimane la città che più di tutte ha influenzato il suo immaginario artistico.
L’itinerario, articolato in 8 tappe e ½, inizia dal nuovo FM – Fellini Museum, il più grande e innovativo spazio espositivo al mondo dedicato al genio e all’eredità poetica di Fellini, suddiviso in tre location: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta.
E così oggi è possibile effettuare un percorso nella sua Rimini la quale, nonostante non abbia mai ospitato nessuno dei suoi film, rimane la città che più di altre ne ha influenzato l’immaginario artistico.
Un altro luogo fondamentale legato alla figura di Fellini è situato a Gambettola, lungo la via Emilia, poco lontano da Rimini. Qui sorge la casa dove il celebre regista trascorse la sua infanzia insieme ai non Casa Fellini, ancora oggi esistente, è una vivida testimonianza del legame indissolubile tra il regista e la sua terra natale, destinata a diventare un centro per le arti cinematografiche e circensi.
Casa dei Mandorli - Pennabilli (RN)
Amico e stretto collaboratore di Fellini, Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920 – 2012) nacque a Santarcangelo di Romagna negli anni ’20 del secolo scorso.
Da qui partì alla conquista del mondo del cinema attraverso la sua poesia, firmando alcune delle scenografie più importanti della produzione italiana.
Antonioni, De Sica, Monicelli, Rosi, Bellocchio e poi ovviamente Fellini furono alcuni dei grandi registi con cui lavorò nel corso della sua vita, affiancano a quest’attività altre forme di arte come il teatro, la pittura e, da ultimo, la scultura.
Dopo anni trascorsi fuori dalla Romagna, nel 1984 decise di tornare a vivere nella sua terra natia, rifugiandosi tra le colline della Val Marecchia nel borgo di Pennabilli, paese storicamente legato alla nobile famiglia dei Malatesta.
Tra i silenzi e le verdi valli di questo luogo incontaminato, continuò a coltivare la sua immaginazione sviluppando I luoghi dell’anima, un vero e proprio museo all’aperto realizzato nei giardini del paese in cui ancora oggi è possibile perdersi tra installazioni, pitture, sculture e ceramiche. Qui si trova anche la cosiddetta Casa dei Mandorli, dove visse il poeta dal 1989 fino agli suoi ultimi giorni.
A questo si aggiunse qualche anno più tardi l’inaugurazione nella sua amata Santarcangelo del Museo Tonino Guerra, in cui scoprire il lato più artistico e onirico del poeta attraverso la sua arte.
Casa Ariosto - Ferrara
Tutti conoscono Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 1474 – Ferrara, 1533). Lo abbiamo studiato sui banchi di scuola, leggendo e analizzando il suo grande poema letterario l’Orlando Furioso, pubblicato per la prima volta nel 1516.
Questo fantastico narratore di eroi e paladini, romanzesche imprese, incantesimi e magie, nonostante fosse al servizio di una delle corti rinascimentali più importanti d’Europa, gli Este, predilesse vivere lontano dai “riflettori” nella quiete della sua abitazione, acquistata nel cuore di Ferrara in contrada Mirasole.
Oggi, al suo interno ritroviamo un museo dedicato alla sua memoria con moltissimi pezzi autografi e una chicca su tutte: l’edizione originale dell’Orlando Furioso illustrata da Gustave Dorè.
Casa Museo Remo Brindisi - Comacchio (Lido di Spina)
Grande artista del Novecento, Remo Brindisi (Roma, 1918 – Lido di Spina, 1996) viene riconosciuto a pieno titolo come un pittore di straordinario valore, tanto che le sue opere oggi sono esposte in oltre 40 collezioni museali italiane e straniere.
Tra il 1968 e il 1973, in collaborazione con l’architetto e designer Nanda Vigo, decise di avviare un progetto ambizioso a Lido di Spina (Comacchio), a due passi dal mare.
Ispirandosi al movimento della Bauhaus, costruì una dimora che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto sintetizzare senza soluzione di continuità una doppia funzione, casa privata/luogo di lavoro da una parte e spazio museale dall’altra.
La Casa Museo Remo Brindisi, definita da lui stesso “Museo Alternativo”, oggi raccoglie circa duemila esemplari e documenta tutte le principali correnti pittoriche del Novecento a livello internazionale.
Si va da Segantini e Medardo Rosso a Modigliani, Boccioni, De Chirico, Severini, Casorati, Sironi, de Pisis, fino a Fontana, Burri, Capogrossi, Licini, Vedova, Rotella e Manzoni. Tra gli artisti stranieri figurano Picasso, Braque, Mirò, Chagall, Matisse, Klee, Appel, Sebastian Matta.
In un apposito padiglione dedicato alla scultura, sono presenti anche oltre cento opere plastiche tra le quali esemplari di Giacometti, Moore, Melotti e Ceroli.
Per volere testamentario del Maestro, l’edificio e il suo contenuto sono di proprietà del Comune di Comacchio e aperti al publico nei mesi estivi, solitamente da marzo a ottobre.
Le case e gli studi dei personaggi illustri presenti in Romagna sono molte di più rispetto a quanto ho indicato in questa veloce selezione.
Se volete conoscerle tutte, ecco il link diretto all’archivio delle singole schede realizzate a seguito di un puntuale censimento condotto dal Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
Potrebbe interessarti
Musei Curiosi in Emilia-Romagna | La Romagna
di Daniela De Blasio /// Novembre 17, 2017
Musei Curiosi in Emilia-Romagna | Bologna e dintorni
di Daniela De Blasio /// Dicembre 1, 2017
Conosci la nostra newsletter?
Ogni primo del mese, una email con contenuti selezionati ed eventi in arrivo.
Musei Curiosi in Emilia-Romagna | L’Emilia
di Daniela De Blasio /// Novembre 24, 2017
Marco
Dimore di personaggi illustri in Romagna / Ludovico Ariosto / Ferrara.
Ferrara non è in Romagna
Elisa Mazzini
Ciao Marco, so che può sembrare strano perché per tradizione siamo abituati a pensare a Ferrara come a una città emiliana, ma secondo la attuale legge regionale Ferrara è compresa nella Destinazione Turistica Romagna.