L’Emilia-Romagna è una terra ricca d’acqua, fiumi e torrenti. Qui scorrono due tra i fiumi più lunghi d’Italia, il Po per un lungo tratto da Piacenza fino al Mar Adriatico e il Tevere che tra le colline romagnole vede il suo nascere.
Questa particolare conformazione idrogeologica e geomorfologica ha comportato fin dall’antichità la necessità da parte degli uomini di costruire ponti e opere edilizie che permettessero di superare limiti e ostacoli naturali, collegando tra loro territori diversi.
In Emilia-Romagna oggi sono presenti numerosi ponti, edificati in periodi e con fatture diverse, di periodi e fattura diversi, alcuni dei quali anche molto noti a livello internazionale, che meritano di essere visitati e attraversati almeno una volta nella vita. Eccovi le nostre proposte!
Ponte di Tiberio (Rimini)
Direttamente dalla Roma antica del 21 d.C., pietra dopo pietra, si erge a Rimini il maestoso Ponte di Tiberio che proprio di recente ha spento la sua 2000a candelina.
Con le sue 5 arcate e 74 metri di lunghezza, ancora oggi unisce le strade del centro storico valicando il vecchio percorso del fiume Marecchia, permettendo così di raggiungere comodamente a piedi il cuore della città.
NOTA = senza alcun dubbio uno dei ponti romani più antichi e suggestivi ancora esistenti al mondo.
Ponte del Diavolo, Bobbio (PC)
Il Ponte Gobbo di Bobbio (detto anche Ponte Vecchio o Ponte del Diavolo) è da sempre soprannominato così per la sua strana forma.
Lungo ben 280 metri, il suo andamento appare alquanto irregolare , in parte dovuto alle sue 11 campate che si differenziano per luce e per altezza.
Pur essendo impossible datarne con precisione la costruzione, si è certi che l’attuale passaggio poggi in realtà su una struttura d’età romana.
La sua attuale architettura risale in realtà al VII secolo d.C., con successivi rifacimenti, ed è collegata strettamente all’opera di evangelizzazione di questo territorio da parte del monaco Colombano. Proprio alla figura del Santo, si fa tra l’altro risalire l’immaginifica leggenda della costruzione del ponte per opera del Diavolo in persona.
Oggi il ponte, adibito solo a passaggio pedonale, è il simbolo di uno borghi più belli d’Italia.
NOTA = forse una delle strutture architettoniche più strane e originali in Italia!
Le vele di Calatrava, Reggio Emilia (RE)
Sfidiamo chiunque a non rimanere colpiti dagli enormi archi bianchi che tagliano verticalmente il cielo dell’Autostrada A1 Milano-Napoli giunti in prossimità dell’uscita di Reggio Emilia.
Frutto del genio dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, queste enormi strutture sono state realizzate in occasione del passaggio della linea ferroviaria ad Alta velocità.
Il progetto, conosciuto con il nome non ufficiale di “Le vele di Calatrava”, ha riqualificato in un’area di 2 kmq tutta la cosiddetta Area Nord della città di Reggio Emilia, tra cui la stazione Mediopadana dell’Alta velocità, il nuovo casello autostradale abilmente decorato e i tre ponti lungo il nuovo asse attrezzato viario che collega Reggio alla Bassa emiliana.
Quest’ultimi in particolare sono opere magnifiche di architettura e ingegneria e si compongono di un ponte centrale ad arco e due ponti laterali strallati che stilisticamente riprendono i dettami del design organico tipico delle realizzazioni di Calatrava.
NOTA = una nota moderna in altezza si staglia sul piatto paesaggio della Pianura Padana. Un consiglio: passate sotto di loro al calare del giorno, rimarrete stupiti dalla loro illuminazione, alimentata con energia pulita derivata da fonti rinnovabili.
Trepponti, Comacchio (FE)
Dal 1638 il Trepponti lascia a bocca aperta qualsiasi turista in visita a Comacchio.
Progettato da Luca Danese di Ravenna e costruito da Giovanni Pietro da Lugano, su volere del cardinal Giovan Battista Pallotta (1631-1634), un tempo fungeva da porta fortificata a chi giungeva in città direttamente dal mare.
Costituiva una sorta di collegamento tra il canale navigabile “Pallotta” e il centro della città, sovrastando un articolato incrocio di canali: il Sant’Agostino, la fossa di San Pietro, il canale di Borgo e quello della Peschiera.
Ancora oggi è impossibile non accorgersi della sua imponente architettura in mattoni che comprende ben cinque ampie scale ad arco a tutto sesto (tre anteriori e due posteriori), che consentono di raggiungere una piccola piazza sommitale da cui volger lo sguardo dall’alto su uno degli scorci più magici di Comacchio.
NOTA = di sera, quando il monumento è illuminato, il suo profilo si riflette sull’acqua creando un effetto magico. Portate con voi una macchina fotografica!
Ponte Alidosi, Castel del Rio (BO)
A Castel del Rio, nell’entroterra imolese, da più di cinquecento anni si erge sul fiume Santerno il Ponte Alidosi.
La struttura, dalla caratteristica forma “a schiena d’asino”, fu costruita a partire dal 1499 dall’architetto Andrea Gurrieri da Imola, a fronte di un costo di circa 500 ducati d’oro.
Magnati furono i componenti della famiglia Alidosi, che dopo un periodo di incertezza, affermavano così saldamente il proprio potere su questo territorio.
NOTA: eletto nel 1897 monumento nazionale, il ponte presenta al suo interno cinque stanze, che un tempo servivano come prigioni e come riparo per le guardie impegnate nella riscossione delle gabelle.
Altri ponti in Emilia-Romagna
Esistono comunque in regione altri ponti che consigliamo di conoscere e attraversare. Alcuni di questi si inseriscono in contesti paesaggistici e naturalistici molto suggestivi che meritano una visita prolungata.
Tra questi vi è ad esempio:
- il Ponte di Olina nel comune di Pavullo nel Frignano, costruito sul torrente Scotenna nel 1522 per favorire il collegamento tra Modena e la Toscana;
- il Ponte sul Taro, realizzato agli inizi dell’800 da Maria Luisa d’Asburgo-Lorena e per molto tempo considerato il ponte più lungo d’Europa con i suoi 566 metri di lunghezza e 8 di larghezza;
- il Ponte della Maestà a Portico di Romagna;
- il Ponte di Ca’ di Gnano a Villa Minozzo sul fiume Dolo.
Altri ponti sono infine: il Ponte di barche che collega Gorino Veneto a Gorino Ferrarese e il Ponte di Vizzano, lungo i percorsi della Via degli Dei e della Via della Lana e della Seta.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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