A spasso tra le 13 Città Slow dell’Emilia Romagna, la Rete Internazionale delle Città del Buon Vivere.
Il Movimento CittaSlow, nato in Toscana nel 1999, vuole allargare la filosofia di Slow Food al governo delle comunità locali e alla pratica del vivere quotidiano.
I Comuni che aderiscono, selezionati in base a una serie di requisiti di qualità (suddivisi in sei macro-categorie) hanno sottoscritto un manifesto per il rispetto dell’ambiente e del suo naturale ciclo stagionale, per la tutela della genuinità dei prodotti, per la salvaguardia delle tradizioni culturali e artigianali proprie del territorio.
Un modo di abitare e amministrare ecologicamente corretto, rispettoso del locale e della qualità di vita di tutti.
“Buon Vivere”, insomma, vuol dire mettere al centro la lentezza come valore di vita, di produzione e consumo, “per accorgersi ancora e sempre dei sapori, dei colori, dei profumi della città e del mondo“.
Seguiteci allora in questo viaggio regionale che, dall’entroterra di Parma alle colline di Rimini, ci porta scoperta della gioia di un dolce e quieto vivere quotidiano:
- Borgo Val di Taro (PR) detto anche Borgotaro – Qui storia, natura, eventi e gastronomia si fondono rendendo questo borgo un’isola felice in posizione strategica, non lontano da Parma ma anche dalle regioni vicine (Toscana e Liguria), raggiungibili attraverso passi montani.
- Brisighella (RA) – Già tra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del TCI, grazie alle sue terme, al patrimonio storico-artistico, enogastronomico e naturalistico, è l’ideale per un soggiorno dedicato al benessere, alla cultura e ai piaceri della tavola.
- Castel San Pietro Terme (BO) – A pochi passi dalla Via Emilia, in quella terra di cerniera tra l’Emilia e la Romagna, la cittadina offre le migliori tradizioni di entrambe, con un forte appeal per chi è interessato a terme, salute, benessere e sport, grazie anche al golf club comunale.
- Castelnovo ne’ Monti (RE) – Con il suo paesaggio di media montagna attraversato da morbide vallate, è perfetto per un turismo ecosostenibile tra il Parco Nazionale Tosco Emiliano e i Castelli Matildici.
- Fontanellato (PR) – Tipico paese padano (già Bandiera Arancione TCI), nella sua Rocca, circondata da una grande fossato, custodisce un prezioso affresco del Parmigianino.
- Galeata (FC) – Tra le vie silenziose e gli angoli nascosti di questa cittadina si respira ancora l’influenza toscana, amalgamata a quella romagnola nel dialetto, nelle tradizioni, nella gastronomia, con resti romani e castelli medievali tutti da scoprire.
- Novellara (RE) – La storia della piccola e accogliente cittadina reggiana, a metà strada tra Parma, Modena e Mantova, è legata alla famiglia Gonzaga, che la fece diventare la seconda delle signorie gonzaghesche.
- Pellegrino Parmense (PR) – Il suo castello, la cui fondazione si deve alla famiglia dei Pallavicino, domina la Val Ceno e il paese; per secoli ha resistito a cruenti assalti ed è stato teatro di una misteriosa leggenda.
- Santa Sofia (FC) – La cittadina, abitata sin dall’antichità, sorge sul rive del fiume Bidente e ospita uno dei centri visita del Parco delle Foreste Casentinesi, distinguendosi anche per la sensibilità per l’arte contemporanea.
- Santarcangelo di Romagna (RN) – Il borgo riminese ha un forte legame con il proprio passato e le proprie tradizioni, mantenendo un corretto ritmo di vita, case e palazzi ben curati e piazzette sempre animate.
- Scandiano (RE) – Ai piedi dell’Appennino Reggiano è parte integrante del Parco culturale dell’Ariosto e del Boiardo: un percorso che tocca i luoghi che hanno ispirato i due grandi autori, senza dimenticare l’enogastronomia di qualità.
- Vigarano Mainarda (FE) – Territorio della bassa ferrarese cosparso di ville, case coloniche dimore e torri, che testimoniano il grande impulso agricolo del passato. Tradizioni, storia e cultura qui la fanno da padrone, per un interessante spaccato culturale.
- Zibello (PR) – Il borgo, situato nella bassa pianura padana tra Piacenza e Cremona, è un groviglio di canali e strade lungo il Po, regalando paesaggi dove flora e fauna sopravvivono pressoché indisturbate e il cui clima fa produrre l’eccellente Culatello di Zibello, diretto discendente della tradizione contadina locale.
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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