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6 borghi colorati in Emilia-Romagna

di /// Novembre 18, 2024
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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Ci affascinano con le loro viuzze silenziose, i balconcini fioriti e i gatti che sonnecchiano pigri al sole. Ogni borgo in Emilia-Romagna ha una storia unica tutta da raccontare, e scoprirla è come sfogliare le pagine di un buon libro a cui siamo affezionati. Alcuni libri però – è il caso di dirlo – sono più illustrati di altri!

Oggi vogliamo portarvi con noi nei borghi più colorati della nostra regione, dove l’arte si respira ad ogni angolo e ogni strada è una galleria a cielo aperto. Se siete a caccia di luoghi insoliti, questo articolo fa proprio al caso vostro.

Bersani (PC) - Il borgo delle fiabe

Bersani (PC), Il borgo delle fiabe | Ph. valnure.info
Bersani (PC), Il borgo delle fiabe | Ph. valnure.info

Un borgo da fiaba, nel vero senso della parola! Bersani è un piccolo abitato non lontano dal castello di Gropparello (Piacenza), reso celebre dai murales di artisti locali (e non) realizzati su iniziativa dell’Associazione Arte Nostra. Il tema dei dipinti? I protagonisti delle fiabe più amate, come Cappuccetto Rosso, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pinocchio, Cenerentola e altre ancora.

Percorrere le strade del paese è come tornare bambini, tra principesse, streghe e lupi cattivi, il che fa di Bersani una meta perfetta soprattutto per le famiglie.

Il borgo può essere visitato tutto l’anno, ma se ci capitate a Natale scoprirete un’altra peculiarità del luogo: ogni anno gli abitanti espongono lungo le vie presepi costruiti con materiali di riciclo e personaggi in scala reale raffiguranti gli antichi mestieri locali.

Lavacchio (MO) - Il museo en plein air del Frignano

Lavacchio (MO), museo en plein air | Ph. Comune Pavullo nel Frignano
Lavacchio (MO), museo en plein air | Ph. Comune Pavullo nel Frignano

L’Appennino modenese custodisce un piccolo borgo colorato a pochi minuti di viaggio da Pavullo nel Frignano. Di origine tardo-romanica, negli anni ‘80 Lavacchio è diventato un vero e proprio museo a cielo aperto.

Sotto la direzione artistica di Anna Minardo – cui si deve buona parte delle opere – il borgo ha accolto artisti italiani ed internazionali, chiamati a decorare le pareti esterne delle case e il muro pubblico che costeggia la strada principale, dando vita a sculture, mosaici e dipinti. La tradizione di Lavacchio prosegue tutt’oggi con la Biennale d’Arte “Sui muri di Lavacchio”, un evento che arricchisce il patrimonio artistico del paese con opere contemporanee.

Una volta visitato il museo en plein air, soffermatevi un attimo ad osservare le strane maschere che vi squadrano dalle pareti delle case. Si tratta delle “marcolfe”, sculture tipiche del territorio del Frignano, che secondo la tradizione servivano a tener lontani gli spiriti maligni.

San Giovanni in Persiceto (BO) - La Piazzetta degli Inganni

San Giovanni in Persiceto (BO), Piazzetta Betlemme | Ph. Città Metropolitana di Bologna
San Giovanni in Persiceto (BO), Piazzetta Betlemme | Ph. Città Metropolitana di Bologna

Il suo nome ufficiale è Piazzetta Betlemme, ma ormai è conosciuta come “Piazzetta degli Inganni”. La storia di questo spazio e dei suoi murales risale al 1983, quando la comunità di San Giovanni in Persiceto decise di organizzare in questa piazza una manifestazione all’aperto dedicata al cinema comico, che in quegli anni versava in condizioni degradate.

Per abbellirla si pensò di dipingere le facciate delle case, nascondendo l’intonaco rovinato. Nacquero così i primi murales di Gino Pellegrini, artista e scenografo di origini vicentine che aveva collaborato a grandi produzioni hollywoodiane come “Gli uccelli” di Hitchcock e “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick. Il primo progetto di Pellegrini fu un omaggio al cinema western e al mondo rurale, realizzato con la tecnica a trompe l’oeil – da qui gli “inganni” del nuovo nome della piazza.

Il suo aspetto attuale – un tourbillon di animali della fattoria, frutti e ortaggi di proporzioni gigantesche – si deve però a un nuovo ciclo di dipinti di Pellegrini risalente al 1996, che si stagliano su uno sfondo sognante color azzurro cielo.

Dozza (BO) - Il borgo del Muro Dipinto

Dozza (BO)
Dozza (BO) | Credit: Vivida Photo PC, via Shutterstock (solo per uso editoriale)

Uno dei Borghi più Belli d’Italia, sede di una rocca medievale e dell’Enoteca Regionale, ma non solo: Dozza è anche uno dei borghi più colorati dell’Emilia-Romagna. Non a caso è definito proprio il “Borgo del Muro Dipinto”, per via degli affreschi e delle opere che campeggiano sulle pareti esterne delle sue case.

Passeggiando per le stradine acciottolate non potrete fare a meno di sentirvi immersi in una galleria a cielo aperto dall’atmosfera onirica e incantata.

Le prime opere vennero eseguite negli anni ‘60, quando Dozza accolse i suoi primi artisti in occasione della Biennale del Muro Dipinto, manifestazione che ancora oggi porta l’arte nel piccolo borgo del bolognese.

Gherardi (FE) - Il Villaggio del Cinema

Gherardi (FE), villaggio del cinema | Ph. pagina Facebook Gherardi Villaggio del Cinema
Gherardi (FE), villaggio del cinema | Ph. pagina Facebook Gherardi Villaggio del Cinema

Dare nuova linfa vitale a un paese attraverso l’arte e la cultura. È questo l’obiettivo del progetto che dal 2022 sta portando avanti Gherardi, una frazione del comune di Jolanda di Savoia.

Nato come borgo-giardino agli inizi del Novecento, oggi questo paesino della Bassa Ferrarese è un susseguirsi di murales a tema cinematografico – al momento 12 – realizzati da altrettanti street artist direttamente sui muri delle case.

Ma le scene dipinte non sono state scelte a caso. Si tratta infatti di immagini ispirate al profondo rapporto tra il territorio ferrarese e la settima arte. Tra i film rappresentati troviamo ad esempio “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, “Il mulino del Po” di Alberto Lattuada, “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica ma anche “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati e “E.T. – L’extraterrestre” di Steven Spielberg.

Quest’ultimo murales, in particolare, rappresenta un omaggio a Carlo Rambaldi, artista originario di Vigarano Mainarda che nel corso della sua carriera vinse ben due Oscar ai migliori effetti speciali, per Alien e lo stesso E.T.

Saludecio (RN) - I murales delle invenzioni

Saludecio (RN), murales delle invenzioni | Ph. Riviera Rimini
Saludecio (RN), murales delle invenzioni | Ph. Riviera Rimini

Il nostro tour dei borghi colorati in Emilia-Romagna si conclude sulle colline della Valconca (Rimini), precisamente a Saludecio. Come Dozza, anche questo affascinante borgo medievale si è guadagnato il titolo di “Città dai muri dipinti”: le sue case sono infatti decorate con 50 murales realizzati agli inizi degli anni ‘90 su iniziativa dell’associazione ARPERC.

Fil rouge del progetto sono le invenzioni ottocentesche. Esplorando le sue stradine vi imbatterete dunque in murales che rappresentano la nascita della fotografia, del cinema, della pizza margherita, del fumetto e di molti altri piccoli grandi ritrovamenti del XIX secolo.

Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

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