Inserito all’interno del quadro più ampio delle vie di pellegrinaggio che da secoli attraversano Europa, il cammino di Sant’Antonio si sviluppa tra Veneto, Emilia Romagna e Toscana: un doppio percorso – fisico e spirituale – che passo dopo passo ripercorre i luoghi che agli inizi del XII secolo videro la presenza di uno dei più amati e venerati santi di tutta la cristianità.
Il cammino originario, denominato Ultimo Cammino, è alquanto breve e riveste un forte significato religioso. Si tratta di un itinerario di circa 24 km che coincide con il percorso che, da Camposampiero a Padova, Sant’Antonio, prossimo alla morte, effettuò il 13 giugno del 1231 nel tentativo di raggiungere la città veneta prima di esalare il suo ultimo respiro.
Il cammino di Sant’Antonio che però attraversa l’Emilia Romagna è un altro. Dal 2010, infatti, è attivo un itinerario, denominato Lungo Cammino, che, prolungando quello originale, va a toccare i luoghi legati all’evangelico peregrinare del Santo nel corso della sua vita. Pur avendo un marcato significato religioso, l’itinerario offre un’occasione unica per entrare in contatto con se stessi e con i territori che attraversa e seguire così una prospettiva diversa da quella che si potrebbe avere da un finestrino di un’automobile.
Partendo da Camposampiero/Padova, o più su da Venezia, l’itinerario si snoda verso sud per più di 400 km in direzione del Santuario di La Verna, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, famoso per essere stato il luogo in cui San Francesco ricevette le stigmate. Da qui, poi, si congiunge alla Via di Francesco in uno dualismo che, senza volerlo, collega quelli che furono i due più grandi santi dell’ordine.
La maggior parte del cammino (258 km circa) si sviluppa nella nostra Regione lungo strade per lo più naturalistiche. E così ci si imbatte nell’ex risaia di Bentivoglio con le sue ben 228 specie diverse di uccelli; nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa con scenari di inaspettata bellezza, dorsali nude e anfiteatri naturali che nascondono ingressi a grotte sotterranee di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa; nel Parco della Vena del Gesso Romagnolo con i suoi banconi di gesso cristallino e i suoi incantevoli percorsi turistici; e ancora nella spettacolare Cascata dell’Acquacheta, poco lontano da San Benedetto in Alpe, alle porte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con i suoi boschi incontaminati.
I Borghi Attraversati
Oltre ad attraversare splendidi luoghi naturali e città importanti come Bologna e Ferrara (quest’ultima tra l’altro mette a disposizione molti servizi per chi cammina o percorre le tappe in bicicletta), lungo il cammino si toccano anche alcuni dei borghi più suggestivi della Regione, soprattutto nel tratto dell’Appennino romagnolo.
Si parte da Dozza, conosciuta come la città dei muri dipinti e sede dell’Enoteca Regionale; la medievale Brisighella inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia e borgo “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano; il comune di Portico e San Benedetto nell’alta valle del fiume Montone, anch’essi Bandiera Arancione del Touring; e ancora Modigliana, famosa per i suoi ponti, la piccola Dovadola con l’Eremo di Montepaolo, prima dimora in Italia per Sant’Antonio, da cui partì per il suo percorso spirituale come predicatore e, infine, Rocca San Casciano, facente parte dell’associazione Borghi Autentici d’Italia.
Specifiche tecniche e servizi
Se siete interessati a intraprendere questo cammino, vi ricordiamo che è attivo principalmente da maggio a ottobre. Cercate quindi di evitare il periodo invernale, quando risulta difficile da percorrere soprattutto nei suoi tratti appenninici. In estate, poi, prestate attenzione al caldo estremo che caratterizza alcune zone scoperte, come quella del guado del Po e del tratto ferrarese.
Il numero delle tappe, e di conseguenza i chilometri, variano a seconda del luogo di partenza e del mezzo di movimento utilizzato (a piedi o in mountain bike). Diciamo che in linea di massima, se tenete buona la partenza dal Santuario di Padova, le tappe per raggiungere il Santuario di La Verna sono 21, a coprire una lunghezza di circa 408 km.
Veneto
- Tappa 0 (Ultimo Cammino) | Camposampiero – Padova (23,5 km)
- 1° Tappa | Padova – Monselice (22,2 km)
- 2° Tappa | Monselice – Rovigo (32 km)
- 3° Tappa | Rovigo – Polesella (21,3 km)
Emilia Romagna
- 4° Tappa | Polesella – Ferrara (22,6 km)
- 5° Tappa | Ferrara – Malalbergo (19,1 km)
- 6° Tappa | Malalbergo – Castel Maggiore (25,8 km)
- 7° Tappa | Castel Maggiore – Bologna (21,2 km)
- 8° Tappa | Bologna – Settefonti (19,1 km)
- 9° Tappa | Settefonti – San Martino in Pedriolo (18 km)
- 10° Tappa | San Martino in Pedriolo – Tossignano (16,7 km)
- 11° Tappa | Tossignano – Parco Naturale del Carné (23,0 km)
- 12° Tappa | Parco Naturale del Carné – Modigliana (17,0 km)
- 13° Tappa | Modigliana – Montepaolo (16,0 km)
- 14° Tappa | Montepaolo – Rocca San Casciano (22,7 km)
- 15° Tappa | Rocca San Casciano – Portico di Romagna (11,7 km)
- 16° Tappa | Portico di Romagna – San Benedetto in Alpe (16,3 km)
- 17° Tappa | San Benedetto in Alpe – Castagno D’Andrea (21,6 km)
- 18° Tappa | Castagno D’Andrea – Poggio Lastraiolo (12,7 km)
- 19° Tappa | Poggio Lastraiolo – Camaldoli (13,4 km)
Toscana
- 20° Tappa | Camaldoli – Badia Prataglia (16,0 km)
- 21° Tappa | Badia Prataglia – Santuario della Verna (20,9 km)
Lungo la strada l’itinerario è in gran parte segnalato. Non dappertutto, però. Per questo è sempre bene scaricarsi i tracciati direttamente dal sito ufficiale o in alternativa portare con voi una mappa di dettaglio.
Un servizio di rifugi e ristoro è costantemente aggiornato dall’associazione che gestisce l’itinerario (guardate qui se siete interessati). In ogni caso ricordatevi che lungo il percorso incontrerete diverse zone abitate e ben servite, pertanto sentitevi liberi di scegliere il posto in cui preferite dormire e mangiare.
Un’ultima cosa, infine. Se intendete ufficializzare il vostro cammino, non dimenticate di richiedere alla partenza da Padova la Credenziale e, una volta giunti al Santuario di La Verna, il timbro finale dai frati con la consegna dell’agognata Assidua. In quel momento sarete pellegrini a tutti gli effetti.
La rubrica “Emilia Romagna Slow” è realizzata nell’ambito del progetto Turismo Esperienziale dei Cammini con il Network degli Operatori e dei Cammini aderenti al circuito. Per qualunque tipo di informazione a riguardo vai sul sito camminiemiliaromagna.it o scrivi a: m.valeri@aptservizi.com
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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