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Cosa fare con i bambini a Reggio Emilia e dintorni

di /// Agosto 22, 2022
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

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Reggio Emilia è famosa nel mondo per il suo Reggio Emilia Approach®, la filosofia educativa basata sul concetto dei 100 linguaggi del bambino: si tratta di un approccio educativo –  ideato e sviluppato nel secondo Dopoguerra dal pedagogista Loris Malaguzzi e riconosciuto come uno dei 10 migliori metodi educativi esistenti – che vede il bambino protagonista attivo del suo percorso di crescita.

Una città e un territorio in cui il tessuto sociale ha reso possibile la nascita e la diffusione di un’eccellenza del genere, non può certo essere da meno nelle attività pensate o adatte anche ai più piccoli!
Ecco quindi dieci idee su cosa fare a Reggio Emilia e dintorni con i bambini.

Fare una gita in bici fino alla Reggia di Rivalta

A sud di Reggio Emilia si estende un’enorme spazio verde di oltre 5.5 km molto amato e frequentato dai locali: è il Parco del Crostolo, raggiungibile dal centro della città con uno storico percorso ciclo-pedonale (presente fino dal 1700) chiamato passeggiata Estense, perché da Corso Garibaldi conduce alle porte del parco, si addentra nel verde e prosegue fino alla scenografica Reggia di Rivalta (da non confondere con il Castello di Rivalta nel piacentino), una “piccola Versailles” appartenuta alla Duchessa Carlotta d’Orléans e al suo sposo, il principe Francesco, figlio del Duca Rinaldo I d’Este.
La passeggiata nel complesso è lunga 6 km, tre dal centro al ponte di San Pellegrino, tre dal ponte alla Reggia.

Passeggiare tra le caprette e accarezzare gli asini

Sempre all’interno del Parco del Crostolo, c’è un’area di 2.8 km chiamata Parco delle Caprette per via della presenza di alcune caprette tibetane libere di aggirarsi all’interno dell’area verde. Nell’area sono presenti anche numerosi giochi dove i bambini possono divertirsi in sicurezza.
Non lontano, all’interno del Parco del Mauriziano (compreso nel più ampio Parco del Rodano), si trova invece la Casa degli Asini, un’asineria didattica che da oltre 20 anni promuove l’utilizzo educativo dell’asino in quanto animale lento, osservatore e pacifico e propone attività esplorative nella natura: l’occasione ideale per familiarizzare con questo animale, fare passeggiate e riposare nell’ombra del boschetto dove anche Lodovico Ariosto amava fermarsi.

Bambino e asino Ph. Asinomondo, il mondo degli Asini di Reggio Emilia
Ph. Asinomondo, il mondo degli Asini di Reggio Emilia

Vedere dal vivo un Capodoglio e una Balena

All’ultimo piano del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (un ex convento francescano convertito in museo nel 1830) si trova un vero e proprio capodoglio imbalsamato, un esemplare di circa 7 metri che nel 1938 dalle rive dell’Adriatico, nei pressi di Senigallia, giunse curiosamente fino a Reggio Emilia, dove venne accolto all’interno della collezione di zoologia Antonio Vallisneri dei Musei Civici.
Sempre all’interno del Palazzo, da non perdere con i bambini segnaliamo i resti della balena Valentina, un cetaceo fossile di 3 milioni e mezzo di anni fa rinvenuto sulle colline reggiane della Valle del Secchia, e la raccolta di fauna africana del barone Raimondo Franchetti.

Scoprire la storia della bandiera italiana

Tra i numerosi musei presenti in città e poco distante dal Palazzo dei Musei di cui abbiamo appena parlato, si trova il Museo che racconta la storia del Tricolore, la bandiera italiana nata proprio a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797.
La collezione, allestita all’interno del Palazzo del Comune nei locali accanto alla Sala del Tricolore, si articola su tre piani e comprende documenti relativi alle diverse forme che la bandiera nazionale ha assunto fino alla fine dell’epoca napoleonica e l’importante nucleo di opere del progetto Novanta artisti per una bandiera.
I più piccoli possono scoprire la storia e i personaggi legati alla nascita del vessillo anche attraverso il breve racconto illustrato Fumetto Tricolore.

Sala del Tricolore | Ph. @museicivicire
Sala del Tricolore | Ph. @museicivicire

Visitare la Casa dei Burattini

Il grande burattinaio – reggiano d’adozione – Otello Sarzi, scomparso nel 2001, ha lasciato in eredità alla  comunità reggiana una ricchissima collezione di burattini e marionette, da cui nel 2019 è nata, a Corte Tegge – a circa 8 km dal centro di Reggio Emilia, “La Casa dei Burattini di Otello Sarzi”, che è visitabile su prenotazione.

Esplorare un’oasi del WWF

A circa 9 km dal centro di Reggio Emilia, nella frazione di Marmirolo, si trova l’Oasi WWF Marmirolo, un’area di protetta in cui nidificano e si riproducono un numero elevatissimo di uccelli. L’oasi è aperta tutti i fine settimana e i festivi da marzo a giugno e da settembre a novembre e la visita dura circa un’ora lungo un sentiero ad anello intorno ai due stagni, con soste all’interno dei tre capanni per avvistamento. I più fortunati potranno osservare dal vivo attraverso binocoli e canocchiali (messi a disposizione dei visitatori e delle scolaresche) numerose specie, come l’airone cinerino, il germano reale, il falco pescatore, il beccaccino e il martin pescatore.

Fare un’escursione alla Pietra di Bismantova

La Pietra di Bismantova è quel massiccio roccioso dall’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave che spicca e contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Reggiano. Già segnalata tra le escursioni da fare con i bambini in Emilia Romagna, il territorio attorno a questa scenografica Pietra offre ben sei percorsi di difficoltà medio-facile, oltre al percorso “Cuore nel Parco” adatto anche a chi ha disabilità motorie.

Pietra di Bismantova | Ph. @elisa_lusu via Instagram
Pietra di Bismantova | Ph. @elisa_lusu via Instagram

Osservare come nasce il Parmigiano Reggiano

Tutte le mattine all’alba in Emilia c’è una piccola ma importante magia che si ripete: nei caseifici il latte si trasforma in Parmigiano Reggiano, che inizia il suo percorso di maturazione per diventare il “Re dei Formaggi”. L’intero processo produttivo è molto affascinante a tutte le età, ma per i più piccoli può essere un perfetto momento non solo di apprendimento della tradizione agricola locale, ma anche di educazione nei confronti dell’alimentazione e della cultura gastronomica in generale.

Scoprire la natura (e l’ecologia) in sicurezza

Nel reggiano sono presenti alcuni parchi avventura che permettono ai bambini di fare esperienze avventurose tra i boschi in tutta sicurezza: nel Parco Matildico di Montalto ci sono percorsi acrobatici aerei, passerelle sospese e si può andare in canoa sul lago; Cerwood a Cervarezza (all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano) è invece il parco avventura più grande d’Italia, con ben 27 percorsi differenti di cui 7 esclusivamente per bambini.
L’Ecoparco di Vezzano sul Crostolo, invece, nasce per sensibilizzare adulti e bambini sull’ecologia e la sostenibilità ambientale, attraverso numerose attività; il parco è anche Fattoria Didattica e si può esplorare attraverso numerosi sentieri.

Visitare i Castelli di Matilde di Canossa

Quale modo migliore di imparare o ripassare la storia se non nei luoghi dove è stata scritta?
L’entroterra reggiano vanta un passato di grande importanza: proprio a Canossa e nelle terre circostanti, infatti, visse e dominò la Grancontessa Matilde, una delle più importanti e potenti figure femminili del Medioevo. In tutta Europa ancora oggi si dice “andare a Canossa” per intendere piegarsi di fronte a un nemico, espressione che deriva dal celebre episodio storico dell’Umiliazione di Canossa.
Come testimonianza di questo celebre passato, il territorio è costellato di numerosi castelli, spesso sorti il luoghi panoramici davvero mozzafiato.

Castello di Rossena | Ph. @amdbruno via Instagram
Castello di Rossena | Ph. @amdbruno via Instagram


Per maggiori informazioni, visitate la pagina dedicata sul sito del Comune di Reggio Emilia.

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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