Tra i numerosi Patrimoni UNESCO dell’Emilia Romagna c’è un luogo davvero magico, che forse non tutti conoscono: la Biblioteca Malatestiana di Cesena, che custodisce, oramai da più di 600 anni, la cultura, il sapere e la conoscenza degli uomini.
È del settembre del 2008 la Biblioteca il suo inserimento nel Registro UNESCO Memoria del Mondo, il registro che raccoglie e tutela archivi e documenti storici mondiali, per il suo grande contributo alla conservazione di manoscritti antichi e alla memoria dell’umanità.
La storia di questo luogo e della sua edificazione è lunga e affonda le radici in tempi remoti. Le cronache narrano infatti che intorno alle metà del secolo XV secolo dC i frati francescani locali non avessero più posto per raccogliere l’ingente archivio di manoscritti riposti nella loro piccola biblioteca, e chiesero a Domenico Malatesta, Signore di Cesena, di aiutarli nell’edificazione di una nuova struttura.
Le cronache narrano anche che Domenico Malatesta accettò di buon grado di aiutare i francescani e affidò a Matteo Nuti, discepolo del grandissimo Leon Battista Alberti, l’incarico di dirigere i lavori di costruzione.
Nel giro di 7 anni (dal 1447 al 1454) la biblioteca venne finita e i frati francescani ebbero finalmente uno spazio per riporre, conservare e continuare a copiare i loro preziosi codici.
Dobbiamo naturalmente ricordare che al tempo la stampa non era praticata e gli unici luoghi in cui i libri potevano essere copiati, letti e tramandati erano le biblioteche monastiche, dove i frati amanuensi li “duplicavano” con cura e pazienza, unite ad una sopraffina arte della miniatura. Si può dire che le biblioteche monastiche svolgessero la funzione di tramandare fisicamente ai posteri gli antichi testi classici: la filosofia greca, la letteratura latina, i codici giuridici romani, insomma tutta la cultura che oggi chiamiamo “classica” è oggi consultabile proprio grazie all’opera di conservazione e copiatura di biblioteche come la Malatestiana.
Naturalmente nella biblioteca potrete trovare anche tante curiosità, come libro più piccolo del mondo leggibile senza lente di ingrandimento, della misura 15×9 mm, su cui è stampata una lettera di Galileo Galilei a Cristina di Lorena, ed alcuni curiosi cimeli di garibaldini.
Mentre visitate l’antica Sala dei Nuti, le sue tre navate e la sua struttura vi ricorderanno una chiesa o una basilica romana; non vi aspettate edifici lussureggianti o sfoggio di ricchezze rinascimentali: ricordate che siamo in un luogo pensato e progettato per gli umili e laboriosi frati francescani!
Tutto ciò non significa certo che la biblioteca non appaia interessante: qualora riusciste solo per un momento a socchiudere gli occhi e farvi pervadere dal silenzio irreale che la avvolge, riuscirete a sentire, e forse anche a vedere, i frati con i loro sai chini sui leggii, intenti a copiare libri e a creare bellissime miniature e tra le ombre soffuse del colonnato riuscirete a percepire l’immensa opera di traduzione, catalogazione e archiviazione della conoscenza umana.
Buona visita!
Autore
Walter Manni
Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web
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