Non tutti sanno che l’Emilia-Romagna è una delle patrie europee del Basket.
Nata infatti alla fine del 1800 a Springfield, nel Massachusetts, da un idea di un professore di ginnastica canadese – James Naismith – la Pallacanestro arriva in Europa durante la prima guerra mondiale affermandosi subito tra gli sport più in vista.
Ma qui non vorremmo parlarvi solamente della storia della Pallacanestro italiana, ma fare un passo indietro a raccontarvi un pezzetto della storia del Basket locale, una storia che affonda le sue radici negli ultimi anni del secolo XIX.
Ma partiamo dall’inizio. I primi allenamenti di un squadra di basket bolognese risalgono al 1889 e furono fatti indossando le casacche di una società al tempo appena nata, quella Virtus Bologna, nome che sarebbe nel tempo diventato una delle società sportive tra le più famose, nobili e vittoriose dell’Italia intera.
Virtus che sarà la prima società bolognese a vincere il campionato cittadino e che sarà anche la prima società in Italia a vedere schierato tra le sue file il primo straniero, Nunzio Stellone.
Ma Virtus o meno, già negli anni 30 nella città di Bologna si effettuavano molti tornei di “Palla al cesto”, la città infatti ospitava ben 6 squadre e dal 1931 ne faceva parte anche la Fortitudo Bologna, una società che al tempo muoveva i primi passi ma che avrebbe conquistato negli anni non meno fama della Virtus.
Il basket italiano aveva ormai preso la sua strada, le società milanesi, quelle emiliano romagnole insieme a quelle del nord-est e di Roma erano tutte state fondate, la ascesa di questo sport americano in terra italiana sarebbe stata solamente quesitone di tempo.
Sarebbero arrivati i derby cittadini tra Virtus e Fortitudo degli anni ’60 e ’70, giocati nella splendida cornice della Sala Borsa, derby che avrebbero acceso i cuori delle rispettive tifoserie – vere e proprie fazioni cittadine – facendo di Bologna una delle capitali italiane della pallacanestro.
E’ da questa storia e da questo humus tutto emiliano romagnolo fatto di portici e mattoni rossi, dei gradini del palazzetto dello sport, il Pala Dozza intitolato al primo cittadino comunista Giuseppe Dozza, e dalla puzza di sudore delle palestre di provincia, che negli anni 90 e 2000 iniziano ad arrivare i campioni.
Arrivano sotto l’ala protettrice di allenatori come un giovane Ettore Messina , che vincerà tutto in patria e all’estero, ed arrivano dalla campagna bolognese per giocare con con le squadre professionistiche.
Tra i tanti c’è un ragazzo alto, giovanissimo, con la faccia buona ed un talento naturale per mettere la palla dentro il cesto; si chiama Marco Belinelli e, dopo la trafila nelle giovanili, a 15 anni è già pronto per allenarsi con i professionisti, tra i quali quel Manuel Ginobili, capitano della nazionale argentina che sarà sempre uno dei riferimenti della sua carriera.
Ma la Virtus in quel periodo se la passa male economicamente, e Marco è costretto a passare la sponda del Reno e accasarsi alla Fortitudo (passaggio non facile data la rivalità cittadina tra le due squadre), con la quale vincerà un campionato.
Il suo talento finisce per essere notato nella massima serie delle NBA, lo prende Golden State Warriors e da li inizia tutta un’altra storia. Negli anni successivi veste i colori dei New Orleans Hornets e dei mitici Chicago Bulls, la squadra di Obama e Micheal Jordan. La consacrazione arriva nel 2014 quando insieme ai San Antonio Spurs vince il titolo nazionale, aggiudicandosi tra l’altro anche la gara da tre punti dell’All-Star Weekend. Marco è ormai nella storia mondiale della Pallacanestro.
Nel frattempo però in Italia la pallacanestro bolognese vede tramontare la sua stagione migliore a beneficio dell’ascesa di un’altra squadra regionale, la Grissin Bon Reggiana Pallacanestro che è tutt’ora una delle migliori formazioni che il campionato nazionale di Pallacanestro può vantare e, in pieno stile locale, accoglie tra le sue fila molti dei migliori giovani talenti italiani.
Autore
Walter Manni
Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web
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