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Romagna Mia tra passato e futuro

di /// Settembre 5, 2024
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Forse non tutti sanno che la canzone Romagna mia, l’inno alla Romagna per eccellenza, è venuta alla luce quasi casualmente e in origine si chiamava Casetta mia.

1954. Secondo Casadei si trova a Milano per una delle due incisioni annuali, e per l’ultimo brano che completa l’album, deve sostituire un solista che ha dei problemi alla gola e non riesce ad eseguire perfettamente un assolo di sax.

Ha sempre due o tre brani di riserva, e, per l’occasione, tira fuori quel valzerino che tiene già da qualche tempo nel cassetto. L’aveva scritto dedicandolo alla propria casa di Gatteo Mare, ma non l’aveva mai proposto per l’incisione, tenendolo da parte ‘per le evenienze’.

Manoscritto originale Romagna mia, Archivio fotografico Casadei SonoraLicenza CC-BY-NC-SA 3.0
Manoscritto originale Romagna mia, Archivio fotografico Casadei Sonora
Licenza CC-BY-NC-SA 3.0

Il direttore artistico della Voce del Padrone, Dino Olivieri, ascolta il motivo: gli piace e suggerisce di modificare il titolo in Romagna mia, sapendo quanto grande è l’amore di Secondo per la sua terra. Il maestro è d’accordo, ed incide il brano con il nuovo titolo con le voci di Fred Mariani ed Arte Tamburini.

Qualche tempo dopo Secondo Casadei racconta in casa: “Ho sentito un muratore che, mentre era sull’impalcatura, cantava il ritornello di Romagna mia, ed anche l’altro giorno, arrivando a Forlì in stazione, c’era un facchino che la fischiettava…Buon segno!”

Anche la popolarissima Radio Capodistria adotta Romagna mia, inserendola nei suoi programmi e trasmettendola più volte al giorno, dandole così una grande spinta. Le varie orchestre la inseriscono nel loro repertorio, e l’arrivo dei juke box completa il suo lancio. Tutti i turisti italiani e stranieri che soggiornano sulla riviera romagnola non tornano a casa senza aver acquistato prima il disco.

Secondo Casadei e la sua orchestra cominciano a fare concerti anche fuori dalla Romagna raggiungendo un così tale successo da non riuscire ad accontentare tutte le richieste. E Romagna mia inizia così il suo lungo e meraviglioso viaggio in giro per il mondo, guadagnandosi una fama internazionale, viene incisa da grandi interpreti, tra cui Claudio Villa, Nilla Pizzi, Giorgio Consolini, ed in seguito, alla scomparsa di Secondo, dal nipote Raoul Casadei, che ne eredita l’orchestra negli anni 70.

La cantano tutti gli artisti più popolari, come Orietta Berti, Raffaella Carrà, Jovanotti, Fiorello, Renzo Arbore, i Nomadi, Gianna Nannini, Iva Zanicchi, Gloria Gaynor, Goran Bregovich e tanti altri.
Una curiosità: è stata anche la canzone preferita da Papa Giovanni Paolo II.

È stata tradotta in varie lingue, tra cui in russo, giapponese, inglese, tedesco, spagnolo, cinese.
È stata citata nel discorso di Capodanno dal Presidente della Repubblica come canzone degli angeli del fango dell’alluvione del 2023, e nel 2024 festeggia i suoi splendidi 70 anni celebrata al Festival di Sanremo, ed in tante altre occasioni anche al di fuori dei suoi confini dimostrando così di non appartenere più solo alla sua terra, ma al mondo intero.

Romagna mia è la canzone simbolo del fenomeno “Liscio”, recentemente proposto dalla Regione Emilia-Romagna alla candidatura al Patrimonio Immateriale Unesco dell’Umanità.

A Gatteo tanti luoghi ricordano il maestro Secondo e la sua opera più nota.
A Sant’Angelo di Gatteo, vicino alla casa natia, gli è stata intitolata una bellissima e scenografica rotonda stradale, a pochi passi dal casello autostradale “Valle del Rubicone”, con la sagoma della sua orchestra e le parole della canzone.

A Gatteo Mare le strofe di Romagna mia risplendono nelle installazioni luminose del lungomare, decorano la facciata della casa in via I Maggio, dove la canzone venne composta e sono suonate e cantate durante i tanti eventi musicali organizzati nel periodo estivo.

L’opera di Secondo Casadei continua ad essere diffusa da Riccarda, sua figlia, con la collaborazione della sua famiglia, che ha nel tempo portato avanti l’eredità artistica del padre e continua a farlo tuttora con grande amore e passione.

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