In questo periodo Reggio Emilia è città di fotografia e da fotografare.
Le mostre di fotografi noti e giovani esordienti sono punti focali per osservare immagini in dialogo tra loro, con gli ambienti che le ospitano e con lo sguardo di chi le visita. Fotografia Europea 2022, alla sua XVII edizione, si è ispirata alla frase di Albert Camus e a quelle forze interiori che portano quell’invincibile estate al cuore dell’uomo e al rinnovarsi della vita.
Il festival consente di cogliere e indagare la complessità e l’attualità della comunicazione per immagini e Reggio Emilia diventa un set ideale per una riflessione sul mondo e per interrogarsi sul ruolo della cultura visiva in questo momento storico.
La direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark e Walter Guadagnini, ha selezionato i lavori dei protagonisti di quest’anno combinando sguardi internazionali e sensibilità differenti.
Da dove iniziare?
Innanzitutto, se riuscite, prendetevi più di una giornata per assaporare ogni sfumatura, tra dieci sedi espositive e oltre venti mostre, talk, attività per famiglie, workshop, visite guidate e molto altro, senza contare le proposte del CIRCUITO OFF.
Vi forniamo qualche indizio per muovervi tra le immagini in quel di Reggio Emilia, ma scoprire tutto il Festival e le sue proposte, creando itinerari possibili e unici per ciascun visitatore, questo tocca a voi. Portate fotocamera o smartphone, per non perdere spunti creativi.
Punto di partenza e fulcro del festival sono i Chiostri di San Pietro, con la mostra storica dedicata a Mary Ellen Mark (Mary Ellen Mark: The Lives of Women, a cura di Anne Morin), che ha realizzato profondi saggi fotografici che indagano la realtà delle persone, soprattutto donne, in situazioni complesse, abbracciandone l’umanità e fornendo loro una voce significativa.
Qui si trovano anche le mostre di Nicola Lo Calzo, con Binidittu, riflessione sulla condizione delle persone migranti attraverso la figura di San Benedetto il Moro, primo santo nero della storia moderna, e di Hoda Afshar, che in Speak The Wind svela l’Iran, fotografando il vento, tradizioni e credenze, creando una registrazione visibile dell’invisibile.
E quelle di Carmen Winant, Fire on World, e del giapponese Seiichi Furuya che in First trip to Bologna 1978 /Last trip to Venice 1985 racconta il primo e l’ultimo viaggio fatti insieme a sua moglie Christine Gössler. Seguono i progetti di Ken Grant (Benny Profane) e di Guanyu Xu che in Temporarily Censored Home trasforma lo spazio domestico e conservatore della sua infanzia in scena di rivelazione queer.
Chloé Jafé con I give you my life racconta la storia delle donne della Yakuza (la mafia giapponese), mentre Jonas Bendiksen, con The Book of Veles dimostra che la disinformazione visiva confonde anche i professionisti dei media. Infine, Alexis Cordesse che in Talashi racconta la guerra civile siriana attraverso le fotografie personali scattate da chi vive in esilio.
Tappa successiva: Palazzo da Mosto con Doorway, di Jitka Hanzlová. Invitata da Fotografia Europea, la fotografa ceca racconta le forze di resilienza degli adolescenti, colti in un momento di passaggio, a metà tra passato e futuro (la soglia del titolo). Galleria Santa Maria ospita, invece, i progetti dei vincitori della Open Call di questa edizione: Simona Ghizzoni, Gloria Oyarzabal e Maxime Riché.
Da non perdere: le mostre partner
Sono esposte negli spazi delle più importanti istituzioni culturali cittadine. Ad esempio, In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive esposta a Palazzo dei Musei, che ospita anche Herbarium. I fiori sono rimasti rosa, di Alessandra Calò, nell’ambito di Incontri! Arte e persone, progetto di Reggio Emilia Città senza Barriere – STRADE dedicato all’incontro tra fragilità e creatività
Ai Chiostri di San Domenico la IX edizione di Giovane Fotografia Italiana, progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza i talenti della fotografia italiana contemporanea under 35, ha visto riunite (a cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi) le ricerche di Marcello Coslovi, Chiara Ernandes, Claudia Fuggetti, Caterina Morigi, Giulia Parlato, Riccardo Svelto, Giulia Vanelli. Novità di questa edizione è l’istituzione del Premio Luigi Ghirri, in collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri. Ma di questa iniziativa torneremo a parlare presto.
Mentre lo Spazio Gerra presenta In Her Rooms di Maria Clara Macrì, la Biblioteca Panizzi propone la mostra Vasco Ascolini: un’autobiografia per immagini a cura di Massimo Mussini e la Collezione Maramotti dedica la sua mostra al fotografo Carlo Valsecchi. La Visita / Triptych di Arianna Arcara, progetto realizzato su invito di Fondazione I Teatri, con Reggio Parma Festival e in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara, è visibile al Teatro Ariosto.
Il Circuito OFF è in vetrina
Il Circuito OFF, sezione indipendente del Festival, conta molte esposizioni spontanee, simbolo di una concreta partecipazione cittadina. Negozi, ristoranti, gallerie, ma anche vetrine e parchi si trasformano in luoghi espositivi dove la fotografia è protagonista.
Torna anche lo Speciale Samuela Solfitti, in collaborazione con il Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, con una mostra ai Chiostri della Ghiara, mentre il premio Max Spreafico, assegnato a Stella Laurenzi, vincitrice del Circuito Off, con l’opportunità di produrre ed esporre una nuova mostra durante la prossima edizione di Fotografia Europea.
Il Festival internazionale FOTOGRAFIA EUROPEA è promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Fotografia Europea // XVII
Un’invincibile estate
29 aprile – 12 giugno 2022
Reggio Emilia
https://www.fotografiaeuropea.it/
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