Sono 15, sono uno diverso dall’altro per caratteri e caratteristiche, ma sono accomunati da una medesima voglia di riscattarsi e farsi conoscere: sono i Borghi più Belli d’Italia che si trovano in Emilia-Romagna.
Ve li presentiamo uno per uno, procedendo lungo la Via Emilia da Piacenza a Rimini:
Piacenza
- Castell’Arquato (PC), Medioevo tra i vigneti
- Bobbio (PC), tra cinema e leggenda
- Vigoleno (PC), il borgo fortificato
- Gualtieri (RE), il borgo dei Bentivoglio
Parma
- Compiano (PR), e il suo Castello
- Montechiarugolo (PR), con il suo maestoso castello ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano
Modena
- Fiumalbo (MO), un gioiello in pietra ai piedi del Monte Cimone
Bologna
- Dozza (BO), tra murales e vini DOCG
Ravenna
- Brisighella (RA), la culla dell’ospitalità
Forlì-Cesena
- Bagno di Romagna (RA), terme e natura della Romagna Toscana
Rimini
- Verucchio (RN), dagli Etruschi ai Malatesta
- San Leo (RN), terra di confine dal fascino misterioso
- San Giovanni in Marignano (RN), il granaio dei Malatesta
- Montefiore Conca (RN), una finestra sulla Val Conca
- Montegridolfo (RN), il borgo tra due fiumi
Il Club dei Borghi più Belli d’Italia, nato nel marzo del 2001 per volere dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ha l’obiettivo di promuovere il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani, che spesso rimangono fuori dai percorsi turistici più battuti.
Una marginalità che negli anni ha rischiato di causare in questi borghi spopolamento e abbandono, ma che oggi invece li ha resi i veri custodi della memoria e dell’identità più autentica del nostro Paese, un patrimonio intangibile che il Club si prefigge di preservare attraverso la sua attività di tutela, recupero e valorizzazione.
Per essere ammesso nel Club, ogni Comune deve soddisfare alcuni criteri indicati come requisiti essenziali nella Carta di Qualità e nel Regolamento, quali:
- avere non più di 2.000 abitanti nel Borgo e non più di 15.000 nel Comune di riferimento;
- possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato;
- farsi apprezzare per la qualità urbanistica (in termini di accessibilità e preservazione) e per la qualità architettonica (in termini di armonia e omogeneità);
- manifestare, attraverso fatti concreti, una volontà di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio.
Se un borgo dimostra di avere queste caratteristiche può entrare a far parte di questo circuito d’eccezione, che a oggi conta oltre 300 centri ed è un vero e proprio certificato di qualità per i visitatori… provare per credere!
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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