La Romagna è una terra dove la storia è stata scritta da potenti famiglie e dinastie, come gli Sforza, i Medici e i Malatesta. Molti castelli ne sono ancora oggi la testimonianza.
Ecco 6 castelli in Romagna con terme nelle vicinanze (entro 30 km).
Castelli e Terme in provincia di Ravenna
Rocca Sforzesca di Bagnara
Eretta dai signori di Imola Riario-Sforza sulle rovine del castrum medievale edificato dai Visconti, ad oggi la Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna è considerato da molti un capolavoro dell’arte fortificatoria italiana del XV secolo.
Notevoli anche il cortile centrale, che conserva ancora l’aspetto rinascimentale, alcuni ambienti interni con soffitti lignei originali e la scala a chiocciola: 78 monoliti in arenaria sovrapposti, tutti caratteristici del “bello stile cinquecentesco”.
La riconversione del complesso da uso militare a uso civile iniziò solo nel Settecento ed oggi la Rocca è sede il Museo della città.
Se volete coniugare cultura e relax, potete scegliere il borgo che più vi aggrada: in pianura, per gustare il dolce miele delle Terme di Castel San Pietro, o sulle colline romagnole, alle Terme di Riolo, un centro benessere per tutta la famiglia.
Castelli e Terme in provincia di Forlì-Cesena
Rocca di Castrocaro
La prima testimonianza risale al 961 anche se la rupe su cui è situata fu abitata fin dal neolitico. Fin dalla sua costruzione (1118) la Rocca è sempre stata facilmente difendibile grazie alla posizione elevata di difficile accesso. Sotto il regno del Papato e la reggenza del Re di Napoli Roberto d’Angiò il castello passò da residenza feudale a presidio militare e sede di tribunale alla fine del ‘200.
Divenne strategica agli inizi del ‘400, quando la Repubblica di Firenze annette il borgo di Castrocaro, per oltre 20 anni capoluogo della Romagna Toscana.
La Fortezza è composta da tre distinte opere architettoniche e difensive – il Girone (parte più antica che risale a prima del Mille), la Rocca (espansione due-trecentesca) e gli Arsenali Medicei (esempio di architettura fortificata rinascimentale unica in Italia per ampiezza e tipologia) – e oggi ospita il Museo Storico-archeologico che espone armi, maioliche, dipinti, arredi e suppellettili antiche e l’Enoteca dei Vini Pregiati Locali.
Il biglietto comprende anche il Cortile delle Armi, la Corte, la Chiesa di Santa Barbara, la Torre delle Prigioni, le Grotte trogloditiche ed il cosiddetto “Balcone dell’Acquacheta” ampia terrazza da cui ammirare un panorama mozzafiato che spazia fino al monte Falterona.
Rocca di Bertinoro
La Rocca del borgo di Bertinoro si erge sulla sommità del colle Cesubium fin dal X secolo.
La struttura medioevale è stata oggetto di rimaneggiamenti più volte. La più rilevante avvenne alla fine del Cinquecento quando diventa palazzo vescovile.
Nel corso dei secoli è stata la sede dei Conti di Bertinoro e dei Malatesta ma anche di Caterina Sforza e Cesare Borgia, per divenire residenza vescovile alla fine del XVI sec.
Dal 1994 è sede del Centro Residenziale Universitario e dal 2005 ospita nelle antiche sotterranee cisterne per la raccolta dell’acqua il Museo Interreligioso, unicum assoluto in Italia, dove ammirare luoghi, gesti e oggetti che legano la storia dell’uomo ai culti delle tre religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo, Islam.
Se scegliete uno di questi due castelli nella provincia di Forlì, potrete rilassarvi alle Terme di Castrocaro, un complesso di edifici che dal 1938 offre trattamenti di benessere per il corpo.
Castelli e Terme in provincia di Rimini
Rocca Malatestiana di Montefiore Conca
Questo castello medievale, arroccato su una collina di Montefiore Conca, al centro della Valconca, fu trasformato in fortezza militare e residenza da Malatesta Guastafamiglia. Nel corso degli anni è stato un importante crocevia e punto di incontro, dal re d’Ungheria nel 1347 a Sigismondo di Lussemburgo, re di Boemia, fino ai papi Gregorio XII e Giulio II, solo per citarne alcuni.
Poiché Sigismondo Pandolfo Malatesta era solito nascondere le sue medaglie nelle pietre delle sue fortezze, la leggenda vuole che qui si nasconda anche parte del famoso “tesoro di Sigismondo”.
Durante la visita, i visitatori possono passeggiare tra scavi archeologici, una mostra di reperti, maestose sale di rappresentanza con affreschi risalenti alla metà del 1300, ricostruzioni storiche e terrazze panoramiche.
Gli adulti possono godere di visite guidate, degustazioni, spettacoli teatrali e musicali, mentre gli studenti possono partecipare a visite guidate a tema e laboratori didattici.
Rocca Malatestiana di Santarcangelo di Romagna
Già nel Codice Bavaro, alla fine del IX secolo, si fa riferimento ad un castello chiamato Santarcangelo posto sul Mons Iovis a cui segue la presenza accertata di Federico Barbarossa nel 1164. Dalla prima metà del XIII secolo, tra alterne vicende nella lotta fra Guelfi e Ghibellini, il dominio su Santarcangelo passò gradualmente ai Malatesta che grazie all’opera di Sigismondo Pandolfo (1447) dette al fortilizio la configurazione che ancora oggi conserva.
Seguirono poi i da Montefeltro, i Borgia, i Veneziani fino alla Santa Sede che lo cedette in enfiteusi a vari signori ed oggi è proprietà dei Colonna di Paliano. Visto il presidio di Gianciotto intorno al 1288 alcuni studiosi si sono persuasi ad ambientare proprio qui il racconto dantesco di Paolo e Francesca.
La rocca, a pianta quadrangolare, presenta il grande mastio a strapiombo sul paese sottostante e tre torri poligonali oltre a tutta la cortina muraria caratterizzata da alte scarpature, di matrice malatestiana.
Essendo sede dell’Associazione Sigismondo Malatesta, è facile imbattersi durante la visita in un gruppetto di cortigiane intente a raccontare leggende del passato o in qualche ardimentoso duello fra cavalieri muniti di scudi e spade.
Rocca Malatestiana di Verucchio
Conosciuta anche con il nome “Rocca del Sasso” per la sua posizione sullo sperone roccioso che domina il paese, la valle e la pianura fino al mare Adriatico, la Rocca di Verucchio è possedimento Malatestiano dal XII secolo, le cui tracce più antiche sono visibili nei sotterranei. Fu qui che nacque Malatesta da Verucchio, citato da Dante nell’Inferno come Mastin Vecchio anche se l’ampliamento della rocca si deve a Sigismondo Pandolfo (1449).
Di forma rettangolare allungata con robusta torre centrale a saldatura di due corpi sfalsati è interamente visitabile, dalla corte interna alla torre dell’orologio e alla Sala Grande, dove sono esposte numerose armature e l’albero genealogico della casata dei Malatesta.
Da non perdere il terrazzo panoramico che fa spaziare lo sguardo sugli antichi possedimenti della casata romagnola.
Prima o dopo aver visitato i castelli di Rimini, prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi come i nobili del XV secolo: potete scegliere tra Riminiterme, direttamente sulla spiaggia, di fronte al mare, e Riccione Terme, immersa nel verde della pineta.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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