Di tutte le città dell’alta romagna,
Cesena è la più segreta
(Sergio Zavoli, I giorni della meraviglia, 1994)
Con il suo défilé di verdi colline, adorne di vigneti e frutteti, a metà strada tra il blu del mare e il verde della natura, CESENA si adagia nel cuore dell’Emilia-Romagna, a cavallo della storica Via Emilia.
Storicamente nota, se pur con qualche forzatura, come la “Città dei Tre Papi”, oggi si presenta come un centro molto vivace, contraddistinto da una cucina saldamente ancorata alle tradizioni della Romagna e un polo universitario moderno e dinamico.
Lontana dal turismo di massa, ma non per questo deficitaria di bellezza e attrattiva culturale, la città si fa portavoce di valori storici, artistici e ambientali che poco hanno da invidiare ad altre città della regione.
Il centro storico, con la sua caratteristica forma a scorpione, è uno dei più integri di tutta la Romagna: brulica di locali e bar che al calare della sera si animano di calde voci e risate divertite, sinonimo di allegria e benessere.
Dall’Appennino tosco-romagnolo accoglie il Fiume Savio che, proseguendo il suo percorso verso l’Adriatico, attraversa l’abitato moderno.
Più in là si estende l’antico centro storico al cui interno monumenti e palazzi raccontano una storia secolare che, pur avendo origini ancor più antiche, si sofferma e dà lustro al governo della città durante il periodo tardo medievale e rinascimentale.
Sotto la signoria dei Malatesta (1378-1465) Cesena conobbe un’epoca di magnificenza, capace di regalare alla città il volto odierno che ancora oggi, nonostante il trascorrere del tempo, conserva.
Furono quest’ultimi a disegnare l’abitato con le mura, tuttora conservate integralmente ma soprattutto a impegnarsi nella riedificazione della Rocca che, dall’alto del colle Garampo, domina tutta la città, confermandosi come una delle più grandi fortificazioni e meglio conservate di tutta la Romagna.
Durante tutto l’anno musica dal vivo, eventi enogastronomici e culturali contraddistinguono questa città a misura d’uomo che, di volta in volta, si veste e si sveste di frenetica allegria.
Tra questi: la rassegna A cielo aperto, il Festival Internazione del Cibo di Strada® e quello di Piazze di Cinema dedicato alla settima arte, le feste danzanti nella cornice del Teatro Verdi, oltre a sagre e iniziative della tradizione come la Fiera di San Giovanni (24 giugno) legata al santo patrono della città.
Da ultimo la buona cucina. Ogni visitatore di certo non può dimenticare di fare una sosta in uno dei tanti ristoranti del centro o presso uno dei numerosi chioschi sparsi sul territorio, dove vengono serviti, ancora calde di cottura, piadine e crescioni, simbolo universale della Romagna gastronomica.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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