Alcune spoglie, alcune sfarzose, altre sobrie e altre ancora lussuose. Le facciate delle cattedrali dell’Emilia-Romagna sono opere d’arte a proprio modo, piccoli gioielli esposti a noi tutti accessibili che svelano – a volte molto a volte poco – di ciò che è custodito al loro interno.
Una cosa però è certa: chiese e basiliche, grazie al loro stile architettonico, riescono sempre a suggerirci il periodo storico di appartenenza.
Bizantini, romanici, gotici o rinascimentali, l’Emilia-Romagna è sicuramente un territorio che vanta edifici religiosi dai più disparati stili.
In attesa di poterle ammirare nuovamente in tutta la loro magnificenza, oggi vi porteremo con noi ad osservare le più belle facciate delle basiliche in Emilia-Romagna.
Cattedrale di Santa Maria Assunta (Parma)
Luogo: Parma
Anno: costruzione ante 1074, completamento 1178 (rifacimenti decorativi fino al XVI secolo)
Stile architettonico: arte romanica
Insieme all’adiacente battistero, il duomo di Parma è sicuramente uno dei testimoni più importanti dello stile romanico padano. La sua struttura architettonica è particolarmente complessa, visto che i lavori si protrassero per quasi quattro secoli (XI – XVI secolo).
Grandi artisti lavorarono alla sua edificazione, a partire da personalità di spicco come lo scultore romanico Benedetto Antelami (1150 – 1230 circa) e il genio del barocco Antonio Allegri detto il Correggio (1489-1534).
La facciata del tipo a capanna si presenta in pietra solida, suddivisa in ben tre ordini sovrapposti.
Il primo ospita i tre portali di accesso al duomo. Quelle centrale è degno di nota: mostra infatti un protiro con leoni stilofori eseguiti nel 1281 da Giambono da Bissone e sul bordo inferiore una sequenza scultorea a bassorilievo (primi decenni del XII secolo) raffigurante la successione dei mesi a partire da quello di marzo.
Il secondo ordine è occupato da due ordini di loggette percorribili a trifore con colonnine in marmo veronese; il terzo, infine, da una galleria continua che segue gli spioventi del tetto.
Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)
Luogo: Ferrara
Anno: a partire dal XII secol, completamento XVII secolo
Stile architettonico: arte romanica e gotica
Monumento simbolo della città di Ferrara, la cattedrale di San Giorgio è la perfetta sintesi di tutte le epoche storiche che hanno segnato nel corso dei secoli la capitale estense.
Opera del maestro Nicholaus, ha visto l’intervento di numerosi artisti, dall’abside pensata da Biagio Rossetti, al campanile progettato da Leon Battista Alberti, rimasto incompiuto.
La facciata, dalla particolarissima struttura a tre cuspidi, è un capolavoro. Risalente al 1135, si mostra come un affascinante insieme di simboli alchemici, numeri e ricorrenti geometrie sacre che da sempre attirano curiosi e studiosi.
Studiando con attenzione la facciata è possibile rendersi conto della grande presenza di vegetazione tra gli intrecci che ricoprono l’intera struttura cristiana: una natura alchemica che tramuta difatti l’intera cattedrale in un gigantesco albero della vita.
A un primo sguardo si possono notare chiaramente due differenti stili: al romanico nel registro inferiore segue, infatti, il gotico nella parte superiore arricchito, oltre da numerose arcatelle e finestroni strombati, da un magnifico Giudizio Universale contenente una statua della Vergine e il Bambino, opera della prima metà del Quattrocento.
Infine, all’entrata della cattedrale di Ferrara è impossibile non notare le mostruose figure della facciata a ricordare quasi ai credenti la presenza del male nel mondo.
Basilica di San Petronio (Bologna)
Luogo: Bologna
Anno: 1390, completamento 1663
Stile architettonico: arte gotica italiano
Nonostante sia ampiamente incompiuta, San Petronio è una delle chiese più vaste d’Europa. È il sesto edificio religioso d’Italia più grande dopo il Duomo di Milano e di Firenze e rispetto a quanti credono erroneamente non è la cattedrale della città, il cui primato spetta invece alla vicina cattedrale di San Pietro.
Antistante la celebre Piazza Maggiore, le sue misure sono notevoli: 60 metri di larghezza per 51 metri d’altezza. Il tutto diviso in due fasce orizzontali: la parte inferiore presenta un sontuoso rivestimento marmoreo progettato da Antonio di Vincenzo alla fine del Trecento, mentre la parte superiore è “nuda”, con una parete in laterizio mai rivestita.
Oggi la facciata è uno dei simboli di Bologna e nessuno si sognerebbe di intervenire su di essa, ma per secoli, almeno fino al 1933, il suo completamento fu al centro di numerose dispute.
Queste portarono, a partire dal Cinquecento, alla formulazione di innumerevoli progetti, cui si dedicarono anche artisti del calibro di Baldassarre Peruzzi, Giulio Romano e Andrea Palladio.
Basilica di Sant'Apollinare in Classe (Ravenna)
Luogo: Ravenna
Anno: VI secolo
Stile architettonico: arte paleocristiana e bizantina
Definita da alcuni come il più grande esempio di basilica paleocristiana al mondo, la basilica di Sant’Apollinare in Classe sorge a sud di Ravenna in un’area un tempo cimiteriale, a circa 8km dal centro storico.
Celebre in tutto il mondo per le decorazioni musive dell’abside tanto da essere proclamata Patrimonio dell’Umanità, all’esterno si rileva semplice e lineare nelle forme architettoniche, riprendendo il classico modello basilicale ma carettizandosi con l’originale campanile del IX secolo tipico dell’area ravennate.
Completamente costruita in mattoni a vista (i cosiddetti “giulianei” dal nome del banchiere che finanziò la sua costruzione Giuliano Argentario), la facciata in parte rifatta come altre parti della chiesa, è preceduta da un ampio nartece, tra l’altro bombardato nel corso del Secondo Conflitto Mondiale, e sotto cui oggi si trovano marmi e iscrizioni.
Cattedrale di Santa Colomba (Rimini)
Luogo: Rimini
Anno: IX secolo, ricostruita nel XII secolo in stile gotico, inizio rifacimento nel 1447 circa in stile rinascimentale
Stile architettonico: arte rinascimentale con alcuni elementi gotici
La facciata del grande Tempio Malatestiano fu realizzata da Leon Battista Alberti su richiesta di Sigismondo Malatesta negli anni a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Con il suo progetto, il celebre architetto rinascimentale cercò di incapsulare la precedente chiesa in un nuovo complesso in pietra d’Istria attraverso un’opera generalizzata di restauro.
Ispirandosi agli antichi stilemi dell’architettura trionfale romana, e alla proporzionalità della sezione aurea, la facciata non fu completata. Grazie però a una moneta commemorativa del 1450, sappiamo che il progetto prevedeva un fastigio nella parte centrale e un enorme cupola emisferica alle spalle.
La facciata che oggi ammirariamo poggia su di un alto basamento in pietra d’Istria, incorniciato da cordoni tratti dalla base dell’Arco d’Augusto e decorato con uno stupendo fregio a bassorilievo composto da ghirlande.
Ognuna di queste ghirlande contiene quattro tipi di scudi malatestiani: l’elefante, la “I” e la “S” intrecciate (sigla di Sigismondo e di Isotta), la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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