Per sentirti un signore di altri tempi tra le mura di una rocca, facendoti coccolare con un po’ di benessere termale da moderni cortigiani: che ne dici, l’idea ti stuzzica?
Per un break di cultura e relax, ecco le sette rocche tra Bologna e Modena che hanno località termali nel raggio di 30 km.
Castelli e Terme in provincia di Bologna
Rocca dei Bentivoglio di Bazzano
Anche se la leggenda la vuole costruita da Matilde di Canossa, che in realtà la ereditò a nove anni, le sue origini in difesa dalle invasioni barbariche risalgono a prima del Mille anche se la data è incerta.
Rocca molto ambita dai bolognesi, che la espugnano nel 1247 distruggendola portando le pietre alla vicina Monteveglio per la casa torre destinata ai loro funzionari, fu ricostruita da Azzo VIII d’Este tra la fine del 1200 e il 1300.
L’aspetto rinascimentale attuale si deve a Giovanni II Bentivoglio che la trasformò in “delizia” signorile destinata alle vacanze in campagna.
Nel corso dei secoli la struttura ha svolto varie funzioni: da sede del Capitanato della Montagna a carcere (nel 1799 vi fu rinchiuso Foscolo) da teatro a caserma, scuola e perfino abitazione privata.
Oggi è anche sede del Museo Civico Archeologico “Arsenio Crespellani” che conserva reperti provenienti dalla valle del Samoggia, del Lavino e del Reno, in un arco cronologico dal Mesolitico al Rinascimento.
Rocca Sforzesca di Dozza
La Rocca, le cui origini risalgono al Medioevo, è un complesso monumentale trasformato da Caterina Sforza in castello fortificato e adibito, in epoca rinascimentale, a fortezza nobiliare.
La sua posizione, al confine tra Bologna e la Romagna, è sempre stata strategica ed è stata motivo di numerose contese nel corso dei secoli. L’impianto attuale del palazzo (cortili, atrio, androne e scale) e la disposizione del piano nobile, sono per lo più riconducibili alla signoria dei Campeggi che la volle trasformare in sede di rappresentanza diplomatica e che lo abitò fino al 1960.
Nel complesso la rocca si presenta come casa-museo, offrendo una visita organizzata su tre percorsi: la Fortezza medievale e rinascimentale, la Residenza rinascimentale e la Residenza settecentesca. Al suo interno ospita un pilastro dell’enogastronomia regionale essendo sede dell’Enoteca regionale.
Se deciderai di visitare Bazzano potrai sperimentare il benessere termale nei centri termali cittadini delle Terme San Luca e Terme Felsinee provando, perché no, uno dei tanti trattamenti alla birra termale.
Se invece la tua scelta cadrà su Dozza potrai scegliere di rilassarti in un borgo: nella pianura emiliana alle Terme di Castel San Pietro, sulla collina bolognese alle Terme dell’Agriturismo o nell’entroterra romagnolo alle Terme di Riolo dove tra l’altro è possibile visitare la Rocca di Riolo.
Castelli e Terme in provincia di Modena
Castello di Spezzano
Il castello di Spezzano si trova a Fiorano Modenese, sulla prima pendice collinare. Di origine medievale, fu trasformato dalla famiglia dei Pio di Savoia dal 1529 in palazzo nobiliare; sono pochi gli elementi che tradiscono la sua origine castrense, tra cui il fossato, elementi del ponte levatoio e una torre angolare.
Il suo aspetto prevalente è quello di un’elegante residenza di campagna, destinata ad accogliere piacevolmente gli ospiti, con una bella corte porticata rinascimentale.
All’interno due importanti cicli pittorici cinquecenteschi, che rappresentano paesi, torri e castelli del feudo, rafforzano la dimensione di residenza nobiliare.
Oggi la dimora ospita al primo piano e nei sotterranei il Museo della ceramica di Fiorano, e nella torre pentagonale, una tempo sede delle prigioni, l’acetaia comunale.
Il castello-villa è circondato da un ottocentesco romantico parco, dotato di zona attrezzata per picnic e di un percorso ciclo-pedonale dal castello conduce alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano e i castelli di Nirano e Montegibbio. Una visita che offre una panoramica su tutto il territorio.
Castello di Formigine
Questo castello è un esempio perfetto dell’evoluzione architettonica da fortificazione medievale (la rocchetta) a residenza signorile rinascimentale (palazzo marchionale dai Marchesi Calcagnini).
Recenti scavi nella struttura, resa ancora più affascinante dalle merlature a coda di rondine e beccatelli, hanno rilevato che dove c’è il parco interno una volta c’era il fossato che separava il castello dal borgo medievale.
Mastio del Castello, la torre dell’orologio alta più di 30 metri. A congiungere la rocchetta e il palazzo marchionale lo spazio dedicato al corpo di guardia dove si manovravano i ponti levatoi.
Da visitare il Museo del Castello che grazie a suoni e voci riporta il visitatore al villaggio medievale mentre per ammirare il panorama circostante è necessario salire all’ultimo livello della Torre sud-est.
Tra le nobili famiglie che si sono succedute gli Adelardi, i Visconti, gli Estensi, i Pio e i Marchesi Calcagnini.
Rocca Rangoni di Spilamberto
La Rocca fu eretta dai modenesi per controllare il confine bolognese e il corso del Panaro e in origine l’accesso al castello, ora rivolto al paese, era nella posizione opposta, cioè verso il fiume.
La pianta rettangolare rileva l’origine castrense anche se sono evidenziate le trasformazioni in residenza signorile, per lo più dovute alla famiglia Rangoni di cui fu feudo per oltre 500 anni, come gli affreschi e lo scalone del 600 e il balcone settecentesco.
La posizione vicino al fiume e non lontana dalle colline le conferisce, da sempre, lo status di luogo di delizie. La bellezza originaria del Cortile d’Onore, recentemente restaurata, fa da cornice alla Corte del Gusto, luogo di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche.
Rocca di Vignola
La Rocca, edificata su roccia calcarea a strapiombo sul fiume tra la fine della dinastia carolingia e l’invasione degli Ungheri, è oggi disposta su cinque piani, dai sotterranei ai camminamenti di ronda.
Due le famiglie che hanno maggiormente contribuito alla trasformazione da struttura difensiva a dimora gentilizia, quella dei Contrari e dei Grassoni.
La stratificazione architettonica è evidenziata anche dai diversi materiali utilizzati: dal sasso di fiume della parte più antica ai mattoni in cotto dei periodi successivi.
Ogni piano assolveva ad una funzione diversa: il piano terra alla rappresentanza, il primo piano alla vita privata, il secondo alle truppe e alla servitù.
I sotterranei, una volta utilizzati come dispensa, furono anche adibiti rifugio antiaereo durante l’ultimo conflitto mondiale. Mentre i Camminamenti di Ronda con primaria funzione di controllo, in principio non erano coperti come li vediamo oggi. Delle tre torri, quella denominata di Nonantola è la più antica.
Tra le verdi colline di Sassuolo, ti aspetta la divina acqua delle Terme della Salvarola, poco distante da tutti e quattro i castelli modenesi, mentre dalla Rocca di Vignola sono comode da raggiungere anche le Terme Felsinee.
La rubrica Castelli e Terme è realizzata basandosi sull’elenco dei Castelli mappati dall’ IBC – Istituto Beni Culturali dell’Emilia Romagna
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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