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5 angoli naturali da scoprire in Emilia Romagna

di /// Ottobre 14, 2024
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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L’Emilia Romagna non è solo arte e gastronomia. In questa terra che va dall’Adriatico all’Appennino si trovano alcuni degli ecosistemi più rari d’Europa e una rete di parchi naturali composta da 2 parchi nazionali, 1 parco interregionale, 14 parchi regionali e 15 riserve naturali!

Tra i numerosi panorami che si possono scoprire dalle zone umide del Delta del Po alle vette montuose dell’Appennino, abbiamo selezionato per voi 5 angoli da non perdere assolutamente per vivere appieno l’emozione della natura nella nostra regione.

Valli di Comacchio

Comacchio (FE) - Valli di Comacchio
Comacchio (FE) – Valli di Comacchio | Credit: comance64, via Shutterstock

Stazione centrale del Parco del Delta del Po, le Valli di Comacchio sono composte da specchi d’acqua con un’estensione complessiva di oltre 13mila ettari e un’avifauna unica in Italia.

Non solo sono il regno di gabbiani e sterne, ma ben 9 specie vi nidificano regolarmente e molte altre rarissime specie hanno eletto questo comprensorio lagunare quale habitat ideale per riprodursi. Ad esempio, proprio nella Salina di Comacchio ha sede la più grande colonia italiana di fenicotteri e l’unica colonia italiana di spatole.

La Stazione di Pesca Foce – che ospita il suo Museo delle Valli e fra le acque il “lavoriero” utilizzato per la cattura delle anguille – è luogo di partenza privilegiato per suggestivi itinerari in barca o a piedi alla scoperta delle valli.

Lago di Ridracoli

Il Lago di Ridracoli, creato dall’omonima diga di sbarramento del Fiume Bidente, rappresenta un esempio perfetto di equilibrio tra ingegneria umana e ambiente. Si trova nel comune di Bagno di Romagna, sull’Appennino di Forlì-Cesena, a un’altezza di 557 metri dal livello del mare e si estende per una superficie di circa 1.033 km2.

Un angolo di paradiso all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che offre numerose opportunità di svago e vita attiva: dalle gite in battello ai trekking adatti a tutti, come la piacevole camminata che dal Rifugio Ca’ di Sopra raggiunge la Foresta della Lama, polmone verde incontaminato del Parco.

Lago di Ridracoli (Bagno di Romagna, FC)
Lago di Ridracoli (Bagno di Romagna, FC) | Credit: Sansa55, via Wikimedia

Sassi di Roccamalatina

Sassi di Roccamalatina (Modena) | Foto tratta da italyformovies.it
Sassi di Roccamalatina (Modena) | Credit: italyformovies.it

Il Parco si sviluppa su un territorio di 2.300ha sulle alture del Medio Appennino Modenese nei comuni di Guiglia, Marano sul Panaro e Zocca. Un ambiente appenninico, collinare e montano, fatto di antichi castagneti, boschi, fenomeni carsici e borghi medievali, che dai 174m sul livello del mare del fondovalle del Fiume Panaro raggiunge gli 808m sul livello del mare del Monte della Riva.

Tra i numerosi punti di interessi naturali e culturali, svettano le guglie arenacee dei Sassi di Roccamalatina e di Sant’Andrea e con i suoi oltre 100 chilometri di sentieri il parco offre numerosi itinerari adatti a tutti gli allenamenti e fruibili a piedi, a cavallo o in bicicletta.

Cascate del Dardagna

Bologna (BO) - Cascate del Dardagna
Bologna (BO) – Cascate del Dardagna | Credit: Marco Taliani de Marchio, via Shutterstock

Il Parco del Corno alle Scale, che prende il nome dalla cima più alta dell’Appennino Bolognese, è un parco di crinale che tutela un territorio prezioso, composto da una complessa varietà di ambienti vegetali (dalle foreste di faggio tipiche d’Appennino alle praterie d’alta quota con habitat di carattere alpino) e animali (dall’aquila reale al lupo). All’interno del Parco si ergono alti e maestosi i rilievi da cui nascono le suggestive valli dei torrenti Dardagna e Silla.

Il torrente Dardagna ha origine dalle conche del Cavone e si sviluppa in due distinti rami: quello principale (a est) scende dal Corno alle Scale, mentre quello secondario (a ovest) precipita dal Monte Spigolino con una serie di suggestivi balzi.

La Cascate del Dardagna costituiscono senza dubbio una delle più celebri emergenze naturali della zona e si possono agilmente scoprire con un panoramico itinerario ad anello di un paio d’ore adatto a tutti. Il percorso parte dal Santuario della Madonna dell’Acero e mostra aspetti geomorfologici, vegetazionali e storici caratteristici di questa montagna appenninica.

Lago Santo Parmense

Lago Santo Parmense | Foto tratta da parmacityofgastronomy.it
Lago Santo Parmense | Credit: parmacityofgastronomy.it

Il Lago Santo Parmense, con i suoi 22,5m di profondità, è il più vasto lago glaciale dell’Emilia-Romagna nonché il maggior lago naturale di tutto l’Appennino Settentrionale. Situato nel comune di Corniglio, il Lago si trova nella parte occidentale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e fa parte del Parco Regionale dei Cento Laghi.

Il lago è facilmente raggiungibile dal Rifugio Lagdei tramite una seggiovia oppure a piedi seguendo il facile sentiero 723A, che in tre quarti d’ora circa porta al Rifugio Mariotti, situato proprio sulle sponde del Lago.

Da qui parte inoltre la seconda tappa dell’Alta Via dei Parchi, una lunga camminata che conduce fino a Prato Spilla percorrendo l’intero “Crinale dei Laghi”, un suggestivo susseguirsi di conche glaciali, creste rocciose, lastroni levigati e praterie.

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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