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La Bologna di Lucio Dalla: itinerario tra musica e arte

di /// Dicembre 5, 2024
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Bologna, Città creativa della musica Unesco, è da sempre culla di tanti musicisti e artisti di ogni genere che hanno fatto la storia della musica italiana.

Forse perché c’è qualcosa del centro di Bologna che ti ispira, ti stimola e ti fa riflettere…

Lucio Dalla è uno di questi figli illustri e con Bologna ha avuto sempre un legame indissolubile e straordinario, che traspare in tante sue canzoni.
Nato e cresciuto a Bologna, opo aver raggiunto la notorietà mondiale, ha sempre scelto infatti di tornare a casa, diventando l’ambasciatore della bolognesità in tutto il mondo.

Bologna, Casa Lucio Dalla - clarinetto, ph. fondazioneluciodalla.it
Bologna, Casa Lucio Dalla – clarinetto, ph. fondazioneluciodalla.it

Artista poliedrico – musicista, cantautore, attore cinematografico, scrittore, regista teatrale, amante dello sport, appassionato di pittura e scultura – conosciuto per il suo estro e la sua originalità, ha raccontato in 50 anni di carriera e quasi 70 di vita il suo amore per Bologna.

Ecco perché vi proponiamo di scoprire una Bologna diversa e suggestiva, fatta di luoghi, musica, storie, curiosità, aneddoti e vita di questo artista geniale ironico e straripante.

Anche ora che Lucio non c’è più, la sua personalità vive nella sua musica, nell’animo degli appassionati e anche tra i luoghi a lui cari della città.

Lucio a Bologna puoi ritrovarlo…tra le strade e nelle piazze, tra la gente comune e gli artisti di strada.

Piazza Cavour – Statua dedicata a Lucio Dalla

Bologna, statua Lucio Dalla in Piazza Cavour ph.mattemammato
Bologna, statua Lucio Dalla in Piazza Cavour ph.mattemammato

Il tour non può che cominciare da Piazza Cavour, la famosa piazza della canzone “Piazza Grande“ (non Piazza Maggiore come i più credono) dove Lucio Dalla è nato, il 4 Marzo 1943 e dove è cresciuto, al civico 2.

Ora in questa piazza, si trova una panchina, sulla quale la statua di Lucio Dalla sembra si goda ancora “…gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai, dei loro amori tutto so, sbagliati e no…”.

Sarà una piacevole scoperta accorgersi che è proprio questa la location citata nel testo (panchine, erba e gatti ) della famosa canzone.

Piazza e Basilica di San Domenico

Bologna, Piazza e Basilica di San Domenico, ph.Andrey Omelyanchuk-via Zero.eu
Bologna, Piazza e Basilica di San Domenico, ph.Andrey Omelyanchuk-via Zero.eu

Quella che a noi  appare come un’elegante piazza è stato il primo punto di riferimento per Lucio nei suoi primi anni di vita, diventando il campo da gioco preferito.

La piazza infatti non è molto distante dalla sua casa natale.

Con il passare del tempo anche la Basilica è diventato un punto di riferimento, visto che divenne la chiesa dove, da buon credente, andava a meditare.

Agli appassionati d’arte segnaliamo che nella Basilica è possibile ammirare l’opera del genio di Michelangelo Buonarroti che ha realizzato le statue di San Petronio, San Procolo e dell’Angelo reggicandelabro del monumento sepolcrale Arca di San Domenico, una delle opere 9 tra i più grandi artisti italiani.

Via degli Orefici – La strada del Jazz

La strada del jazz a Bologna, la stella di Lucio Dalla
La strada del jazz a Bologna, la stella di Lucio Dalla

Una vera Walk of Fame del jazz – unica in Italia, dove ammirare una serie di stelle bianche e dorate, che ricordano i nomi di grandi star del jazz che hanno suonato nel capoluogo emiliano.Il motivo? Semplice. Il suo percorso musicale prese il via suonando un clarinetto (che imparò a suonare da autodidatta) nella famosa Dr. Dixie Jazz Band, esibendosi nel Kinki Club, il tempio del jazz a Bologna.

Sarà facile individuarla, è l’unica che si trova nel centro della strada 😉

Piazza de’ Celestini – Installazione dedicata a Lucio Dalla

Bologna, Piazza de' Celestini e Lucio Dalla, ph. angri_san, CC_BY_NC_SA 3.0
Bologna, Piazza de’ Celestini e Lucio Dalla, ph. angri_san

Altro luogo legato alla vita di Lucio – perché nella Chiesa di San Giovanni Battista dei Celestini venne battezzato – divenuto oggi una tappa obbligata per chi vuole ricordare il grande artista.

Alzando gli occhi al cielo infatti si può scorgere, proprio al balconcino del suo studio l’opera realizzata con una rete metallica a lui dedicata che lo ritrae intento a suonare il sax per i suoi ospiti, tra i gabbiani.

Ci piace immaginare che Lucio adorasse il silenzio di questa piazza, lontana da qualsiasi flusso frenetico, e magari in questa calma riuscisse a trovare la sua concentrazione.

La Casa Museo di Lucio Dalla

Bologna, Casa Lucio Dalla, ph. fondazioneluciodalla.it, CC-BY_NC_SA 3.0
Bologna, Casa Lucio Dalla, ph. fondazioneluciodalla.it

La casa museo di Lucio Dalla si trova al piano nobile di un pregevole Palazzo Bolognese originario del ‘400, che all’inizio del ‘500 divenne di proprietà della famiglia Fontana.

Fino a poco tempo fa, la targhetta che ora riporta la scritta Fondazione Lucio Dalla, riportava due campanelli: uno recante il nome “Comm. Domenico Sputo”, pseudonimo di Lucio Dalla (un’allegoria del fatto che gli piaceva giocare “allo sputo”) e  l’altro con il nome “Avvocato Alvaro Tritone”. Ovviamente entrambi inventati per depistare i curiosi, anche se tutti sapevano che al civico 15 di Via D’Azeglio abitava il grande Lucio Dalla.

La visita guidata, si sofferma principalmente in tre stanze:

  1. la stanza Caruso – ancora oggi sede della Pressing Line, etichetta discografica fondata e presieduta da Lucio Dalla;
  2. la stanza delle Colonneuno dei tanti salotti della casa che rappresenta al meglio lo splendore dei Palazzi bolognesi;
  3. lo studio – intimo e personale dove riceveva i collaboratori per riunioni “ristrette”.

Info

PalaDozza

Bologna, Lucio Dalla, Augusto Binelli e il basket,ph.sport.periodicodaily.com
Bologna, Lucio Dalla, Augusto Binelli e il basket, ph.sport.periodicodaily.com

Gran tifoso della Virtus Bologna, in età giovanile praticò il basket mentre da grande lo si vedeva spesso tra gli spalti a fare il tifo per le V nere.

“Mi ha fregato l’altezza, ma da tre non sbaglio una conclusione.
Sono una macchina da canestri”, diceva ridendo.

Se anche tu sei appassionato di pallacanestro puoi sempre pensare di visitare Bologna in concomitanza con una delle partite.

Stadio Renato Dallara

Bologna, Lucio-Dalla-allo stadio Dallara 2011, ph. Roberto Serra via Getty Images
Bologna, Lucio-Dalla-allo stadio Dallara 2011, ph. Roberto Serra via Getty Images

La sua seconda passione sportiva era il calcio e manco a dirlo lo si vedeva spesso in tribuna con la sciarpa RossoBlu al collo.

La stagione 1997-98 fu indimenticabile per la squadra felsinea grazie ad uno strepitoso Roberto Baggio che guidò gli emiliani alla conquista dell’ottavo posto in classifica.

Per questa straordinaria impresa Lucio scrisse la canzone Baggio Baggio.

Anche in questo caso, se appassionato di calcio da valutare la visita a Bologna, sulle tracce di Lucio Dalla, in concomitanza con una delle partite.

Prima del calcio di inizio non ti stupire se lo sentirai cantare, insieme agli amici Morandi, Carboni e Mingardi “Le tue ali Bologna” l’inno ufficiale del Bologna.

Cimitero Monumentale della Certosa – Monumento funebre

Bologna, Cimitero monumentale della Certosa - Lucio Dalla, ph. emilio2005
Bologna, Cimitero monumentale della Certosa – Lucio Dalla, ph. emilio2005

L’ultima tappa del tour dedicato a Lucio Dalla non può che concludersi che al cospetto della sua tomba, per salutarlo prima di lasciare Bologna.

Nel complesso della Certosa, il cimitero monumentale dei grandi nomi della città, quali Giosuè Carducci, Giorgio Morandi, Carlo Maria Broschi, Ottorino Respighi, è facile scorgere il monumento opera di Antonello Paladino – autore anche della statua in Piazza Cavour, che lo ritrae con  il cilindro,  il bastone e il clarino.

La lapide riporta i versi della canzone Cara
Buonanotte anima mia, adesso spengo la luce e così sia…”
e l’incisione “Musicista, poeta e maestro di vita”.

Tre curiosità:

  • la silhouette rappresentata è tratta dalla foto scattatagli alle isole Tremiti dall’amico fotografo Luigi Ghirri;
  • la piccola scultura in bronzo di un ragnetto, per ricordare il suo soprannome: il Ragno;
  • per la realizzazione dell’opera funebre gli eredi hanno seguito  l’insegnamento di Lucio cercando di dare spazio e aiuto a giovani talenti artistici .

Infine qualche consiglio per la visita:

  • Non dimenticare di vivere al massimo la città, girovagando come Lucio amava fare. Affianco ai luoghi che vi abbiamo segnalato ce ne sono tanti altri in cui il musicista è passato distrattamente. Fate altrettanto.
  • Non vi stupite se nel girovagare vi capiterà di imbattervi i disegni e murales che lo ritraggono: in giro per la città sono diversi i fotogrammi che lo ricordano affettuosamente.
  • Lucio era un gran godereccio, quindi non dimenticare di sperimentare, con le gambe sotto il tavolo, il perché del soprannome Bologna La Grassa. Per provare tutte le specialità e tipicità bolognesi un solo viaggio non vi basterà! In un’intervista racconta del suo divertimento nel passeggiare tutte le mattine in Via del Mercato per “ritrovare l’animo del bolognese godereccio”.
  • La cartina è utile ma non necessaria perché, come dice Lucio, a Bologna “non si perde neanche un bambino”.

Girando ancora un poco ho incontrato
Uno che si era perduto
Gli ho detto che nel centro di Bologna
Non si perde neanche un bambino
Mi guarda con la faccia un po’ stravolta
E mi dice “Sono di Berlino”
da Disperato erotico stomp

Autore

Celestina Paglia

Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…

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Questo articolo ha 2 commenti

  • liviana

    io avrei prenotato la visita per il 23 novembre..ora con tutto il disastro successo nella vostra Bologna..pensate che si possa ancora fare?.intanto..in bocca al lupo per tutto…e che si riprenda la normalita’ sicuramente con fatica

    • Elisa Mazzini

      Gent.ma Liviana,
      riguardo informazioni sull’effettivo svolgimento della visita ti consigliamo di rivolgerti sotto data direttamente agli organizzatori; in ogni caso speriamo che nel giro di un mese la città sia tornata alla normalità. Grazie mille per l’augurio, lo apprezziamo molto e ti aspettiamo a Bologna.

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