Tempo
72 h
L’Appennino reggiano si trova al confine con la Toscana, non lontano dalla Liguria.
Ci troviamo nelle terre della Contessa Matilde di Canossa, un lembo di terra appenninica che nel Medioevo era il centro del mondo, perché protagonista della Lotta per le investiture tra Papa e Imperatore.
Un’area ricca non solo di storia e cultura ma anche di natura visto che si trova nel cuore del Parco Nazionale Tosco – Emiliano già Riserva della Biosfera MaB Unesco.
Ecco i 7 comuni da scoprire (Casina, Carpineti, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto, Villa Minozzo) seguendo le proprie inclinazioni:
- A piedi lungo i tanti sentieri che portano alle cime (Monte Cusna, Cavalbianco, Casarola) da cui si vede anche il mare (Tirreno) o lungo la Via Matildica del Volto Santo, il percorso di trekking che collega in una serie di tappe Mantova con Lucca, attraversando proprio questa zona.
- A cavallo tra colline punteggiate da castelli e borghi con chiesette e casetorri fortificate e foraggere per la produzione di Parmigiano Reggiano.
- In bici grazie ai 37 percorsi, di cui 15 in alta montagna per un totale di 785 km su strade forestali e sentieri, mappati da Appennino Reggiano Bike e suddivisi per comprensorio e per tipologia di attività: mountain, cross country, XC, Enduro, Family, Free Ride e Grand Tour.
- In moto lungo i tanti tornanti che ci collegano alle vicine Toscana e Liguria con cui condividiamola la bellezza della natura e qualche sapore.
- Per chi viaggia con bambini ben 4 panchine giganti (a Baiso, Castellarano, Castelnovo né Monti e Ligonchio) e un parco avventura a Cervarezza.
…Senza dimenticare i piaceri della tavola: siamo o non siamo nella Food Valley italiana?
Partendo dal Parmigiano Reggiano DOP, che ha iniziato ad essere prodotto oltre mille anni fa proprio tra queste colline, preparatevi a provare i piatti tipi reggiani come lo gnocco fritto coi salumi e formaggi, l’erbazzone, i tortelli di patate ma anche, a seconda della stagione, piatti a base di cacciagione e selvaggina, pesce di fiume, castagne, funghi porcini e tartufi.
L’Appennino reggiano vi aspetta per un’esperienza di viaggio sostenibile a contatto con la natura!
Casina
Partiamo da Casina, sede del Consorzio dell’Ars Canusina, una delle tante attività di artigianato regionale, che propone motivi dell’arte e dell’architettura del casato Canossa nei loro prodotti artigianali, dai ricami su tessuto eseguiti a mano, agli oggetti in ceramica, agli arredi in ferro battuto.
Nei dintorni i castelli di Sarzano (da non confondere con la spezzina Sarzana) e Leguigno da cui ammirare, spaziando lo sguardo, sulle cime dell’Appennino Tosco Emiliano e sulle valli circostanti, compresa la straordinaria e famigerata Pietra di Bismantova, uno dei luoghi emiliano-romagnoli cantati da Dante .
Poi vagate senza meta per scoprire borghi di origine medievale con case in sasso, castelli e antiche chiese e percorrete itinerari tra rocce e torrenti.
Castelnovo ne' Monti
Conosciuto per la Pietra di Bismantova, Castelnovo né Monti è un paese di origine medievale che conserva un piccolo centro storico alle pendici di Monte Castello, sulla cui cima rimangono i resti della fortificazione.
Scalando l’imponente roccia calcarea meta di migliaia di visitatori ogni anno, pensate anche che oltre a citarla alcuni studiosi ritengono che il poeta avrebbe visitato personalmente il luogo nel 1306. Un luogo perfetto per meravigliarsi al cospetto della natura.
Se vi capiterà di incontrare sportivi italiani o stranieri, non temete non siete capitati sul set di uno spot sportivo: da diversi anni numerose squadre, non solo nazionali, vengono qui per stage di preparazione atletica e tecnica.
A Felina, la sua frazione più grande, da fare il sentiero (adatto anche ai bambini) che porta sul monte Fosola, per riposarsi su una delle Panchine Giganti presenti in Emilia Romagna.
Carpineti
Sempre sulle colline reggiane, tra le valli del Secchia e del Tresinaro, troviamo Carpineti.
Il nome, probabilmente, ha origine dal castello delle Carpinete, che sovrasta il paese: dimora preferita dalla Contessa Matilde, situato in posizione strategica sul monte Antognano, offre, anche se non è giunto a noi integro, una suggestiva vista dal crinale appenninico alla pianura.
Nei dintorni numerosi sentieri e strade carraie, ideali per camminare nella natura godendosi il paesaggio dell’Appennino Reggiano e borghi con case in sasso e chiese medievali, come San Donnino o Valestra.
Segnalazione per la frazione di Marola che, immersa in un castagneto centenario, è perfetta per l’estate per chi cerca un po’ di refrigerio.
Toano
Il territorio di Toano, tra la val Secchia e il crinale, fu abitato fin da epoca romana, ma la sua importanza aumentò nel medioevo, quando divenne centro delle vicende europee grazie alla famiglia Canossa.
Da non perdere la Pieve matildica di Santa Maria di Castello, con relativo sito archeologico e le Balze di Malpasso, un geosito in cui affiorano rocce di arenaria, dove i corsi d’acqua hanno inciso tratti vallivi molto incassati.
Consigliata, agli amanti del tartufo, la frazione di Cavola dove degustare degli ottimi Tartufi Bianchi pregiati e Tartufi Neri estivi.
Ventasso
Ventasso è un comune dalle mille anime, visto che nasce dalla fusione degli storici Comuni di Busana, Cervarezza, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.
Dal lago Calamone a Ramiseto alla Centrale Enel in stile Liberty e alla Panchina gigante a Ligonchio, dal Museo del Sughero di Busana ai castagneti e metati secolari di Collagna, dalle Terme di Cervarezza al vicino Parco Avventura di Cerwood.
Senza dimenticare Cerreto Laghi e Ventasso Laghi, stazioni di sport invernali da vivere anche d’estate praticando trekking e/o passeggiate sia in quota sia ai laghi glaciali.
Da visitare anche i borghi delle Valli dei Cavalieri (Cecciola, Montedello, Cereggio, Gazzolo, Nismozza, Vallisnera, Ca’Ferrari, Cinquecerri, Vaglie ), caratterizzati da case torri (edifici alti almeno 3 piani, con finestre e portali in pietra lavorata) e da strette vie sovrastate da volte che creano sottopassi.
Vetto
Le origini di Vetto, balcone naturale sulla sponda destra del fiume Enza, risalgono al Medioevo, quando qui dominava la famiglia Da Palù, fedelissima ai famosi Canossa.
Il borgo suddiviso nelle tre zone contigue de “il borgo”, “cà boccio”, “il castello”, presenta edifici di pregio storico fra cui: Chiesa di San Lorenzo, restaurata a metà del 1600 ma di origine romanica, e l’Osteria del Turo, una massiccia Casa a torre del ’600.
Le vallate dell’Enza, Tassaro e Tassobbio offrono numerosi spunti di visita: dai piccoli borghi storici a passeggiate tranquille o percorsi di trekking come il Sentiero dei Ducati.
Villa Minozzo
Villa Minozzo, in alto Appennino reggiano, è famoso per aver dato i natali al campione Giuliano Razzoli che proprio in questo territorio compreso tra il crinale del monte Cusna, le valli del Dolo e del Secchia e i campi coltivati a foraggio ha mosso i primi “passi” con gli sci ai piedi.
Frequentando i rifugi avrete la possibilità di testare la tradizionale enogastronomia, ma solo dopo un’adrenalinica sciata in inverno o una rigenerante passeggiata immersi nella natura in estate.
Nei dintorni si segnala Civago, punto di partenza di numerose escursioni verso le vette del crinale, Minozzo che sorge su un affioramento di ofiolite, sulla quale venne edificata l’antica rocca del paese in epoca medievale e Febbio dove, grazie alla seggiovia attiva sia in inverno che in estate, a seconda delle stagioni si può praticare sci alpino ed escursioni a piedi, in mountain bike.
Autore
Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
Potrebbe interessarti
In moto in Appennino Reggiano tra case a torre e borghi rurali
di Nadia Giammarco /// Settembre 15, 2020
Big Benches: panchine giganti in Emilia-Romagna
di Celestina Paglia /// Luglio 3, 2023
Conosci la nostra newsletter?
Ogni primo del mese, una email con contenuti selezionati ed eventi in arrivo.
In Moto sull’Appennino: da Reggio Emilia fino alla Toscana
di Walter Manni /// Luglio 16, 2023
Tra pievi e abbazie nell’Appennino Emiliano: itinerario in moto
di Nadia Giammarco /// Gennaio 1, 2021