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Brugnello: un borgo per il tuo prossimo weekend

di /// Agosto 4, 2022
Tempo stimato di lettura: 8 minuti

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Diciamocelo: prendersi un weekend di svago da dedicare ai propri cari non solo è bello, ma anche necessario per staccare dalla routine di tutti i giorni. Questo il motivo per cui l’autunno di qualche anno fa decidemmo di trascorrere un weekend in regione alla scoperta di qualche angolo ancora a noi sconosciuto.

Deciso che avremmo esplorato la provincia piacentina, la scelta cadde sul piccolo borgo di Brugnello, in Alta Val Trebbia (definita da Hemingway la valle più bella del mondo), al confine con Lombardia, Liguria e Piemonte.
Scelta più che azzeccata, visto che eravamo alla ricerca di borghi da scoprire, relax e contatto con la natura.
Se è il genere di borgo che fa per te ecco alcune informazioni.

Fiume Trebbia visto da Brugnello Ph. @monika_fotografie

Brugnello, suggestivo borgo in Val Trebbia

Brugnello, a 464 metri (s.l.m) è uno dei borghi più suggestivi della Val Trebbia: fa parte del Comune di Corte Brugnatella, che prese il suo nome dai Brugnatelli, nobile famiglia originaria proprio del borgo.
Per raggiungerlo si deve salire dalla SS45 per una strada molto stretta e formata da tornanti (ca. 2 km): impegnativi, soprattutto se si soffre di auto, ma ti assicuro che il panorama offerto ripaga lo sforzo.

L’ingresso al borgo è segnalato da un cartello scritto a mano, e subito si capisce di essere capitati in posto magico, fuori dal tempo e dallo spazio (potremmo essere in Francia, Germania o Inghilterra), praticamente fuori dalla realtà.

Il piccolo borgo arroccato su uno sperone roccioso, un tempo fortificato, oggi si presenta al visitatore come un originale agglomerato di poche vecchie case in pietra in parte scavate nella roccia e una chiesa, che hanno mantenuto lo stile medievale, anche se arricchito dagli artisti che hanno contribuito al restauro, rendendolo un borgo delle favole.

Balconi e aiuole fiorite, porte e persiane in legno, vicoli e case arricchite con decorazioni in pietra con motivi floreali e qualche sedia e panchina, realizzate sempre in pietra, in attesa di essere utilizzate dal prossimo visitatore/turista che voglia godersi aria buona e un po’ di riposo.

Passeggiando per il borgo traspare evidente l’amore dei suoi abitanti, che lo mantengono pulito e perfettamente conservato.

Salendo lungo l’unica stretta strada, si arriva nel piazzale della chiesa posta in cima al paese, che vista dalla SS45 venendo da Bobbio sembra più imponente di quello che in realtà non sia, ma da cui si gode di un panorama sul Trebbia che non ha uguali: un punto di osservazione privilegiato su un luogo in cui il fiume è costretto dalla natura a scorrere incassato in magnifici meandri disegnando anse che si incurvano su se stesse.

Nonostante le dimensioni del borgo (11 abitanti appena, escludendo i proprietari di seconde case) è anche possibile soggiornare nel piccolo albergo ristorante gestito da generazioni dalla famiglia di Chiara, per un soggiorno che consente di fruire del magico “tempo lento” di questi abitati storici a diretto contatto con la natura.

Da lì, noi poi ne abbiamo approfittato per visitare anche la vicina Bobbio (20 minuti in auto), cittadina riconosciuta come uno dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione, apprezzando tra le altre cose la medievale Abbazia di San Colombano, il Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo) di origine romane e il medioevale Castello Malaspina del Verme.

Se sei un appassionato/a dello sport all’aria aperta, Bobbio è anche il punto di partenza ideale per praticare attività sportive in un ambiente naturale e suggestivo. Una gita consigliata, che ancora ricordo con molto piacere e un pizzico di nostalgia, alla riscoperta di luoghi e borghi fiabeschi e onirici che la nostra regione regala, anche se spesso poco conosciuti.


Cenni Storici

I primi documenti attendibili risalgono all’epoca longobarda (580 d.c. ca.) quando si cita Corte Brugnatella e sembra che a Brugnello fosse stata costituita una Corte reale.
Nel medioevo i Brugnatelli costruirono un castello, che nella seconda metà del 1100 fu concesso da Federico Barbarossa per tre quarti ai Malaspina e solo un quarto ai Brugnatelli, per poi passare a Galeazzo Visconti nel 1361. Di questo castello purtroppo oggi rimangono solo pochi resti.
Nel 1923 il comune passò dalla provincia di Pavia a quella di Piacenza.


Cosa vedere

La piccola Chiesa di Cosma e Damiano, patroni dei Medici, risale all’XI secolo ma è stata rimaneggiata diverse volte nei secoli successivi. Composta da una singola navata, ha una facciata baroccheggiante intonacata e dipinta, che sembra quasi appoggiata alla struttura più antica in pietra.


Cosa fare

Inverno

– Sci da Discesa a Passo Penice.
– Sci di Fondo in località Vallette, sperimentando i 10 km di tracciato con anelli da 7 – 5 – 3 o 2 km.

Primavera

– Vivere il Trebbia facendo rafting, torrentismo o in kayak.
– Fare escursioni a piedi lungo i suoi sentieri (di diverse lunghezze e difficoltà, da 5 – 10 o fino a 20 km) o godere della stupenda cornice paesaggistica in MTB per un salutare tuffo nella natura.

Estate

– Farsi un bagno nelle acque limpide e balneabili del fiume Trebbia e prendere il sole in tutta tranquillità.
– Pescare trote e temoli, prede ambite da pescatori provenienti da tutta Italia.

Autunno

– Andar per funghi, tartufi e castagne nei boschi limitrofi.
– Fare escursioni a piedi o in MTB.


Gastronomia

Come tutte le cucine di montagna, si basa soprattutto sulle risorse naturali abbondanti in questo territorio come funghi, tartufi, castagne e bacche selvatiche, senza dimenticare che il territorio piacentino annovera salumi tipici D.O.P. (coppa, pancetta e salame) e oltre venti vini D.O.C.

Nei ristoranti locali si possono gustare genuine ricette tradizionali, che ovviamente risentono della posizione geografica della Val Trebbia. Ciascuna regione confinante ha caratteristiche che la cucina piacentina ha saputo assorbire e rielaborare: il salume e le paste ripiene (come i tortelli e le paste fatte in casa) della tradizione Emiliana; il risotto di eredità Lombarda e Piemontese; la lüganega, cioè la salsiccia di provenienza Lombardo-Veneta; il grande uso di verdura, retaggio della cucina Ligure.


Alberi monumentali

Se ami la natura, e in particolar modo gli alberi, ti segnaliamo quelli monumentali in zona:
– Il bosco circostante di cerri e di roverelle Corte Brugnatella Pieve Montarsolo (per un totale di 230 esemplari);
– Il Platano in piazza S. Francesco a Bobbio;
– La Quercia in località Cascina Stavello, a Vaccarezza (Bobbio).


Cammini e Vie di Pellegrinaggi

Sappi che la prima tappa regionale della Via degli Abati, detta anche “Francigena di Montagna” (la strada che partendo da Pavia attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano in direzione di Lucca e di Roma) parte proprio da Bobbio, a pochi chilometri dal borgo.


Come raggiungere Brugnello

da Bologna: A1 fino al casello di Piacenza Sud e poi SS45 Val Trebbia – 207 km
da Genova: SS45 Val Trebbia – 80 km
da Milano: A1 fino al casello di Piacenza Sud e poi SS45 Val Trebbia in direzione Genova- 131 km
da Torino: E70 fino al casello di Piacenza Ovest e poi SS45 Val Trebbia in direzione Genova – 235 km

Autore

Celestina Paglia

Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…

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Questo articolo ha 4 commenti

    • Elisa Mazzini

      Buongiorno Mauro,
      ecco le informazioni che ci ha fornito in merito lo IAT Val Trebbia:

      la strada per arrivare a Brugnello è stretta e con molti tornanti, quindi è sconsigliato percorrerla in camper.
      In alternativa, è possibile lasciare il camper a Marsaglia e percorrere gli ultimi 2-3 km a piedi/in bici/taxi.
      Per quanto riguarda le strutture ricettive, nel borgo di Brugnello è presente il ristorante “Rocca Rosa”, che dispone anche di alcune camere per il pernottamento (Tel. 0523 934500).

      Un saluto,
      Elisa

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